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The Glory, recensione della serie Netflix

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The Glory è una serie tv disponibile su Netflix dal 30 dicembre 2022, data in cui è stata rilasciata la prima parte, mentre il 10 marzo 2023 è uscita la seconda. Diretta da Ahn Gil Ho è stata molto apprezzata non solo in Asia, ma anche in Italia dove è ancora classificata tra i primi dieci titoli della piattaforma.

The Glory: trama

Moon Dong-eun (Song Hye-kyo) è una giovane donna, cresciuta in povertà, oggetto di bullismo ai tempi del liceo, costretta a subire torture non solo psicologiche, ma soprattutto fisiche da parte di alcuni compagni. Questi, provengono da una situazione sociale privilegiata e sono senza pietà, commettono infatti atrocità senza precedenti nei confronti di ragazze meno fortunate che non godono dell’appoggio dei genitori. La giovane protagonista, stanca di non ricevere ascolto da parte degli insegnanti, che sembrano ignorare di proposito gli atti di bullismo, decide di togliersi la vita. Nel momento in cui sta per commettere l’atto più estremo, a giovane protagonista decide di reagire vendicandosi contro tutti coloro che hanno reso i suoi anni da liceale un inferno. Il piano di Moon Dong-eun deve essere studiato nei minimi particolari e richiederà vari anni per essere messo in atto, ma una volta pronto non risparmierà nessuno.

The Glory

The Glory: recensione

Uno dei punti di forza maggiori della serie tv è la caratterizzazione dei personaggi, ben eseguita, capace di cogliere le contraddizioni più profonde dell’essere umano. Soprattutto quando si focalizza sul gruppo dei bulli, a partire da Park Yeon-jin (Lim Ji-yeon), capo del gruppo, una donna totalmente priva di empatia e spietata oltre ogni limite. Nessuno di loro sembra effettivamente pentirsi degli atti commessi in adolescenza, non c’è traccia di rimorso nei loro comportamenti, neanche quando vengono apertamente minacciati dalla protagonista. Un gruppo di amici omertosi che si divertono ad infliggere dolore nei modi più perversi.

Moon Dong-eun è un personaggio ben sviluppato per cui lo spettatore non può non provare empatia. Le sue azioni, seppur guidate dalla sete di vendetta, sono perfettamente comprensibili. Una donna privata della sua adolescenza ed innocenza, che porta ancora sul corpo i segni di quei terribili anni. Un piano astuto e ben realizzato, volto a trovare un nuovo scopo in una vita piena di oscurità, costellata da terribili traumi.

Il ritmo della narrazione è incalzante e ben scandito, le sottotrame sono abilmente collegate tra loro, rispecchiando un disegno più grande, che trova compimento nella conclusione. La lentezza di alcuni tratti potrebbe non entusiasmare gli spettatori, ma quei momenti sono fondamentali per sottolineare i risvolti psicologici dei personaggi principali.

Una trama non scontata che confonde il pubblico e lo porta a riflettere su cosa effettivamente sia giusto o sbagliato. The Glory evidenzia il peso di azioni passate sul presente, capaci di scatenare effetti indesiderati. Nonostante la vendetta non sia la soluzione più desiderabile da adottare, quella di Moon Dong-eun risulta estremamente soddisfacente. Mosse e contromosse perfettamente studiate e programmate portano ogni pezzo del puzzle a trovare il proprio posto.

The Glory

La ricchezza di argomenti “scomodi”

The Glory tratta in modo estremamente approfondito svariati argomenti che potrebbero risultare scomodi agli occhi dello spettatore.

Il bullismo risulta ovviamente il focus centrale della narrazione, accompagnato da altri temi importanti tra cui violenza domestica. La collaboratrice della protagonista è infatti una donna soggetta a continui abusi da parte del marito costantemente ubriaco. Nelle numerose scene in cui viene picchiata senza pietà, viene rivelata una realtà sfortunatamente familiare a numerose donne. Lo stesso vale per i flashback in cui Moon Dong-eun viene bullizzata, tramite ustioni da piastra e abusi sessuali. Non mancano inoltre spietati omicidi, dettati da malvagità pura e incontrollabile. La serie parla senza filtri di circostanze reali, rappresentandole nella sua forma più vera e crudele.

I risvolti più oscuri della natura umana vengono enfatizzati in The Glory, provocando un forte senso di disagio. Le scene esplicite e disturbanti mettono lo spettatore di fronte a crude realtà difficili da metabolizzare. La morale viene continuamente messa in discussione dalla soddisfazione provata nel vedere i miseri destini dei bulli, alle prese con i peccati del passato.

The Glory

Dettagli e uso dei colori

Senza dubbio il regista è molto attento sia nella cura dei dettagli che nell’uso dei colori. Le partite di Go hanno un ruolo fondamentale nel rappresentare l’evoluzione dei rapporti tra i personaggi e i punti focali del piano di Moon Dong-eun. Inoltre, tonalità cupe e inquietanti donano agli episodi un’atmosfera suggestiva, specialmente nei numerosi flashback. Toni cromatici freddi rivelano le emozioni dei personaggi, attraverso un forte senso di solitudine e inquietudine.

The Glory: conclusioni

The Glory è una serie tv ben realizzata che sottolinea ancora una volta l’intenzione di Netflix di investire in serie sud coreane. A seguito del successo globale di Squid Game infatti il numero di titoli orientali sulla piattaforma è aumentato notevolmente e nel maggior numero di casi il risultato è senza dubbio un prodotto di qualità. Questo thriller è senza dubbio un’aggiunta positiva e incalzante, che conquisterà gli appassionati del genere. Una storia ben sviluppata e personaggi ampiamente caratterizzati sono sicuramente i punti forti, a discapito di un succedersi di eventi talvolta lenti. La visione è assolutamente consigliata e decisamente raccomandata per confrontarsi con realtà che dovrebbero essere messe maggiormente in evidenza.

Trailer e dove vederlo

The Glory è disponibile su Netflix ed è possibile vederlo gratuitamente tramite la settimana di prova.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozione

SOMMARIO

The Glory è una serie thriller sudcoreana ben sviluppata e con personaggi perfettamente sviluppati e caratterizzati. Tratta temi scomodi e importanti in modo crudo e convincente. Il ritmo della narrazione è però a tratti un po' lento. Visione consigliata.
Lucrezia Lugli
Lucrezia Lugli
La passione per il cinema mi ha accompagnato dall’infanzia all’età adulta, ma ho impiegato più del previsto a capire che sarebbe diventata la mia strada. Guardo ogni genere di contenuto da film a serie tv, questo comprende anche i più grandi successi delle piattaforme streaming.

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