HomeDrammaticoThe Woodsman, quando la pervesione più ignobile diventa protagonista

The Woodsman, quando la pervesione più ignobile diventa protagonista

Un film indipendente potente e inteso, con una buona regia e un grande Kevin Bacon

Siamo nel 2004 ed è passato poco meno di un anno dall’uscita di un capolavoro quale è Mystic River, in cui Clint Eastwood regala uno dei suoi migliori film di sempre con il trio dei protagonisti interpretati da Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon. Proprio quest’ultimo, nel suo “periodo d’oro” ad Hollywood, decide di accettare un piccolo film, opera prima della trentaduenne Nicole Kassell (oggi importante regista di serie TV, che ha diretto episodi di serie come The Leftovers, Watchmen, Westworld), tratta da uno spettacolo teatrale di Stephen Fetcher che ha collaborato anche alla sceneggiatura. Il film in questione si intitola The Woodsman ed è probabilmente uno dei film più sottovalutati della storia americana recente. Vediamo perché.

The Woodsman

The Woodsman, la trama

La storia trattata da The Woodsman non è sicuramente semplice: racconta infatti di Walter (Kevin Bacon), appena uscito dopo 12 anni di galera dove è stato rinchiuso per aver molestato delle ragazzine. Walter è infatti un pedofilo (seppur questa parola non viene mai usata direttamente da nessun personaggio del film), e ha commesso quello che forse la società riconosce all’unanimità come il reato peggiore che possa esistere, toccare dei bambini.

Adesso Walter prova a reinserirsi nella società, trovando lavoro in una segheria il cui proprietario conosceva suo padre e affrontando costantemente delle sedute col suo terapista Rosen (Michael Shannon) in cui si sfoga dei sentimenti incomunicabili che prova ogni giorno. Inoltre Rosen gli chiede di tenere un diario e Walter inizia ad appuntarvi quello che vede dalla finestra: il caso vuole che davanti alla scuola adiacente a casa sua, stazioni spesso un uomo che viene riconosciuto come pedofilo. Walter allora segue le azioni di questo individuo ogni volta che lo vede attraverso le tapparelle della finestra e lo rinomina “Candy”.

La ricerca della “normalità”

Sempre durante una delle sedute con Rosen, Walter si chiede quando potrà diventare “normale”. Ecco, la domanda drammatica di tutto il film è proprio questa: può riuscire un pedofilo appena uscito di galera ad avere una vita normale? La risposta non è certo semplice e non si può attestare sulla semplice dicotomia tra Sì e No.

Sicuramente la sorte non aiuta, infatti, come detto, l’unica casa che riesce a trovare in affitto è situata proprio davanti a una scuola elementare, non proprio il luogo migliore per un ex pedofilo. Ma non è mai chiaro se le scelte di Walter siano effettivamente casuali e obbligate, oppure frutto di una scelta ben precisa condizionata dalle spinte che provengono dal suo subconscio.

Walter inizia anche una relazione con una sua irascibile collega della segheria, Vicki (Kyra Sedgwick, vera moglie di Bacon) che anche una volta scoperto il suo segreto decide di stargli comunque accanto. Questo a causa di un passato di violenze subite da parte della donna che dice di vedere qualcosa di buono in Walter, nonostante tutti gli si siano rivoltati contro. Vicki arriva quindi ad accettare i problemi di Walter, tentando in qualche modo di “purificarlo”.

Ma la redenzione potrà arrivare soltanto da dentro di lui.

The Woodsman

Si può resistere alle pulsioni?

Walter viene messo alla prova dalla vita di tutti i giorni, che lo mette di fronte a tentazioni continue, e dal sergente Lucas (Mos Def) un poliziotto che segue i suoi spostamenti e indaga sulle segnalazioni che arrivano dal quartiere dove vive il protagonista.

Inizialmente però, non è ben chiaro cosa abbia fatto Walter, lasciando a un lungo primo atto il compito di far crescere la curiosità nello spettatore, pur fornendo indizi che fanno intuire come il suo oscuro segreto coinvolga probabilmente dei bambini. L’indizio più grande che ci viene dato è infatti una palla rossa che rotola ai suoi piedi, ricordo del protagonista di qualcosa che forse ha deciso di rimuovere, ma che continua a tormentarlo ogni giorno della sua vita.

Quando però Walter decide di rivelare i suoi crimini a Vicki, anche la sua visione del mondo che lo circonda cambia: torna infatti ad avere pensieri perversi sulle ragazzine che incontra per strada, al centro commerciale, sull’autobus. Walter non resiste più e arriva addirittura a chiedere a Carlos (Benjamin Bratt), suo genero e unica persona della sua famiglia a stargli ancora accanto, se questo faccia mai dei pensieri su sua figlia Carla, domanda che ovviamente scatena una reazione violenta nell’uomo.

Una persona alla deriva, in preda a pulsioni e perversioni malate che lo trascinano piano piano a fondo, in una parabola autodistruttiva più che evidente nel corso dei quasi 90 minuti di The Woodsman.

