Vincitore del Premio Oscar 2018 come miglior film internazionale, Una donna fantastica è diretto dal regista cileno Sebastian Lelio. Prodotta anche da Pablo Larrain e distribuita in Italia da Lucky Red, Una donna fantastica ha vinto in primis l’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino 2017. Quest’opera affronta tematiche importanti come l’identità di genere, la discriminazione e il lutto. Una donna fantastica offre uno sguardo intenso sulla vita di una donna transgender nella società cilena.
Una donna fantastica: il cast
Nei panni della tormentata protagonista transgender Marina Vidal, troviamo la bravissima Daniela Vega. Francisco Reyes è Orlando, il grande amore della donna che muore d’infarto nella prima parte della pellicola, dando così il via agli assurdi pregiudizi nei confronti della donna. Completano il cast Luis Gnecco (Gabo), Aline Kuppenheim (Sonia), Nicolas Saavedra (Bruno), Amparo Noguera (Adriana), Trinidad Gonzalez (Wanda), Nestor Cantillana (Gaston), Alejandro Goic (Dottore), Antonia Zegers (Alessandra), Sergio Hernandez (insegnante di canto), Roberto Farias (medico legale), Diana Cassis (centralinista).
Una donna fantastica: trama e recensione
Marina è una donna transgender, ed è legata sentimentalmente a un uomo, Orlando, il suo grande amore. Quando lui muore all’improvviso, lei è costretta ad affrontare i pregiudizi della società in cui vive. In particolare la famiglia di lui le dà il tormento non permettendole di partecipare alla veglia funebre dell’uomo ed escludendola, anche in maniera violenta, dalle cose che lo riguardano. Inizierà per la donna un lungo calvario nell’elaborazione del lutto, e una nuova autoconsapevolezza di sè.
Una delle forze principali del film è la straordinaria performance della sua protagonista, interpretata da Daniela Vega. La sua recitazione è incredibilmente potente e autentica, e riesce a trasmettere tutta la complessità del suo personaggio. Vega porta sullo schermo una presenza magnetica oltre ad una grande varietà emotiva. Quest’aspetto aiuta a coinvolgere il pubblico nell’esperienza di Marina, una donna transgender che si scontra con l’ostilità e la discriminazione dopo la morte improvvisa del suo compagno.
La regia di Sebastián Lelio è altrettanto notevole. Infatti utilizza una narrazione sobria e senza fronzoli per esplorare i temi delicati del film. La sua scelta di riprendere spesso la protagonista in primi piani intensifica l’impatto emotivo delle sue performance e permette al pubblico di entrare nella sua dimensione interiore. Inoltre, il regista crea sequenze visivamente suggestive, come quella in cui Marina si trasforma in una sorta di fantasma che cammina lungo una strada, metaforicamente rappresentando il suo stato di emarginazione sociale.
Pregiudizi e discriminazione nel film di Sebastian Lelio
Un altro aspetto positivo del film è il modo in cui affronta la tematica della discriminazione e dell’intolleranza verso le persone transgender. Lelio mette in evidenza gli atteggiamenti pregiudizievoli, e gli abusi che Marina subisce da parte della famiglia del suo defunto compagno, uniti ai sospetti della polizia e della società nel suo insieme. Ciò permette di evidenziare le ingiustizie e le difficoltà che le persone transgender affrontano quotidianamente.
Tuttavia, nonostante i suoi punti forti, in Una donna fantastica la trama tende a essere piuttosto prevedibile e lineare. La mancanza di sorprese può risultare un po’ deludente per alcuni spettatori. Inoltre, il ritmo del film può essere lento in alcuni punti, e ci sono momenti in cui sembra perdersi un po’ nella sua stessa introspezione.
Un altro aspetto che ha suscitato dibattiti è la rappresentazione della protagonista come oggetto di violenza e discriminazione. Infatti il film si concentra eccessivamente sulle sofferenze di Marina, senza esplorare a fondo la sua vita e i suoi desideri al di là delle difficoltà. Tuttavia, è importante riconoscere che la pellicola mira a porre l’accento sulle ingiustizie che subisce la protagonista, e che questa scelta narrativa può essere vista come un modo per evidenziare il problema della discriminazione contro le persone transgender.
Perchè nel 2018 Una donna fantastica ha battuto gli altri candidati come miglior film straniero?
Molti dei film stranieri candidati solitamente si concentrano su tematiche culturali, storiche o politiche specifiche del paese di provenienza. Una donna fantastica invece, affronta una questione universale e contemporanea, fornendo uno sguardo intenso sulla vita di una donna in divenire, e mettendo in luce le difficoltà e le ingiustizie che affronta nella società cilena.
Probabilmente rispetto ad una pellicola come Corpo e Anima di Ildikò Enyedi, il film di Lelio aveva anticipato quelle che sarebbero state in futuro le linee guida dell’Academy sulle premiazioni delle pellicole più inclusive, spesso e volentieri a discapito della qualità artistica.
Inoltre, la recitazione di Daniela Vega trasmette autenticità e profondità emotiva, permettendo al pubblico di connettersi con il personaggio di Marina e di comprendere le sue lotte personali. La sua presenza magnetica sullo schermo ha contribuito a elevare il film a un livello superiore.
Un altro aspetto che potrebbe differenziare Una donna fantastica dagli altri candidati è la sua regia sobria ma efficace. Sebastián Lelio riesce a creare una narrazione visivamente suggestiva, utilizzando in modo accurato i primi piani e le sequenze simboliche per esplorare la dimensione interiore del personaggio. Questo stile registico aiuta a creare un’esperienza coinvolgente e intensa per lo spettatore.
Conclusioni
In conclusione, Una donna fantastica è un film che affronta tematiche importanti, e offre una performance eccezionale da parte della sua protagonista. Nonostante alcune criticità nella trama e nel ritmo, il film riesce a dare voce a una comunità spesso emarginata, e ad affrontare il tema della discriminazione in modo intenso e coinvolgente.
Infine, va sottolineata l’importanza del film nel dare voce e rappresentazione ad una comunità spesso trascurata nel cinema mainstream. Una donna fantastica si impegna a sensibilizzare il pubblico sull’esclusione e l’intolleranza che le persone transgender affrontano nella società odierna, contribuendo così a promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione.
Complessivamente, Una donna fantastica si distingue per il suo approccio e per la straordinaria interpretazione della sua protagonista e per la sua capacità di dare voce a una comunità marginalizzata. Questi elementi contribuiscono a renderlo un film unico e di grande impatto, che si distingue tra gli altri candidati all’Oscar per il miglior film in lingua straniera, perlomeno in quell’annata.