Un mondo sotto social è il secondo film del duo comico di cabarettisti palermitani I Soldi Spicci. È ambientato in Sicilia nel piccolo paesino immaginario di Roccapina Sicula, affacciato sul mare e praticamente chiuso alla maggior parte delle opportunità e delle occasioni. Come molte altre piccole località, però, non è esente dall’influenza di messaggi virali ed influencer.
In apertura del film, infatti, appare il resoconto pseudogiornalistico del successo del nuovo colore, l’azzurro, lanciato da una reginetta dei social e che ha conquistato perfino il parroco del paese. In questo clima prenderà vita la nascita di una nuova stella: Anna “la regina del senza filtri”. Scopriamo insieme questa commedia italiana.
Un mondo sotto social, protagonisti e produzione
Per chi ancora non li conoscesse, I Soldi Spicci sono il duo formato da Annandrea Vitrano e Claudio Casisa. Si mettono in mostra nei laboratori di cabaret Taac e Zelig e nel 2014 approdano a Colorado, il programma televisivo comico ideato da Diego Abatantuono. Alla seconda esperienza cinematografica dopo La fuitina sbagliata del 2018, per il quale hanno lavorato anche alla sceneggiatura, si mettono alla prova raccontando un mondo che conoscono, animando il loro canale YouTube da quasi 10 anni.
Nel film prodotto da Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film e scritto insieme a Marco Alessi e Salvo Rinaudo, interpretano Anna, figlia del meccanico del paese che lavora con il padre Antonio in officina e non ha ancora superato la morte della madre, e Claudio, fissato con i social e con il sogno di vivere a Milano. A Roccapinola, separata dal capuologo lombardo da un aereo che ha il terrore di prendere, ha fondato Casisocial, una sgangherata agenzia di web marketing. Che porta avanti proponendo le sue influencer nostrane alle (poche) aziende della zona a suon di bassi numeri di follower, neanche 10K, e smodato consumo di anglesismi e parafrasi politically correct.
Un mondo sotto social, il cast
I due si incontrano quando Antonio, interpretato da Ernesto Maria Ponte, contatta l’agenzia per risollevare le sorti della sua attività. E così, nei dialoghi di Claudio, si parla di “un laboratorio industriale che si occupa di riparare mezzi di trasporto”, mentre la pubblicità si chiama adv, accompagnata dal leit motiv “se non mi taggate non mi trovate“.
Completano i personaggi principali Nadia Zingales, l’influencer del trend dell’azzurro, che ha il volto di Giulia Elettra Gorietti, che dopo le partecipazioni a opere come Tre metri sopra il cielo di Lucini e Suburra conferma la capacità di adattarsi a storie molto diverse tra di loro.
Matteo Contino è Franchetti il nuovo manager di Anna spietato e senza scrupoli. E Angelo Tosto,è Spallitta Senior, proprietario di Cosmetichella, società siciliana che produce cosmetici. E che vuole intraprendere un nuovo corso sulla spinta delle nuove idee di Spallitta Junior, Alessandro Pennacchio, fresco di Master in Bocconi.
Una trama leggera tra citazioni e parodie
Un avvertimento iniziale è d’obbligo: Un mondo sotto social non è un’opera monumentale caposaldo della cinematografia. Ma di certo non ha la pretesa di proporsi come tale o di diventarla. È una storia che fa ricorso agli espedienti narrativi tipici de I Soldi Spicci, compresa una scena stile musical che cita Grease e la sua mitica sequenza dell’officina. E anche nel rapporto con i social, la parodia stile meme dissacrante è capace di lasciare il posto al racconto di una verità che proprio i due protagonisti sul finire del film rivelano.
Anna, che si è imposta come l’influencer senza filtri, ormai famosa per un video fatto in officina in tuta e sporca di grasso diventato virale, ammette di essere felice di aver iniziato a conoscere i social. Perché le hanno aperto un mondo e fatto conoscere molte persone diverse da lei. Ma si rifiuta di lanciare Vitranogram il nuovo social dove il Like è stato sostituito dall’insulto. “Perché essere senza filtri non vuol dire fare a gara a chi fa più schifo“. E Claudio, che si è smilanesizzato ed è tornato con i piedi per terra, parlerà finalmente con la sua vera voce. E al pubblico accorso per assistere al lancio della nuova piattaforma, dirà “I social sono un posto meraviglioso se solo facessimo attenzione a non diventare le copie di nessuno“.
Quindi meccanismi di umorismo e racconto che utilizzano le armi migliori del cabaret e dei video da canale del tubo. Meno contenuti di impatto e da clickbait, a cui ci ha ricondizionato il successo crescente di Tik Tok. Ma riflessioni, a volte anche con moralina incorporata, più in linea con un prodotto adatto a far crescere iscritti ed abbonati. Mantenendo un rapporto con il proprio pubblico e la propria audience.
Conclusioni
Regala momenti di poesia ed emozione Un mondo sotto social con una colonna sonora adatta e soprattutto con un espediente narrativo molto carino. L’auto rossa d’epoca sulla quale Anna, meccanica provetta, sta lavorando, ospita lo spirito della mamma. Che vigila ancora su di lei e dice la sua attraverso colpi di clackson e fari che lampeggiano.
Lo scontro di generazioni e la riflessione su tradizione ed identità sono gli argomenti importanti scelti. Sotto traccia e senza la spocchia da intellettualoidi in cattedra, costituiscono l’anima di un racconto che si fa seguire senza intoppi e forzature narrative.
Non sarà la storia dell’anno, non meriterà un Nobel per l’invenzione che sconvolge il mondo per come lo conoscevamo prima. Ma merita di essere recuperata. Perché dice, in maniera semplice, e forse per questo viva e autentica, una cosa. Che se siamo tutti “sotto social” sta sempre a noi decidere da chi e da che cosa farci davvero… influenzare.