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Outer Banks 3, una nuova avventura per i Pogues

Outer Banks 3, la nuova stagione della serie creata da Josh Pate, Jonas Pate e Shannon Burke è disponibile dal 24 febbraio su Netflix. Attualmente titolo numero uno sulla piattaforma, segue le vicende di un gruppo di adolescenti alla ricerca di tesori perduti.

Outer Banks 3: trama

La seconda stagione della serie si concludeva con i sei protagonisti John B (Chase Stokes), Sarah (Madelyn Cline), JJ (Rudy Pankow), Kiara (Madison Bailey), Pope (Jonathan Daviss) e Cleo (Carlacia Grant), naufragati su un’isola deserta dopo essere saltati giù dalla nave di Ward Cameron (Charles Esten), padre di Sarah, ormai completamente accecato dalla sete di potere. I giovani si adattano alla difficile situazione ribattezzando l’isola “Poguelandia” e vivendo in armonia con la natura, liberi dalle costrizioni degli adulti. Quando però il gruppo viene finalmente portato in salvo da un aereo di passaggio, i sei si ritroveranno nuovamente a fare i conti con il passato imbarcandosi in una nuova pericolosissima avventura alla ricerca di una città perduta.

Outer Banks 3

Outer Banks 3: recensione

Outer Banks 3 è un prodotto senza dubbio piacevole e spensierato. Dopo una seconda stagione le cui premesse facevano sperare in un’evoluzione più interessante, la terza delude senza dubbio le aspettative, precipitando nell’esagerazione e risultando a tratti noiosa. La trama è ripetitiva e non mostra aggiunte particolarmente brillanti. I risvolti delle scelte dei protagonisti, a tratti eccessivamente drammatici, stonano con l’atmosfera e l’idea prevalente della serie, ovvero quella di raccontare le spensierate peripezie di un gruppo di adolescenti.

La situazioni diventano assurde al limite del reale, ricordando in alcuni momenti soap opere messicane di scarso livello. Un esempio è la pozione magica capace di curare la paralisi della Signora Limbrey.

L’arco narrativo, diversamente dalle stagioni precedenti si focalizza prevalentemente sull’avventura, eliminando quasi del tutto le dinamiche adolescenziali tanto apprezzate nei capitoli precedenti. Gli attori sembrano non essere a tratti in sintonia con i personaggi che interpretano e pertanto falliscono nel tentativo di far appassionare lo spettatore alle vicende. Aspetto ancora più sorprendente è la capacità di trovare una soluzione immediata e completamente casuale a problemi senza una via d’uscita, elemento che stona con certi risvolti tragici presenti nel finale.

La serie risulta infatti un miscuglio, poco convincente, tra The O.C. e Indiana Jones, essendo allo stesso tempo completamente priva degli elementi vincenti che caratterizzavano il successo dei due prodotti.

Outer Banks 3

Il mondo degli adulti

Gli adulti, così come nelle stagioni precedenti, anche in Outer Banks 3 sono quasi del tutto assenti. Questi, vengono spesso presentati come personaggi negativi incapaci di relazionarsi agli adolescenti. Tale elemento narrativo è volto a sottolineare gli errori commessi dai genitori i quali dovrebbero mettersi maggiormente in discussione di fronte ai figli. La loro incompetenza è però spinta oltre ogni limite, portando una critica che a tratti risulta eccessiva.

Il padre di John B, Big John, per raggiungere El Dorado, mette a rischio la stessa vita del figlio. Ward Cameron nonostante un iniziale tentativo di lasciare il passato alle spalle riconferma la sua posizione di principale antagonista, mettendo in secondo piano Kingfish, incapace di tenere testa ai giovani protagonisti. Fortunatamente sul finale, sia Big John che Ward riusciranno a redimersi dimostrando, nonostante tutti gli errori, il grande amore provato per i figli. Un grande punto interrogativo riguarda invece il ruolo dei genitori di Kiara, le cui azioni, seppur giustificate, sfociano nell’estremo, costringendo la ragazza ad andare in una scuola volta a curare la sua “patologia” da avventuriera.

Outer Banks 3

Kooks contro Pogues

Al centro di Outer Banks 3, ancora una volta è presente lo scontro tra Pogues e Kooks. Le due fazioni rappresentano rispettivamente la classe operaia e quella privilegiata. Spesso personaggi come Kiara e Sarah (entrambe Kooks) si trovano in difficoltà ad identificarsi con una fazione o l’altra. Il contrasto sociale non è uno strumento narrativo nuovo, in quanto già presente in altri teen drama come Gossip Girl. Le vicende, ambientate in Carolina del Nord offrono però uno spaccato americano diverso, raccontando una realtà profondamente classista e provinciale.

Nuove suggestive location

Le location della serie aumentano e spaziano dalle Outer Banks, alle isole caraibiche, fino ad arrivare in Venezuela, dove si trova la città perduta di El Dorado. I luoghi paradisiaci, enfatizzano il ritmo incalzante della vicenda, richiamando costantemente l’avventura. La saturazione risulta però a tratti eccessiva, portando a perdere la naturale bellezza degli ambienti e facendoli apparire a artificiali.

Outer Banks 3 presenta location non convenzionali per un teen drama, promuovendo uno stile di vita più sostenibile, capace di esaltare la gioia di vivere a contatto con la natura. I protagonisti si distaccano dalla tecnologia e sono in grado di apprezzare la bellezza che li circonda, aspetto sempre meno presente nelle nuove generazioni.

Outer Banks 3: conclusioni

Outer Banks 3 è un prodotto piacevole che sarà sicuramente apprezzato dai fan della serie, anche se li lascerà in parte delusi. Gli elementi che l’avevano resa vincente vengono mantenuti, enfatizzandoli all’estremo. L’avventura è coinvolgente, soprattutto verso il finale, che sembra però troppo affrettato a causa di un enorme salto temporale, lasciando alcune questioni irrisolte. Nonostante non sia particolarmente educativa a livello di contenuti la serie è piacevole e la visione e consigliata agli amanti del binge watching.

Trailer e dove vederla

Outer Banks 3 è disponibile su Netflix ed è possibile vederla gratuitamente grazie alla settimana di prova.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozione

SOMMARIO

Outer Banks 3, è meno piacevole rispetto alle stagioni precedenti, ma conserva comunque gli elementi che l'avevano resa vincente agli occhi del grande pubblico. L'avventura con il suo ritmo incalzante riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, anche se a tratti risulta noiosa e sconclusionata.
Lucrezia Lugli
Lucrezia Lugli
La passione per il cinema mi ha accompagnato dall’infanzia all’età adulta, ma ho impiegato più del previsto a capire che sarebbe diventata la mia strada. Guardo ogni genere di contenuto da film a serie tv, questo comprende anche i più grandi successi delle piattaforme streaming.

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