Nel 1983 arrivava in sala l’adattamento di Cujo, romanzo di Stephen King. L’opera, uscita solo due anni prima, racconta di un cane dapprima docilissimo che si trasforma in una belva dopo aver contratto la rabbia. Come avvenuto in altre occasioni con gli adattamenti di libri di King, il film non riscosse consensi unanimi. Netflix ha in questi giorni concluso un accordo per riportare uno dei cani più celebri del mondo horror in formato cinema (o piattaforma). È noto anche che a curare la produzione sarà Roy Lee. Questi negli ultimi vent’anni ha partecipato a vario titolo alla produzione di grandi film di successo, anche nel campo dell’horror. Lee figura, infatti, tra i produttori del primo The Ring, film diventato ormai parte della storia dell’horror, ma non solo. Il produttore ha partecipato anche alla realizzazione di The Departed di Martin Scorsese.
Cujo, It, quanti adattamenti a venire
Cujo non sarà neanche il primo adattamento di Stephen King a essere curato da Roy Lee. Il produttore di origini sudcoreane ha infatti partecipato ai remake di It e It – capitolo due di Andrés Muschietti. E proprio del celebre clown è in cantiere il prequel, Welcome to Derry, che sarà diretto dallo stesso Muschietti. Ma gli adattamenti di King non finiscono di certo qui. Mike Flanagan sta lavorando all’adattamento in formato seriale di Carrie, che va incontro quindi al suo ennesimo rifacimento.
Un nuovo adattamento si avrà anche per The Running Man, con la regia di Edgar Wright e Glenn Powell come protagonista. Anche quest’opera ha già avuto una vita cinematografica nel 1987 con un film che era però solo liberamente tratto dal libro di King. Pochi autori possono vantare il numero di adattamenti di Stephen King, forse nessuno. Una prolificità che nel corso degli anni non accenna minimamente a spegnersi. Seppur non sempre i risultati hanno lasciato pienamente soddisfatti né i fans, né l’autore stesso. Questi, infatti, si dimostrò poco entusiasta anche della versione di Shining di Kubrick.