Everything Now è teen drama creato da Ripley Parker, disponibile su Netflix dal 5 Ottobre 2023.
Il fulcro della narrazione sono i problemi adolescenziali, quali il sesso, l’alcol, i disturbi alimentari, le famiglie disfunzionali e le questioni legate all’identità di genere.
Everything Now – Trama
Mia Polanco (Sophie Wild) è una ragazza sedicenne che, dopo aver passato sette mesi in una clinica per uscire dal tunnel dell’anoressia, torna alla sua vita di sempre.
Tuttavia, qualcosa è cambiato. Durante i mesi trascorsi in clinica, la vita dei suoi amici è andata avanti: partecipano a feste, si ubriacano, fanno sesso e si drogano. Mia è rimasta indietro di sette mesi.
La ragazza decide di stilare una lista, “The F**k it Bucket”, e recuperare tutto ciò che ha perso durante il suo periodo di cura. Ovviamente le cose non vanno come lei pensava.
Everything Now – Cast
Oltre Sophie Wild nei panni della protagonista, il cast è composto da Lauryn Ajufo (Becca Llyd), Harry Cadby (Cameron), Noah Thomas (Will), Sam Reuben (Alex), Robert Akodoto (Theo) e Niamh McCormack (Alison).
Tra gli adulti ci sono Vivenne Acheampong (Viv), Alex Hassell (Rick) e Stephen Fry (dottor Nell).
Recensione
L’orologio di Mia è fermo da circa sette mesi. Cos’è successo a suoi amici in quei sette mesi? Hanno fatto di tutto, mentre lei è rimasta indietro.
E allora come può recuperare il tempo perduto? Stilando una lista di cose da fare all’istante.
Everything Now, come altre serie Netflix, affronta il mondo adolescenziale. Il disturbo alimentare è il tema fondamentale della storia, tuttavia viene affrontato in maniera differente rispetto ad altre produzioni televisive o cinematografiche. Il racconto ci mostra la vita di Mia dopo la cura in una clinica, si focalizza sulla sua “rinascita”. La protagonista è come una fenice che deve (ri)sorgere dalle sue ceneri.
Il titolo, “tutto subito”, rispecchia il desiderio della protagonista, ovvero quello di poter bruciare le tappe per poter riavere indietro la sua vita. Ma lei non è più la persona di un tempo e la serie ci mostra tutte le sue difficoltà per raggiungere gli obiettivi prefissati, perché la realtà è molto più imprevedibile della fantasia.
La narrazione è prevalentemente didascalica, forse fin troppo, ma è grazie alla voce fuoricampo di Mia che riusciamo a capire tutto quello che pensa. Lo spettatore è onnisciente, sa tutto quello che prova e che nasconde agli occhi degli altri attraverso sorrisi e rassicurazioni.
Una serie che strizza (fino troppo) l’occhio a Euphoria
L’anoressia è un tema delicato, ed è alquanto ammirevole che la giovanissima Ripley Parker sia riuscita a creare qualcosa di così profondo, tuttavia il prodotto strizza l’occhio a serie già viste, in primis Euphoria.
Il personaggio di Mia è molto simile a Rue Bennett (Zendaya), narratrice delle prime due stagioni di Euphoria, che ritorna a casa dopo aver passato un periodo di riabilitazione. La lotta di Rue, però, è contro un forte disturbo da deficit dell’attenzione e gli attacchi di panico.
Mia non deve passare come una ragazza lamentosa, ma il suo personaggio viene portato troppo all’estremo opposto e il risultato è che, la maggior parte delle volte, risulta odiosa agli occhi degli spettatori.
Non c’è molta differenza tra i due prodotti, se non per il fatto che Everything Now sembra procedere con il “freno tirato”, la storia non sfrutta appieno tutte le sue potenzialità.
In conclusione
Everything Now ci fa entrare dentro in maniera delicata all’interno del complesso mondo adolescenziale. È un buon prodotto da guardare, ma non è il titolo del momento. È stata sicuramente fin troppo esaltata, facendola passare come qualcosa di unico e innovativo.
Non c’è stato ancora un rinnovo, ma, nonostante le premesse narrative, con una seconda stagione c’è il rischio di replicare i risultati simili (e disastrosi) di 13 Reason Why e rovinare tutto quello di buono che ha mostrato finora.