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The Conjuring – l’Evocazione: il primo caso dei coniugi Warren

Introduzione

The Conjuring: l’Evocazione (The Conjuring, 2013) è il primo capitolo della fortunata saga ed è diretto da James Wan (Saw, Aquaman e il regno perduto). Il film ruota intorno alle vicende della coppia di demonologi Ed e Lorraine Warren, diventati famosi tra gli Anni Sessanta e Settanta. I Warren sono intervenuti in vari casi che coinvolgono il paranormale, come la famigerata casa infestata di Amityville. La didascalia iniziale di questo film recita che la storia che si sta per raccontare è inedita ed è stato uno dei casi più difficili per la coppia.

The Conjuring: l’Evocazione è stato un successo al botteghino, incassando 319 milioni di dollari in tutto il mondo, al fronte di un budget di 20 milioni.

Trama

1971. La famiglia Perron è composta da Roger (Ron Livingston), Carolyn (Lili Taylor) e dalle figlie Andrea (Shanley Caswell), Nancy (Hayley McFarland), Cindy (Mackenzie Foy), Christine (Joey King) ed April (Kyla Deaver). I sette si sono trasferiti da poco in una vecchia casa con uno spazio verde molto grande e sono felici di cominciare una nuova vita.

Ben presto cominceranno a esserci in casa degli strani rumori e presenze che turbano il riposo della famiglia. I Perron, sempre più spaventati, chiederanno l’aiuto dei coniugi Ed (Patrick Wilson) e Lorraine (Vera Farmiga) Warren per risolvere il problema.

Grazie a vari indizi e a lunghe ricerche, i due cercheranno di venire a capo del mistero.

The Conjuring

The Conjuring – Recensione

The Conjuring: l’Evocazione è un bel film horror moderno con richiami al passato. Al contrario di altre pellicole del genere, questa utilizza pochi jumpscare sonori e giustificati: la musica accompagna l’azione invece di sovrastarla. L’orrore è crescente, comincia con piccole azioni, fino a raggiungere l’apice: è solo a circa metà film che il pubblico vede finalmente la presenza. I coniugi Warren riassumono in tre parole una possessione demoniaca: infestazione, oppressione e possessione (della vittima). Per le prime due fasi il film segue solo la famiglia Perron, i Warren hanno un ruolo marginale. Lo stile del film è retrò, a cominciare dalle sequenze iniziali con una didascalia introduttiva in sovraimpressione che funge da introduzione. Il color grading è sui toni caldi, a tratti quasi seppia, per potere rendere l’ambientazione della pellicola più realistica.

Questo primo capitolo è una vera e propria indagine. Vengono presentati gli investigatori (i Warren), il caso (la famiglia Perron) e si seguono i controlli e le verifiche nella casa.

Le interpretazioni sono convincenti, spesso la recitazione è il punto debole di un film horror ma in The Conjuring: l’Evocazione ognuno è credibile. Si annoverano in particolare le protagonisti femminili, Vera Farmiga e Lili Taylor: due donni forti che non vogliono cedere al maligno. Il film vuole ricordare allo spettatore di non optare subito per lo scetticismo, qui personificato dall’agente Brad (John Brotherton), perché il male si può manifestare in qualsiasi forma, così come il dolore.

Giochiamo a battimani?

La presenza maligna nella casa della famiglia Perron si mostra lentamente. Prima tramite il fisico (Carolyn ha il corpo ricoperto di lividi), poi la psiche (il sonnambulismo) e infine lo spazio, controllando orologi e rompendo finestre. È un’invasione quella perpetuata dal maligno, una violazione dello spazio intimo e privato di una famiglia. The Conjuring: l’Evocazione esplora i contesti famigliari positivi (i Perron e i Warren) e quelli negativi. Ci ricorda che il male si nasconde anche in quegli ambienti che dovrebbero essere sicuri e protettivi. Un bambino non dovrebbe temere la madre e la madre dovrebbe amare il figlio. Questa violazione dell’armonia famigliare è rappresentata dal gioco di battimani, un incrocio tra nascondino e Marco Polo (che si gioca in piscina). È durante la prima partita di battimani in casa che viene disturbata l’entità e sarà sempre questa forza malvagia a usare il gioco di battimani per terrorizzare la madre. È grazie a questo gioco che assistiamo alle scene più inquietanti del film: un piccolo applauso in qualsiasi contesto è positivo, divertente ma in questa storia assume tratti inquietanti. Come i Perron, anche i Warren ci vengono presentati per la prima volta. Ed e Lorraine sono ritratti molto bene e Patrick Wilson e Vera Farmiga hanno un’ottima chimica che rende il loro rapporto più autentico.A rubare la scena è sicuramente Vera Farmiga, che ritrae una Lorraine determinata e allo stesso tempo terrorizzata dall’ultimo esorcismo in cui ha preso parte.

L’amore è la forza più grande e che può sconfiggere qualunque male e The Conjuring: l’Evocazione ce lo dimostra nelle varie sfaccettature.

The Conjuring

The Conjuring – Conclusioni

The Conjuring: l’Evocazione è un buon film horror che non segue le tendenze del genere moderno. Il film non vuole spaventare e basta, ma trasmettere un messaggio che spesso si dà per scontato, ovvero quanto l’amore possa salvare dalla disperazione. Nel mercato contemporaneo pochi prodotti del terrore riescono a essere coinvolgenti. Questo primo capitolo ha dato il via a un franchise che spesso ha puntato sul puro jumpscare fine a se stesso.

Bisogna dare una possibilità a The Conjuring: l’Evocazione perché riserva tante sorprese. A settembre uscirà il quarto e, probabilmente, ultimo film della saga, ma è sempre una buona cosa tornare dove tutto è iniziato.

Il film si può recuperare sia su Prime Video sia su Netflix.

Trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

The Conjuring: l'Evocazione è un film horror che sorprende, a partire da una regia che richiama gli Anni Settanta per arrivare alle interpretazioni convincenti di Vera Farmiga e Lili Taylor. È un film che intrattiene e fa prendere genuini spaventi.
Giorgia Ferraro
Giorgia Ferraro
Laureata in Dams, Hugo Cabret mi ha fatto scoprire l'amore per il cinema. Amo Bong Joon-ho, Villeneuve, Hitchcock e il giallo all'italiana degli Anni Settanta. Guardo volentieri i film d'animazione e gli horror (a volte nella stessa giornata). Per piangere un po' una commedia romantica è quello che ci vuole.

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