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Nightmare Before Christmas: i trent’anni del classico di Tim Burton

Mentre si vocifera di un possibile prequel, il 30 ottobre si festeggia il trentennale del grande classico Nightmare Before Christmas, il famosissimo film d’animazione diretto da Henry Selick, ma soprattutto ideato e co-prodotto da Tim Burton.

Il film esce per merito della Touchstone Pictures, casa di produzione di proprietà della Walt Disney, ed è distribuito dalla Buena Vista International.

Nightmare Before Christmas

Nightmare Before Christmas: le origini e il successo

Nightmare Before Christmas nasce da una poesia scritta da Tim Burton nel 1982, mentre lavorava presso gli studi della Walt Disney. Il regista riflette se sviluppare il film sotto forma di cortometraggio o come speciale da televisione, ma purtroppo nessuna delle due idee va in porto.

Nel 1990 Burton si accorda con la Walt Disney che accetta di produrre il film, affidando la distribuzione alla Touchstone Pictures, perché lo ritiene troppo spaventoso per i bambini.

Il film ha riscosso nel 1993, anno d’uscita, un grande successo di critica, guadagnandosi meriti per la tecnica di animazione della stop-motion. Mentre, per quanto riguarda il pubblico, all’inizio ha incassato una cifra modesta ma poi, con il passare del tempo, si è trasformato in un cult di massa, fino a diventare un vero e proprio classico.

Nightmare Before Christmas

Nightmare Before Christmas: la trama

Ogni anno si reitera sempre la stessa storia per il protagonista, il Re delle Zucche, Jack Skellington: nella città di Halloween la vita di tutti i cittadini è volta alla preparazione di una nuova festa di Halloween, tra incubi e coreografie macabre.

In Jack però c’è un’insoddisfazione data dalla noia della ripetitività.. finché un giorno, mentre cammina in un cimitero, raggiunge uno spiazzo circondato da alberi sul cui tronco è raffigurato il simbolo di una festività.

L’attenzione di Jack cade su quello con il disegno di un pino addobbato, il che lo spinge a varcare la soglia, finendo inghiottito nella Città del Natale: un luogo dove tutti sono gioiosi e si scambiano i regali, e dove non esistono mostri e scheletri spaventosi.

Il protagonista, al ritorno in città, organizzerà, preso dal nuovo entusiasmo per il Natale, un piano per festeggiare con tutti quella festa magica, ma questo avrà degli effetti disastrosi.

Nightmare Before Christmas

La recensione

Nightmare Before Christmas, ai trent’anni dall’uscita, si può dire abbia vinto la prova del tempo: da critica e pubblico è definito un classico dell’animazione e rappresenta un apice del lavoro burtoniano.

Uno degli aspetti meglio riusciti del film è la caratterizzazione del personaggio di Jack, il protagonista, che nel suo inziale atteggiamento riflessivo diventa emblema dell’eroismo romantico: un uomo colpito dall’insoddisfazione davanti all’incomprensibilità della realtà.

Questo vuoto malinconico, sostenuto dai colori spenti dell’atmosfera halloweeniana, viene improvvisamente riempito da quel “nuovo” che Jack sta ammirando, ovvero la colorata e allegra Città del Natale. Infatti, dopo aver conosciuto questa affascinante nuova realtà, il Re delle Zucche decide di coinvolgere i suoi concittadini per allestire la nuova festa, arrivando perfino a far rapire Babbo Natale.

Tuttavia, il suo continuo pensare a come spiegare cosa sia la ricorrenza natalizia dà vita a una sequenza memorabile: quella della “disputa” tra il metodo scientifico e l’applicazione dello stesso a questioni che sono più che altro percepibili dalle emozioni e non dalla ragione umana.

Jack, pur avendo letto tutto il possibile sulla festa del Natale, continua a non capirne il significato più profondo, come se Tim Burton ci volesse far intendere che la vera conoscenza nasce più che dallo studio, dall’esperienza diretta delle cose.

Infatti, in Nightmare Before Christmas, la volontà di Jack di definire il fenomeno della gioia natalizia porterà a un finale tragico.

Nightmare Before Christmas

Un villain che rompe la tradizione

Il principale antagonista della storia è il “reietto” della Città di Halloween, un sacco di juta cucito male e pieno di insetti e di serpenti che gli escono dagli occhi e dalla bocca. Si chiama Bau Bau (Uomo Nero) ed è dipendente dal gioco d’azzardo.

Bau Bau simboleggia una vera e propria rottura con la tradizione del classico villain della Disney: esso è un personaggio ambiguo e spaventoso anche per gli stessi abitanti di Halloweentown perché non è esempio della tipica dialettica tra bene e male. Esso infatti annulla del tutto qualsiasi dinamismo tra i due poli, spesso seguendo il corso del caso; nel corso del film cercherà di uccidere la bambola Sally e Babbo Natale, ma verrà sconfitto da Jack.

Nightmare Before Christmas: le conclusioni

Nightmare Before Christmas è una storia fantastica che ci fa entrare in un mondo di personaggi grotteschi e inquietanti ma anche molto divertenti e esilaranti.

Un film perfetto sia per Halloween che per Natale, un’esperienza che vale la pena fare anche per l’estetica che offre la tecnica innovativa dello stop-motion, un’animazione poco utilizzata al tempo e che grazie a questo film è riuscita a essere ben sfruttata.

Danny Elfman invece ha composto la colonna sonora ancora orecchiabile: sono indimenticabili le tracce come “Questo è Halloween”, “Re del blu re del mai”, “Cos’è”, e anche “Mr. Bau Bau”.

In Nightmare Before Christmas, oltre al protagonista, meritano una menzione per la loro simpatia anche: Sally, la dolce bambola di pezza innamorata segretamente di Jack, che cerca in tutti modi di convincerlo di rinunciare ai suoi progetti perché aveva previsto per lui conseguenze fallimentari; il Dr. Finklestein, uno scienziato paraplegico con un carattere scontroso; il sindaco della città, che con le sue due facce interscambiabili passa da essere allegro a triste; e infine i tre “scagnozzi” Vado, Vedo e Prendo.

PANORAMICA RECENSIONE

regia
soggetto e sceneggiatura
interpretazioni
emozioni

SOMMARIO

Diventato ormai un classico, Nightmare Before Christmas, unisce il pubblico nel periodo delle feste autunnali e invernali. L'indimenticabile Re delle Zucche, abituato al tetro clima di Halloween, non smette mai di appassionarci e di divertirci mentre tenta di capire che cosa sia il Natale.
Silvia Lopes
Silvia Lopes
La mia più grande passione è il cinema, fonte di vita e di crescita continua. Mi piace il cinema d’autore e quello di genere, amo i thriller ma non mi dispiacciono i film storici o drammatici. I miei grandi nomi sono Tarantino, Scorsese, Allen, Spielberg.

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