HomeRecensioni FilmDiva Futura: la storia della nascita del porno in Italia

Diva Futura: la storia della nascita del porno in Italia

La parola pornostar fu coniata in Italia e ce lo racconta il film biografico Diva Futura. La pellicola è tratta dal libro della giornalista Debora Attanasio Non dite alla mamma che faccio la segretaria. La Attanasio racconta la sua singolare esperienza lavorativa nell’agenzia Diva Futura, nel ruolo di segretaria di Riccardo Schicchi. Il film è prodotto da Rai Cinema, Groenlandia e Piper Film.

Trama

1994: Nasce Diva Futura, “la prima agenzia italiana di talenti destinati al porno” fondata da Riccardo Schicchi. A questa avrebbero fatto parte le prime pornodive italiane Moana Pozzi, Ilona Staller ed Eva Henger, le ultime legate anche sentimentalmente a Schicchi. Il film che porta il nome della pornofactory racconta questi personaggi più la segretaria Debora Attanasio. La giornalista è l’ autrice del libro “Non dite alla mamma che faccio la segretaria” sul quale si basa la sceneggiatura del film scritto e diretto da Giulia Steigerwalt. Il libro è stato poi pubblicato riprendendo il titolo della pellicola, Diva Futura.

Il cast di Diva Futura

Nei panni dell’emblematico e splendidamente ingenuo Riccardo Schicchi troviamo un eccezionale Pietro Castellitto. L’attore incarna profondamente l’anima ingenua e sognante del fondatore di Diva Futura. Al suo fianco, nel ruolo di Debora Attanasio, una meravigliosa Barbara Ronchi che unisce il lato drammatico a quello comico in maniera equilibrata e dolce. Denise Capezza, Tesa Litvan e Lidija Kordic sono rispettivamente Moana Pozzi, Éva Henger e Ilona Staller.

Il sogno fanciullesco di Schicchi

Diva Futura racconta la storia di Riccardo Schicchi e della sua azienda, nata da un sogno intenso. Fin da bambino, infatti, Schicchi immagina un mondo libero fatto di fiori e amore e anche il porno per lui è così. L’uomo non ci ha mai visto la malizia, la violenza e il tabù che ora la popolazione è solita affibbiare a questo tipo di cinematografia. Egli credeva che il sesso e il corpo della donna fossero delle meraviglie e che andassero salvaguardate ed elevate. Il suo sogno fanciullesco, però, si scontra con la dura realtà che vede ormai il porno come lo sfruttamento economico della donna. Non solo, la società non è mai stata propensa ad accettare la donna che si dedicava a questa vita e ciò emerge in maniera particolare nella pellicola. In un passaggio, Debora Attanasio comunica a Schicchi che una delle sue ragazze sarebbe andata in una trasmissione, ma con il volto coperto. L’uomo si rifiuta categoricamente, quasi non capendo il motivo di questa richiesta. Per lui la vergogna non è un elemento che dovrebbe esistere, non è concepito.

Il sogno di Schicchi nato con Diva Futura si scontra con la realtà contemporanea, che non vede di buon occhio il porno e la donna che vi si dedica. O meglio, in un mondo in cui tutto guardano i porno, sembra assurdo che quello stesso mondo sia così giudicante nei confronti di questo mestiere e questa espressione artistica. La pellicola riesce a raccontare con estrema delicatezza e capacità, da una parte la gioia e la spensieratezza che si respirava negli uffici di Diva Futura, mentre dall’altra il giudizio del mondo. Ad esempio, Moana Pozzi nel film la si vede tentare una carriera cinematografica, ma senza successo. Il pregiudizio e il peso della pornografia sono troppo pesanti, soprattutto per le donne che sono coloro che da questo punto di vista subiscono maggiormente il fenomeno.

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Diva Futura

Diva Futura inventa le pornostar

Riccardo Schicchi fondando Diva Futura non solo ha creato un nuovo modo di fare porno e di gestire un lavoro in questo ambiente, in maniera viva e genuina. Schicchi ha anche coniato la parola pornostar, concedendo il ruolo di protagonista assoluta alla donna. La pellicola rispecchia anche dal punto di vista tecnico ed estetico questo spirito di libertà e amore. Colori pastello e fiori fanno da padroni in un quadro di allegria e gioia. Schicchi viene dipinto come un personaggio unico, che amava quello che faceva e che non ha mai abbandonato il suo lato infantile. Nell’ufficio di Diva Futura si respira un’aria giocosa e colorata, che ritorna anche nei movimenti di macchina, rapidi e a seguire i personaggi, dando ritmo alla scena.

Diva Futura si compone di un montaggio dinamico e incalzante, che riesce a catturare l’attenzione del pubblico fin dalle prime scene. Nonostante la storia possa sembrare controversa ai più, la simpatia di Schicchi e del suo entourage la trasforma in un racconto toccante e coinvolgente, che diverte e commuove. Grazie ad un cast formidabile, soprattutto per quanto riguarda i ruoli femminili, Diva Futura incanta lo spettatore e si rivela una pellicola molto più profonda di ciò che sembra. La Steigerwalt è riuscita a costruire un’immagine precisa e dettagliata di Schicchi e della sua famiglia allargata, andando anche a sottolineare temi delicati e importanti. Probabilmente, il tocco di una regista donna, aiuta ad affrontare tematiche legate soprattutto alla donna e al femminile.

Conclusioni

Diva Futura racconta in maniera precisa e coraggiosa la storia di Riccardo Schicchi e della sua azienda, che ha rivoluzionato non solo la pornografia e la cinematografia, ma l’intero ambiente socio-culturale. Giulia Steigerwalt ha realizzato una pellicola colorata e gioiosa, avvalendosi di un cast meraviglioso e che ha regalato al pubblico delle interpretazioni toccanti.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Diva Futura è un film che racconta uno spaccato socio-culturale italiano estremamente ambiguo ed emblematico, ovvero quello del porno, della pornografia e delle pornostar. Raccontare la turbolenta vita di Riccardo Schicchi non è cosa facile, ma la regia di Giulia Steigerwalt e l'eccezionale cast coglie nel segno e regala al pubblico una pellicola profonda e toccante.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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