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The Fosters, recensione di una perla nascosta

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Nel 2013 tra i vari successi televisivi come Orange Is the New Black, Orphan Black, Peaky Blinders, Reign, è rimasta nascosta una piccola perla: The Fosters.

È il debutto di Jennifer Lopez nella produzione di serie tv e porta la firma di Bradley Bredeweg e Peter Paige (Emmett di Queer as Folk), un buon biglietto da visita per uno degli show più interessanti che hanno debuttato in televisione. Unicità, freschezza e un pizzico di familiarità sono gli ingredienti che rendono questo prodotto imperdibile. Soprattutto per quei nostalgici che amano le novità.

The Fosters, la trama

La serie narra le vicende di una famiglia, i Foster, composta da una coppia omogenitoriale e multi etnica, Stef (Teri Polo) e Lena (Sherri Saum). Dal figlio naturale di una delle due in precedenza sposata, Brandon (David Lambert). Da due gemelli adottati dalla coppia, Mariana (Cierra Ramirez) e Jesus (Jake T. Austin\Noah Centineo). La puntata pilota si apre con i nuovi arrivati: Callie (Maia Mitchell) e suo fratello Jude (Hayden Byerly), due fratelli sballottati tra una famiglia affidataria e l’altra.

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Sarà proprio l’arrivo di Callie e Jude a scatenare una serie di eventi che metterà in moto l’intera serie.

Un occhio al passato

Già dalla trama è evidente che “The Fosters” segue le orme dei teen drama tipici dei primi anni 2000. Ha diversi punti in comune con The O.C, ad esempio, Callie ricalca molto il personaggio di Ryan Atwood.
The Fosters non è altro che un family drama dal taglio classico: 5 stagioni da 20\22 episodi in cui si susseguono trame ed eventi drammatici e dal taglio teen.

Ma cosa rende questa serie una vera e propria perla nascosta?

The Fosters, una vera novità

“The Fosters” porta sul piccolo schermo l’atipica famiglia di due donne sposate, una visione inedita – soprattutto nel 2013 – soprattutto perché si tratta di una coppia multi etnica. Il merito della serie è sicuramente quello di farsi forza grazie a temi che nella maggior parte delle serie sono accennate o stereotipate.

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Seguiamo la storia di Stef e Lena, le difficoltà nell’integrarsi come coppia in una società che spesso le rende invisibili. Le conosciamo singolarmente, ognuna con i suoi obbiettivi e la sua carriera – Lena è vicepreside scolastica, Stef una poliziotta. Seguiamo il loro rapporto con i genitori, da Stef che deve affrontare le conseguenze del suo coming out a Lena che deve affrontare il senso di disagio per essere nata da una coppia multi etnica, madre afroamericana e padre caucasico.

the fosters

Viviamo per l’intera serie la strenua lotta che Stef e Lena affrontano per poter adottare Callie e Jude, in una non troppo velata critica al sistema di adozione – da parte di coppie omosessuali e non – in America. Si scoprirà presto, infatti, una storia di abusi subita dai fratelli. È chiaro l’intento di voler porre l’accento sulla situazione di caos esistente in quella che si definisce la patria della civiltà e democrazia, dove in realtà non vengono presi in considerazione i diritti e la salute dei minori.

Una famiglia unica

Il tema della famiglia allargata è il fulcro della storia e anche qui “The Fosters” mette una marcia in più rispetto ad altre serie.

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Interessante è la presenza intermittente del padre di Brandon, Mike (Danny Nucci), che regala uno sguardo su un nuovo modello familiare: quello di un ragazzo che, di fatto, ha tre genitori che si preoccupano per lui e che vogliono le sue attenzioni.

Importante è l’aver mostrato il percorso di accettazione di Jude, un ragazzino sensibile e poco interessato ai passatempi “maschili” dei coetanei, e che troverà un vero e non scontato sostegno da parte di Lena e Stef.

Profonda è la volontà di Mariana di riallacciare i rapporti con la madre biologica che si rivela essere una tossicodipendente – almeno inizialmente – alla ricerca di soldi. Mariana, insieme al fratello Jesus, dovrà affrontare il senso e la paura dell’abbandono dovuto alle loro origini.

the fosters

In generale, le trame dei personaggi sono ben gestite, e tutto risulta molto omogeneo soprattutto grazie alla presenza delle due mamme.

Critiche stroncate

Anche se in piccola percentuale, The Fosters ha subito delle critiche, forse per essere arrivato in un periodo non ancora del tutto fertile per tutte le sue novità. Durante la messa in onda nella prima stagione, membri del gruppo “One Million Moms” hanno chiesto di boicottare la serie tv, condannando la ABC Family, accusata di realizzare prodotti contro la famiglia. Michael Riley, presidente del network, ha risposto dicendo che la serie ha “la stessa profondità, cuore, tipo di relazioni strette ed autenticità che i telespettatori vogliono”. Jennifer Lopez ha difeso a spada tratta lo show dichiarando a “Entertainment News”:

Sebbene la sceneggiatura sia su una famiglia non tradizionale e ci siano alcuni temi nuovi, ha dei temi base come la famiglia, l’amore e ciò che è davvero importante. E la vita a volte può essere complicata, incasinata e non semplice. È un ritratto davvero buono della famiglia ai giorni nostri.”

Una serie da recuperare

In conclusione, “The Fosters” è una serie da riscoprire per i temi trattati, per i personaggi e per le trame coinvolgenti. Grazie a una scrittura sincera e piacevole, vi farà entrare in punta di piedi in una famiglia piena di amore, priva di pregiudizi e ricca di affetto.
E alla fine del viaggio, sarà un dispiacere lasciare quella casa che vi ha accolto per 5 stagioni e in cui avrete sicuramente lasciato una parte di voi.

La serie è disponibile in streaming su Disney+.

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PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

“The Fosters” è una serie da riscoprire per la forza dei temi trattati, per i personaggi e per le trame coinvolgenti. Grazie a una scrittura sincera e piacevole, vi farà entrare in punta di piedi in una famiglia piena di amore, priva di pregiudizi e ricca di affetto.
Carlotta Pinto
Carlotta Pinto
Scrittrice per la carta e per il web, appassionata di cinema e serie tv.

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