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Attenberg: recensione del film di Athina Rachel Tsangari

Presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2010, “Attenberg”, uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 giugno. Diretto da Athina Rachel Tsangari, la pellicola ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, ovvero quella di Ariane Labed. Che in questa pellicola condivide la scena anche con  Yorgos Lanthimos, quì in veste di attore.

Corpi che si intrecciano e puro gusto della provocazione, sono la cifra stilistica di questo esempio della Greek Weird Wave, quella che ha il suo massimo esponente proprio in Yorgos Lanthimos. Infatti, ll suo fantasy femminista “Povere Creature” ne ha rappresentato l’apice della cinematografia personale, vincendo il Leone d’Oro a Venezia, oltre a 4 premi Oscar.

Attenberg Labed

Attenberg: cast, trama e recensione

Ariane Labed interpreta la protagonista, Marina, e ne cattura perfettamente la peculiarità e l’estraneità. Ciò rende il suo personaggio allo stesso tempo vulnerabile e enigmatico. La sua interpretazione è caratterizzata da un’elevata fisicità e una presenza scenica che sottolinea la complessità interiore del personaggio.

Evangelia Randou interpreta Bella, la migliore amica di Marina. Bella è un personaggio vivace e spontaneo, in netto contrasto con la natura introversa di Marina. Randou riesce a portare sullo schermo una freschezza e una vitalità che bilanciano le tonalità più cupe del film.

La chimica tra Randou e Labed è palpabile, rendendo credibile e coinvolgente la loro amicizia. Vangelis Mourikis interpreta Spyros, il padre di Marina. La sua performance è toccante e piena di dignità, riflettendo la saggezza e la stanchezza di un uomo che si trova alla fine della sua vita. Mourikis porta una profondità emotiva al suo ruolo, rendendo il rapporto tra padre e figlia uno degli elementi più commoventi del film.

Yorgos Lanthimos, noto regista e collaboratore di Athina Rachel Tsangari, appare in un ruolo minore come l’ingegnere. Sebbene il suo personaggio non sia al centro della trama, la sua presenza aggiunge un ulteriore livello di interesse, soprattutto per i fan del cinema greco contemporaneo. Lanthimos, con la sua recitazione sottile e misurata, contribuisce a creare un senso di realismo e autenticità nel film.

Attenberg

L’ isolamento emotivo dei personaggi di “Attenberg”

Il film segue la vita di Marina, una giovane donna di 23 anni che vive in una piccola città industriale in Grecia. Marina ha una visione distaccata e curiosa del mondo, che è influenzata dai documentari di Sir David Attenborough (da cui il film prende il nome), e dalla musica dei Suicide. La sua esistenza è segnata dalla relazione con il padre morente, Spyros, e dalla sua amica Bella, che cerca di introdurla al mondo della sessualità e delle relazioni umane. Il film esplora la crescita personale di Marina e il suo tentativo di comprendere la vita e l’amore in un mondo che le appare alieno e incomprensibile.

In “Attenberg” Marina vive in una sorta di isolamento emotivo e sociale esplorando la propria identità e la propria sessualità in modo distaccato. Il film indaga le relazioni tra Marina, suo padre e la sua amica Bella, mostrando le diverse forme di amore e connessione. La malattia terminale del padre di Marina è un tema centrale che influisce profondamente sulla sua percezione della vita e delle relazioni.

Ariane Labed

Estetica minimalista e stile narrativo frammentato nel film della Tsangari

I documentari di Attenborough rappresentano una lente attraverso la quale Marina osserva il comportamento umano, paragonandolo spesso a quello del regno animale. Athina Rachel Tsangari utilizza uno stile visivo distintivo, caratterizzato da inquadrature statiche, colori desaturati e un ritmo narrativo lento e riflessivo. La sua regia è attenta ai dettagli, andando a creare un’atmosfera che riflette l’interiorità complessa e spesso confusa della protagonista.

Il film utilizza un’estetica minimalista e uno stile narrativo frammentato che può ricordare proprio il cinema di Yorgos Lanthimos, con cui Tsangari ha collaborato in passato. Le sequenze sono spesso accompagnate da lunghi silenzi e dialoghi scarni, che amplificano il senso di isolamento e la ricerca di significato dei personaggi. La fotografia, con i suoi toni freddi e il paesaggio industriale desolato, contribuisce a creare un’atmosfera di malinconia e introspezione.

“Attenberg” esplora anche la sessualità in modo non convenzionale. Marina, in particolare, vive la sua sessualità con una curiosità scientifica piuttosto che con passione, influenzata dalle lezioni sui documentari naturalistici di Sir David Attenborough che lei e il padre guardano insieme. Questo approccio distaccato alla sessualità mette in luce l’estraneità di Marina non solo rispetto alla società, ma anche rispetto al proprio corpo.

“Attenberg” è anche una riflessione sulla modernità e sul cambiamento. La città industriale in cui si svolge la storia è un microcosmo della Grecia moderna, che affronta una crisi identitaria tra quello che è il passato e il suo presente. La malattia del padre di Marina può essere vista come una metafora della decadenza della vecchia generazione, mentre Marina rappresenta la lotta della nuova per trovare il proprio posto in un mondo in forte trasformazione.

Attenberg 1

Conclusioni

In conclusione, “Attenberg” è un film che, attraverso la sua narrazione non convenzionale e i suoi personaggi complessi, offre una riflessione profonda sulla condizione umana. È un’opera che sfida lo spettatore a guardare oltre la superficie e a confrontarsi con le proprie emozioni e paure. Athina Rachel Tsangari dimostra di essere una voce distintiva nel cinema contemporaneo, capace di creare un’esperienza cinematografica che è allo stesso tempo intima e universale.

Nel 2010 il film è stato accolto positivamente dalla critica, con particolare elogio per la regia di Tsangari e la performance di Ariane Labed. E proprio ora ora abbiamo la possibilità di vedere la pellicola nelle sale, distribuita dalla Trent Film. In parallelo, anche il film del suo amico e collaboratore Lanthimos, “Kinds of Kindness“, è nei cinema dopo la presentazione all’ultimo Festival di Cannes.

Il film ha contribuito a rafforzare il movimento della New Greek Cinema, che ha guadagnato attenzione internazionale per la sua freschezza e innovazione. In sintesi, “Attenberg” è un film affascinante e profondamente meditativo che esplora la condizione umana attraverso gli occhi di una protagonista unica e complessa, in un contesto greco contemporaneo.

Il trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2010, "Attenberg" di Athina Rachel Tsangari, è uno dei film della Greek Weird Wave che ha in Yorgos Lanthimos il suo capostipite. La pellicola è stata premiata con la Coppa Volpi alla sua protagonista, Ariane Labed.
Francesco Maggiore
Francesco Maggiore
Cinefilo, sognatore e al tempo stesso pragmatico, ironico e poliedrico verso la settima arte, ma non debordante. Insofferente, ma comunque attento e resistente alla serialità imperante, e avulso dai filtri dall'allineamento critico generale. Il cinema arthouse è la mia religione, ma non la mia prigione.

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