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Sul più bello: la recensione del film su Prime Video

Sul più bello inizia con una marcia nunziale, due bambine giovano al matrimonio, ma la sposa è molto esigente.

Undici anni dopo, a diciannove anni, quella bambina si trasferisce con i suoi due migliori amici Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale), praticamente come genitori adottivi, in un enorme appartamento dalle pareti colorate in centro a Torino.

sul più bello

Da subito la fotografia colpisce, i colori saturi e i costumi dei personaggi risaltano e scorrono armoniosi sullo schermo. Anche la voce narrante si abbina al contesto.

L’interpretazione degli attori disturba un po’, soprattutto all’inizio, ma dopo poco anche quella si fluidifica e diventa armoniosa nel contesto.

La fibrosi cistica non ferma l’ironia e l’umorismo della giovane Marta (Ludovica Francesconi), che in grande stile fa il su ingresso in una perfetta Coop per fare gli annunci delle offerte, che seducono i clienti ogni giorno.

Marta ha un obiettivo: trovare l’amore. Su Tinder.

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Abbiamo visto come in ogni serie tv e film sul futuro l’applicazione abbia ispirato più registi, Alice Filippi non fa eccezione.

Finché c’è banda larga c’è speranza! Il mio sex appeal si esprime meglio dietro una tastiera. La verità va guardata in faccia, per quanto brutta.

Ma gli amici la obbligano andare ad una festa che le darà l’obiettivo che desiderava: Arturo Selva (Giuseppe Maggio).

Un’Ameliè Polulain moderna e italiana, una rivisitazione forse più reale e spiritosa data Sul più bello. E in effetti anche una Piccola Parigi come Torino non poteva che essere il contraltare perfetto da scenografia.

Le emozioni nascono in noi, anche se all’inizio non lo crediamo possibile. I fatti e la personalità eccentrica e solare di Marta ci coinvolgono e convincono.

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Il lungometraggio diretto da Alice Filippi è un film di formazione romantico con un tono francese e un pesante tema in mezzo: la malattia, la diversità e la paura.

Riesce a dare un senso di gratitudine per la vita e sostegno psicologico, se in qualche modo ci si trova a vivere situazioni analoghe a quelle dei protagonisti.

Se non assomigli anche solo vagamente a qualche modella o attrice famosa, sei considerata non bella, se non bruttina. Ma Marta è bellissima.

La difficoltà raccontata dai due protagonisti è biunivoca. Non solo la visione del brutto anatroccolo, ma anche del cliché del bello e impossibile, che nasconde alla fine forse più problematiche sociali.

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Un film da guardare ad ogni età, perché parla a tutti, nonostante la facciata da teen drama.

Se la prima parte è una dolce salita di climax, la seconda parte è una lenta discesa, con un po’ di attrito. Una parte attesa e inevitabile, come nella vita, ma ti chiedi come andrà a finire e questo dubbio ti tiene incollato allo schermo fino alla fine.

È un film di giovanissimi. Nel 2021 Sul più bello è stato candidato al Nastro d’argento come migliore commedia. Il soggetto deriva dal romanzo di Eleonora Gaggero – che prende il ruolo secondario della bella Beatrice.

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Due canzoni sono scandiscono il film: una made in Italy con il giovane rapper genovese Alfa che dà con la sua canzone titolo anche al film. In una scena centrale del film fa da spartiacque il brano Control di Zoe Wees.

È facile sentirsi Marta, i suoi problemi di salute e di famiglia e l’aspetto non standard, e il suo desiderio di un amore e una vita tranquilla, enfatizzano solo ciò che tutte le ragazze provano e desiderano in età adolescenziale.

PANORAMICA

regia
soggetto e sceneggiatura
interpretazioni
emozioni
Anna Stefani
Anna Stefani
Dottoressa in Discipline letterarie e Storia dell’Arte. Amante del cinema grazie alla Nouvelle Vague e David Lynch.

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