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My Demon: il nuovo Kdrama Netflix

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Dopo più di due mesi si è concluso My Demon, uno dei Kdrama più visti su Netflix durante il periodo natalizio e oltre. I protagonisti Song Kang e Kim Yoo Jung, sono due star del piccolo schermo sudcoreano. Lo show è diventato uno dei più popolari di sempre sia a livello nazionale che internazionale, incantando moltissimi fan. I Kdrama stanno infatti spopolando negli ultimi anni e questo prodotto conferma ancora una volta le ragioni del loro successo. Per citarne una, il fatto che raccontino storie auto-conclusive non lasciando gli spettatori con un odioso cliffhanger in attesa della stagione successiva.

My Demon: trama

La storia alla base di My Demon non porta particolari innovazioni, anzi, rimane profondamente ancorata al genere fantasy-romance.

Do Do Hee è una giovane imprenditrice orfana in tenera età e adottata dalla capofamiglia di una ricca azienda Ju Cheon Sook. Tra le due si è creato negli anni un rapporto speciale, spezzato quando la donna viene improvvisamente a mancare. La sua eredità verrà lasciata nelle mani di Do Do Hee, ad un’unica condizione, la ragazza dovrà trovare un marito entro l’anno.

Jeong Gu Won è un demone vissuto per oltre 200 anni sulla terra. Il suo lavoro consiste nel stringere patti con gli esseri umani, esaudendo i più grandi desideri in cambio della loro anima che dopo 10 anni brucerà all’inferno. Le strade dell giovane ragazza e del demone si incroceranno e i loro destini così come i loro cuori saranno messi a dura prova.

My Demon

My Demon: recensione

Senza dubbio My Demon presenta cliché tipici del genere di riferimento. Allo stesso tempo è però prodotto da Studio S, una delle case più importanti della Corea del Sud, molto attenta ai dettagli. I personaggi sono infatti interessanti e ben caratterizzati, specialmente quando si tratta dei membri della famiglia acquisita di Do Do Hee. Lo spettatore si interroga sulle loro reali intenzioni e aspirazioni in una lotta per il potere all’ultimo sangue. Gli intrecci sono sicuramente più convincenti nella prima parte, anche la storia è più lineare e avvincente. Gli otto episodi conclusivi sono più deboli e spesso ripetitivi, dilatando i tempi narrativi all’inverosimile e creando nuove peripezie superflue e a tratti noiose.

Altro elemento che rende vincente il prodotto seriale è l’innegabile chimica tra i due protagonisti. Do Do Hee è una donna forte e coraggiosa, ma allo stesso tempo vulnerabile. Ha un passato tormentato, dovuto a due perdite significative durante l’infanzia. I ricordi la perseguitano e la rendono fredda e incapace di legarsi fino in fondo alle persone che la circondano; come se temesse di essere felice. Jeong Gu Won, apparentemente freddo e insensibile, troverà nella donna un supporto significativo che gli permetterà di aprirsi al mondo e conoscere le emozioni umane.

Sicuramente la loro storia d’amore è il fulcro della narrazione. I due vanno incontro a non poche peripezie e sofferenze, in grado di rafforzare ancora di più il rapporto. Sottolineando come le relazioni non sempre siano perfette e richiedano il superamento di ostacoli per trovare un punto d’incontro. Dopotutto Gu Won è un demone e nel passato ha fatto una serie di scelte sbagliate che impatteranno negativamente il rapporto con Do Hee.

My Demon

Escamotage narrativi

All’interno di My Demon troviamo alcuni escamotage narrativi tipici dei Kdrama, che uniti insieme li rendono ancora più accattivanti.

A partire dai conflitti familiari per aggiudicarsi la direzione di una grande azienda familiare. Tipica dinamica di alcune serie coreane di fine anni 90 e inizio 2000. Il tutto reso ancora più interessante dalla ricerca del colpevole di un omicidio all’interno della cerchia familiare ristretta. Sarebbe stato sicuramente più avvincente se il killer fosse rimasto un mistero fino alla fine, scegliendo forse un carnefice meno ovvio. Questo avrebbe dato alla serie un elemento thriller che è presente ma risulta poi piuttosto debole.

Altro aspetto è la storia d’amore enemies to lovers, da sempre apprezzata dal pubblico. I due protagonisti si respingono inizialmente e sono poi costretti dalle circostanze ad un matrimonio di convenienza. Se il tira e molla iniziale fosse stato prolungato di un paio di episodi avrebbe senza dubbio giovato alla storia.

Il rapporto tra essere umano e creatura mistica. Due mondi che si scontrano, la vita reale con la fantasia. Questo ricorda molte serie romantiche fatte in precedenza con alcune scene significativamente riprese. Interessante mettere al centro un demone e la sua controparte Dio, in uno scontro perenne tra male e bene, in cui i confini tra i due diventano sempre più dubbi.

Per concludere è necessario citare l’elemento delle vite passate. Il fatto che i destini di due persone possano essere irrimediabilmente collegati. La reincarnazione nello stesso corpo dopo anni di lontananza. Una seconda possibilità concessa ad amanti separati dal fato.

Trailer e dove vederlo

Le 16 puntate di My Demon sono disponibili su Netflix con la possibilità di vederlo gratuitamente tramite la settimana di prova.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

My Demon è un drama coreano che presenta i suoi limiti, perchè cade nei cliché del genere, ma è comunque una visione piacevole e consigliata.
Lucrezia Lugli
Lucrezia Lugli
La passione per il cinema mi ha accompagnato dall’infanzia all’età adulta, ma ho impiegato più del previsto a capire che sarebbe diventata la mia strada. Guardo ogni genere di contenuto da film a serie tv, questo comprende anche i più grandi successi delle piattaforme streaming.

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