Dopo un iniziale scetticismo da parte del pubblico, la recentissima uscita del trailer di Alien: Romulus ha riacceso un po’ di entusiasmo nei confronti del franchise. Gli ultimi lavori di Ridley Scott sulla saga (Prometheus e Alien: Covenant) erano stati abbastanza divisori, e tra chi li odiò profondamente e chi invece li giudicò positivamente ma in modo abbastanza tiepido, i due film sono finiti abbastanza velocemente nel dimenticatoio.
Il teaser trailer del nuovo lavoro di Fede Álvarez ha colpito soprattutto per i richiami estetici/visivi al primo Alien e gli effetti speciali. Proprio questi ultimi sembrano essere stati al centro del progetto di Alien: Romulus, tanto che il regista ha richiamato uno dei team dei primi lavori sul mondo degli Xenomorfi.
Meno artifizio e più sostanza
“Per le creature, abbiamo coinvolto tutti i ragazzi di Aliens. Erano poco più che ventenni quando hanno realizzato Aliens, e facevano parte della squadra di Stan Winston. Li abbiamo richiamati tutti insieme per lavorare su tutte le creature, perché abbiamo utilizzato tutti gli animatronics e i pupazzi ad ogni livello. Ho anche avuto la possibilità di stare sotto il tavolo con loro, a fare il burattinaio con tutti questi animatronics”.
Da quanto dichiarato da Fede Álvarez al The Hollywood Reporter sembra quindi che il team di Alien: Romulus abbia preferito l’utilizzo degli effetti speciali “classici”, utilizzando la CGI solo quando strettamente necessaria.
“Ho questa ossessione per l’assenza di green screens, quindi abbiamo costruito ogni creatura e ogni set. Tutto doveva essere costruito affinché potessimo vivere e respirare davvero questi spazi. Vengo da un background in cui so come costruire gli effetti da solo. Ancora oggi realizzo riprese VFX nei miei film. Niente batte la realtà”.
Un ritorno alle origini, un richiamo al glorioso passato dello sci-fi. Alien: Romulus si gioca la carta del ritorno al classico. Il 14 agosto si vedrà il successo o meno di questa scelta.
