Rise – La vera storia di Antetokounmpo è un film del 2022 diretto da Akin Omotoso e prodotto dalla Walt Disney Pictures in collaborazione con Faliro House Productions, e distribuito sulla piattaforma streaming Disney Plus. La pellicola, tratta da una storia vera, narra la travagliata odissea della famiglia Antetokounmpo, dalla loro fuga dalla Nigeria, fino alle lunghe battaglie combattute per l’integrazione in Grecia. Particolare attenzione è rivolta a Giannis Antetokounmpo, promessa del basket, destinato a diventare una delle più grandi stelle del campionato NBA. La pellicola è disponibile in streaming dal 24 Giugno.
Rise – La vera storia di Antetokounmpo trama
Veronica e Charles Antetokounmpo sono una giovane coppia in fuga dal continente africano, in cerca di un futuro più roseo. I due arrivano in Grecia e mettono su famiglia dando alla luce quattro figli. Il sogno europeo non era però come la coppia si aspettava, Charles fa grande fatica a trovare lavoro, le spese sono molte e un razzismo sempre più opprimente invade il territorio greco, causando grandi disagi alla popolazione di immigrati.
Dopo molti anni, la famiglia Antetokounmpo non è risuscita ad ottenere il visto e vengono trattati come clandestini dalla società. Come se tutto ciò non bastasse, Veronica e Charles, al momento della loro partenza, hanno lasciato in Africa il loro primo figlio, nell’attesa di ottenere il permesso di soggiorno e di farlo entrare in Europa, senza però riuscirvi. Questo è un enorme peso da sopportare, ed il sogno di Charles e quello di riuscire a riportare a casa il figlio lasciato, ricongiungere la famiglia e vivere una vita serena e agiata.
Questo sogno sembra prendere forma quando Giannis e Thanasis, due dei figli Antetokounmpo, ricevono delle offerte da parte di club di basket professionistico. Ma altre avversità cadono sulla famiglia, e sarà Giannis l’uomo destinato a cambiare la storia ed a trasformare in realtà il desiderio del padre.
Rise – La vera storia di Antetokounmpo recensione
Una classica favola Disney ambientata nei nostri giorni e che si ispira a fatti realmente accaduti, si potrebbe riassumere così Rise – La vera storia di Antetokounmpo. Un film che parla di resilienza, famiglia, passioni e volontà nel realizzare i propri sogni. La sceneggiatura ripercorre alcune tappe, forse in modo troppo approssimativo, della vita della famiglia Antetokounmpo, in particolare si focalizza su Giannis, adolescente particolarmente portato nella pallacanestro che riuscirà a sfondare in questo sport, raggiungendo la fama mondiale.
Per i poco avvezzi al mondo dello sport, Giannis Antetokounmpo è attualmente uno dei più grandi cestisti della lega NBA, leader dei Milwaukee Bucks, vincitore del campionato 2020-21, due volte MVP della stagione, una volta delle Finals ed in una occasione degli All-Star game. Anche tre dei suoi fratelli militano nel basket professionistico, senza però aver raggiunto il successo e la fama di Giannis.
La pellicola racconta bene tutto ciò, e nonostante qualche salto temporale di troppo, che spezza un po la narrazione, il film riesce a dare un grande impatto emotivo allo spettatore. Ci si immedesima facilmente nei protagonisti, nei loro problemi, difficoltà e sogni. Akin Amotoso ci mostra l’evoluzione dei personaggi, come il padre cambi idea sul basket e segue il sogno dei figli, il crescente rapporto tra i fratelli, fino alla fiducia acquisita da Giannis. Quest’ultimo si farà portatore degli ideali della propria famiglia, e riuscirà a far ricongiungere i genitori anche con il loro primo figlio.
I temi principali, così come in molti altri prodotti della casa, sono quelli del legame familiare e dell’ostinazione al raggiungimento dei propri sogni, due punti che spesso vanno di pari passo. Molto bravi tutti i membri principali del cast, Uche Agada, Dayo Okeniyi, Yetide Badaki e Ral Agada, che non solo si mostrano in parte, ma che per fisionomia ricordano molto i veri personaggi.
Il film pone un punto importante anche su aspetti sociali, come immigrazione ed integrazione culturale, temi di grande rilevanza, che qui non sono eccessivamente politicizzati, ma vengono mostrate le difficoltà che una famiglia di immigrati deve subire a causa di razzismo e di cavilli burocratici, che invece di facilitare l’integrazione causa spesso disagi e danni.
Nel finale viene riservato spazio a foto e video della vera famiglia Antetokounmpo, vengono mostrati i successi sportivi di Giannis, Thanasis, Kostas e Alex, le loro imprese sui campi da basket, ed i loro progetti benefici, come un associazione di supporto ai giovani di talento, associazione che hanno voluto dedicata al padre, l’uomo che per primo ha creduto in loro e che gli ha accompagnati verso la via della grandezza.
In conclusione, Rise – La vera storia di Antetokounmpo è un buon prodotto, nulla di esaltante, un film che sicuramente non rimarrà negli annali, ma che comunque riesce bene nell’intento di raccontare una storia di riscatto e rinascita, che senza il supporto della famiglia non sarebbero probabilmente mai arrivati. Un inno al cambiamento del proprio destino, alla famiglia e fratellanza.