Prima le tenebre

Walter è quindi a un passo dal baratro: è tornato a seguire le ragazzine, in particolare Robin, una bambina appassionata di birdwatching, ha perso l’appoggio dell’unico amico che gli era rimasto e non riesce a comunicare i suoi sentimenti perversi a Vicky. Come se non bastasse, Mary-Kay (Eve), la segretaria della segheria, rifiutata da Walter, decide di fare un po’ di ricerche sul suo conto e scopre il suo drammatico passato. Per questo trova il modo di far sapere a tutti quello che ha fatto 12 anni prima: la vita di Walter è quindi alla deriva e l’unica cosa che gli rimane è il rifugiarsi all’interno dei suoi pensieri malati.

Walter si dirige allora nel parco dove è certo di incontrare la piccola Robin e la aspetta. Quando questa arriva e si siede accanto a lui sulla panchina, i due affrontano un dialogo straziante, in cui gli uccellini tanto cari alla bambina rappresentano il doppio dei bambini, ovvero esseri innocenti, ancora attaccati al nido e, soprattutto, indifesi. Al culmine di questo momento così drammatico, Walter chiede a Robin se vuole sedersi sulle sue ginocchia: la bambina gli dice che anche il padre le fa spesso la stessa richiesta, facendo intendere all’uomo che è già preda di un genitore pedofilo.

Poi la redenzione

Dopo settimane in cui Walter ha cercato di reprimere le sue voglie e perversioni, è proprio quando si lascia dominare da esse che arriva la vera presa di coscienza: di fronte all’innocenza e al dolore della piccola Robin, l’uomo realizza quanto possano aver sofferto le sue vittime, causando una forte repulsione per tutto quello che fino a pochi istanti prima lo eccitava.

In questo senso è molto interessante la metafora rappresentata dal vaso di edera che Vicki regala a Walter. Durante una delle ultime visite del sergente Lucas a Walter, il poliziotto vede la pianta e gli fa notare che è troppo esposta al sole: l’edera infatti ha bisogno di poco sole e necessita di un po’ d’ombra per crescere e prosperare. Ecco, la redenzione di Walter passa proprio da questo, dalle tenebre che gli permettono poi di rivedere la luce.

The Woodsman

The Woodsman, la recitazione di Kevin Bacon

The Woodsman non è assolutamente esente da difetti. Alcune questioni poco approfondite (ad esempio il rapporto di Walter con la sorella Annette o la relazione con Vicki) e un finale un po’ troppo sbrigativo minano la qualità di un film che sarebbe potuto essere di assoluto livello. Ma c’è un aspetto nel quale The Woodsman ha brillato in maniera strabiliante: la recitazione di Kevin Bacon.

Il suo Walter è incredibile e riesce a restituire allo spettatore le perversioni e i traumi di un uomo profondamente disturbato. Inizialmente algido e glaciale, col passare dei minuti è come se la camera valicasse questo muro e andasse a esplorare i meandri più oscuri della sua psiche. Quando fa sesso con Vicki percepiamo la carnalità dell’atto, ma c’è qualcosa che non va in Walter, come se non fosse pienamente soddisfatto. Quando invece si mette a osservare o a parlare con una ragazzina notiamo qualcosa di diverso nel suo sguardo, una sorta di piacere perverso reso evidente dalla sua espressione facciale che francamente arriva a inquietare lo spettatore.

Buono o cattivo?

Il Walter di Bacon è quindi qualcosa che trascende la differenziazione tra giusto e sbagliato, tra buono e cattivo, e non è neanche un antieroe per come convenzionalmente siamo abituati a vederlo: è una persona normale, ma con pulsioni totalmente negative che lo rendono tremendamente umano.

Non tifiamo mai per lui, ma allo stesso tempo, complice anche il punto di vista dal quale è raccontata la storia, non possiamo neanche odiarlo. Questo perché ci rende partecipi della sua perversione, come se in qualche modo si affidasse a noi come testimoni di quello che sta facendo.

Un personaggio e un’interpretazione magistrali, che oscurano di gran lunga quelle dei vari Michael Shannon e Kyra Sedgwick. L’unico che riesce a tenere testa a Bacon, e, anzi, a superarlo in un paio di momenti è Mos Def con un sergente Lucas capace di alternare momenti di gentilezza e fraternizzazione con Walter, ad altri dove esprime tutta la sua rabbia repressa nei confronti dei criminali sessuali.

Conclusioni

The Woodsman è un film poco conosciuto e passato un po’ inosservato, ma assolutamente potente per temi trattati e crudezza nell’atto mostrativo. Certo, non vediamo mai una molestia sessuale vera e propria di Walter nei confronti di una bambina, ma le sue espressioni facciali e le sue parole sono forse ancora più forti e inquietanti, tanto che non mancano momenti che fanno letteralmente accapponare la pelle. Un film con qualche problema di sceneggiatura (e forse di budget), ma che risulta un’opera prima intensa e di rara bellezza, capace di trattare uno dei temi più spinosi della storia, quello della pedofilia, senza troppi filtri o censure.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazione
Emozioni

SOMMARIO

The Woodsman è un buon film, capace di raccontare di pedofilia e di un pedofilo in una maniera forse mai vista prima. Un’opera prima potente e intensa, con un Kevin Bacon in stato di grazia che ci regala una delle sue migliori interpretazioni in carriera. A fronte di un’accoglienza da parte di pubblico molto scarsa, oggi, dopo quasi 20 anni, The Woodsman è assolutamente un film da recuperare.
Redazione
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