Si chiude definitivamente una delle pietre miliari di Netflix. You 5 conclude definitivamente la storia di Joe Goldeberg. Com’è la stagione finale?
You 5 – Trama e cast
Joe Goldberg sembra aver finalmente trovato una propria stabilità. Grazie al matrimonio con la potente CEO della Lockwood Corporation, è diventato un membro rispettato dell’alta società, lodato per la sua immagine impeccabile di marito devoto e padre esemplare. Il lusso dell’Upper West Side, però, non lo soddisfa e la sua natura lo spinge a tornare nei luoghi legati al suo passato, come la sua vecchia libreria, ormai abbandonata e coperta di polvere.
Nel cast principale tornano Penn Badgley, Charlotte Ritchie, Griffin Matthews e si aggiungono Anna Camp e Madeline Brewer.
You 5 – Un finale giusto, ma frettoloso
Joe Goldeberg è uno dei personaggi più controversi della serialità contemporanea. Nonostante la sua tossicità, Badgley ci ha offerto un’ottima interpretazione per cinque stagioni, tantoché è riuscito a farci empatizzare con Joe e a volte a tifare anche per lui.
Tuttavia, il difetto maggiore dell’ultima stagione è lo schema ripetitivo della sceneggiatura. Il finale è giusto, Joe non poteva avere, e non meritava, un lieto fine, ma alcune cose non sono ben chiare.
Per quattro stagioni abbiamo visto Joe che cerca di buttarsi il passato alle spalle, cerca di essere un uomo esemplare, ma non ci riesce mai. Commette gli stessi errori e attribuisce la colpa di essi alle donne di cui si ossessiona, perché sono “colpevoli” di non comprendere tutto quello che fa per loro.
La fretta di chiudere la storia ci mostra un Joe poco incisivo e della complessità che lo caratterizzava nelle precedenti stagioni; tutto il suo travaglio sembra essere finito in un dimenticatoio e ormai è pienamente consapevole del suo lato oscuro, contraddicendo il finale della scorsa stagione.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è il rapporto con suo figlio. Nel finale della terza stagione, al protagonista pesava di separarsi dal suo pargolo, ma in You 5 il loro legame è pressoché assente. Non si fa accenno al suo desiderio di dargli una vita migliore; dal momento che ha accettato la sua parte mostruosa non c’è più posto per il sentimentalismo, e questo svilisce il personaggio.
Un femminismo poco convincente
Un’altra tematica presente in You 5 è il femminismo ed è molto debole. Kate Galvin era interessante nella quarta stagione, così come il suo rapporto con Joe. Era la classica storia enemies to lovers, ma la chimica tra i due attori era innegabile e funzionava. Il personaggio di Bronte, sebbene la bravura dell’attrice, non funziona e neanche il suo legame con Joe.
L’eroina femminile di questa stagione non ha nulla di realistico, è un personaggio che affascina inizialmente, ma non riesce a decollare e a fare breccia nel cuore degli spettatore, come aveva fatto la magnifica Love, la cui assenza si è fatta molto sentire.
E anche Kate perde il suo spessore, diventando un personaggio incoerente al massimo, privo di tutto il fascino della quarta stagione.
Si punta a un femminismo forzato, che poteva essere interessante, ma non sfrutta il proprio potenziale al massimo.
Gli schemi ripetitivi stancano
Per quattro stagioni abbiamo perdonato alla serie di non offrirci nulla di diversa; l’unica eccezione è forse la quarta stagione, ma per il gran finale ci aspettavamo qualcosa di grandioso.
Il fatto che Joe ossessionarsi per una nuova figura femminile e avviare la sua solita spirale autodistruttiva, ormai risulta prevedibile e priva di reali evoluzioni. Sarebbe stato più interessante indagare maggiormente sul suo passato e sulla sua complessità psicologica. Soprattutto si doveva rispondere ad alcune domande.
In conclusione
Non possiamo negare che non sia apprezzabile il fatto che You 5 faccia riferimento alla prima stagione per chiudere il suo ciclo narrativo, tuttavia si poteva fare di più.
Peccato.
You 5 – Trailer