Seven: il cult che ha rinnovato il genere thriller
Poche pellicole sono riuscite negli anni a plasmare l’immaginario collettivo e lasciare un segno nella cultura cinematografica del proprio decennio diventando al contempo un fenomeno di culto e contribuendo inoltre a rinnovare un genere.
Tra quelle che possono dire di averlo fatto indubbiamente si annovera Seven (o Se7en, come talvolta viene reso graficamente), che dal 1995 – anno della sua uscita – si è ritagliato un posto indelebile nella memoria dei propri spettatori ed è diventato contemporaneamente un punto di riferimento per la ripartenza del genere thriller.
La regia di David Fincher, associata alla scrittura dello stesso in collaborazione con Andrew Kevin Walker, ha dato vita ad uno scenario, prima narrativo e poi filmico tout court, senza precedenti capace di influenzare per decenni gli esemplari cinematografici che ad esso sono seguiti.
Come spesso accade con i cult, anche la realizzazione del film di Fincher è costellata di aneddoti che spesso non sono noti al pubblico; questi sono i dieci che abbiamo selezionato:
1. Convinto che il suo personaggio non fosse propriamente dedito a sviluppare un’estetica personale, troppo impegnato dalle sue indagini, Brad Pitt chiese al reparto costumi di non scegliere le cravatte che il personaggio di Mills avrebbe indossato sulla scena e si dedicò personalmente ad acquistarle, scegliendone di anonime, banali e simili tra loro.
2. In molti hanno testimoniato come, sul set, il regista e autore David Fincher fosse solito ripetere a Kevin Spacey che a Brad Pitt: “Questo non sarà il film per cui sarete ricordati, ma potrà essere un film di cui andrete molto orgogliosi”.
Al momento delle riprese Pitt era già al diciottesimo film della sua carriera, mentre Spacey al suo quindicesimo. Per il terzo dei protagonisti, Morgan Freeman, si trattava della ventiquattresima interpretazione cinematografica.
3. Gli autori e il team di produzione concordarono che per tutta la durata del film l’ambientazione meteorologica avrebbe dovuto essere piovosa quando non addirittura temporalesca.
Questo, secondo loro, avrebbe aiutato a conferire a Seven un’aura di minacciosa oscurità e al contempo avrebbe permesso loro di non preoccuparsi di eventuali sorprese con il brutto tempo al momento delle riprese.
4. Il ruolo del giovane detective Mills, storicamente associato a Brad Pitt, fu invece inizialmente affidato a Denzel Washington.
Quest’ultimo però rifiutò la parte perché, come comunicò in seguito nel corso di alcune interviste, temeva che il film fosse troppo oscuro e complesso e che quindi rischiasse di danneggiare la sua carriera. Nel corso degli anni, l’attore ha più volte scherzosamente affermato di essersi pentito della sua scelta.
5. Tutti i diari di John Doe, che vengono ritrovati in un’iconica scena del film, furono realizzati a mano appositamente per il film. Per ultimarli furono necessari quindicimila dollari e due mesi di lavoro.
In qualche intervista, Morgan Freeman ha più di una volta ironicamente ipotizzato che per leggerli tutti da cima a fondo un team delle forze dell’ordine necessiterebbe di circa due mesi, lo stesso tempo che si è rivelato necessario a realizzarli.
6. Durante le riprese della scena in cui il detective Mills (il personaggio di Brad Pitt) insegue il ricercato sotto un piovoso cielo plumbeo, l’attore inciampando cadde contro il parabrezza di un veicolo e si ruppe un braccio.
A seguito del necessario intervento all’arto, la produzione decise di non interrompere le riprese e il braccio rotto di Pitt divenne il braccio rotto del suo personaggio. Così gli autori di Seven integrarono l’incidente alla trama scegliendo che, anche nella finzione narrativa, il personaggio di Mills si sarebbe rotto il braccio durante l’inseguimento sotto la pioggia.
7. Curiosamente, Seven si collocò proprio al settimo posto nella classifica relativa ai risultati del botteghino nel 1995. Altrettanto curiosamente, il compenso di Brad Pitt per la sua interpretazione nel film fu esattamente di sette milioni di dollari.
8. Il regista David Fincher ha dichiarato di aver pensato, quando la parte di Somerset fu offerta a Morgan Freeman, che l’attore avrebbe rifiutato il ruolo perché il lungometraggio si sarebbe rivelato troppo di nicchia rispetto ai suoi standard.
Freeman fu invece il primo interprete a dare conferma della sua presenza sul set di Seven, e con singolare entusiasmo. Al contrario Gwyneth Paltrow, prima scelta per il ruolo di Tracy dopo che il regista l’aveva apprezzata in Omicidi di provincia, rifiutò la parte.
Fincher dovette perciò chiedere a Pitt, già scritturato nel ruolo di Mills e ai tempi sentimentalmente legato a Paltrow, di convincere la partner a prendere parte alla lavorazione.
9. Il diner in cui avviene l’incontro tra il Detective Somerset (Freeman) e Tracy (Paltrow) è lo stesso in cui è stata girata la scena dell’incontro tra Ethan Hawke e Denzel Washington nel film Training day.
10. Il ruolo di John Doe, uno dei successi più clamorosi della carriera di Kevin Spacey, stava per essere assegnato a Val Kilmer.
Allo stesso modo la regia del film, ad oggi ricordata come una delle migliori di Fincher, stava per essere affidata a Guillermo del Toro poiché dopo la turbolenta esperienza alla regia di Alien 3 Fincher ambiva a concedersi una pausa dal set. Del Toro, tuttavia, rifiutò l’incarico poiché convinto che il film, nella sua oscurità, fosse troppo lontano dalla sua visione tendenzialmente romantica.