HomeFilm da vedereOcchiali Neri, la recensione dell'ultimo film di Dario Argento

Occhiali Neri, la recensione dell’ultimo film di Dario Argento

Il nuovo film del maestro del brivido, presentato alla scorsa Berlinale, è un ritorno al thriller all'italiana che negli anni Settanta è stata la sua fortuna. Un nuovo inizio da cui ripartire, ma la strada è molto lunga.

-

Occhiali Neri, il ritorno del Maestro al thriller all’italiana

Dario Argento non ha bisogno di presentazioni, lo sappiamo. E’ un nome che dentro e fuori il nostro paese suscita ancora una buona dose di brividi, perché creatore di incubi ancora vivi nella nostra memoria. Dopo dieci anni di silenzio dal suo ultimo film presentato a Cannes, Dracula 3D, è tornato sul grande schermo con Occhiali Neri presentato allo scorso Festival del Cinema di Berlino. La sceneggiatura, a cura dello stesso Argento e di Franco Ferrini, era pronta da vent’anni, ma incidenti di percorso vari tra cui il fallimento della casa di produzione a cui si erano appoggiati ne ha frenato la realizzazione. Questo porta a chiedersi: e se fosse uscito vent’anni fa? Sarebbe cambiato qualcosa? Perché ormai dopo Dracula 3D persino il fandom più accanito del maestro del brivido era scettico su questo suo ultimo lavoro. Occhiali Neri è un ritorno del maestro al thriller all’italiana, semplicemente. Quel genere che lo ha reso famoso in tutto il mondo e a cui è rimasto sempre fedele.

Occhiali Neri: la trama

Il film inizia in una bellissima giornata d’estate con un’eclissi di sole che sta per arrivare all’apice. La sera stessa una prostituta, all’uscita di un hotel, verrà aggredita e uccisa da un misterioso serial killer che pare aver presto di mira proprio le passeggiatrici notturne. Anche Diana, molto conosciuta nell’ambiente, cadrà vittima dei suoi piani una sera in cui fugge dalle avances violente di un cliente. L’inseguimento finirà male, perché Diana resterà coinvolta in un incidente stradale in cui perderà la vista e resteranno uccisi i coniugi cinesi alla guida dell’altra vettura. Il loro figlio, Chin, è l’unico a rimanere illeso. Diana inizierà una nuova vita da non vedente a cui dovrà abituarsi presto, perché l’assassino non ha ancora finito con lei. Ad aiutarla ci saranno Chin e l’amica Rita.

occhiali neri

Ha ancora qualcosa da dire?

E’ la domanda che ci si pone nel momento in cui viene annunciato il film di un regista ritenuto “consumato”. Nel caso di Dario Argento e Occhiali Neri la risposta è articolata e non riducibile ad semplice si o no. Il film è esattamente quello che doveva essere, niente di più e niente di meno. Argento è definibile come uno spirito libero, libero di essere fedele non solo a sé stesso, ma ad un genere che ormai in Italia è assente da decenni: il giallo all’italiana. C’è un serial killer, una serie di omicidi, una protagonista forte e indipendente e una risoluzione che, stranamente, non è il punto centrale a cui il regista si dedica. Grande risalto è dato al rapporto tra Diana e Chin, il bambino diventato i nuovi occhi della donna, ma anche alle scene più squisitamente argentiniane come il primo omicidio di cui non è nascosto nessun dettaglio truculento o l’ultimo, palese omaggio a Suspiria. Sergio Stivaletti cura gli effetti speciali, infatti nulla da dire sulla resa visiva delle scene horror, perché i problemi di Occhiali Neri sono altri e sempre gli stessi delle ultime opere di Dario Argento.

Si, nonostante tutto ha ancora qualcosa da dire

Scarsa recitazione e credibilità dell’azione, ecco i problemi di cui soffrono gli ultimi lavori di Dario Argento compreso Occhiali Neri. Ilenia Pastorelli e Asia Argento avrebbero forse reso di più a parti invertite, ma entrambe comunque rendono poco plausibili gli eventi e i dialoghi spesso banali e stereotipati non aiutano le loro performance. Nonostante queste mancanze e difetti, il film ha qualcosa di diverso dai precedenti. Si sente (e vede) la voglia del Maestro di voler ritrovare lo spirito anni ’70-’80, decenni di cui era uno dei capi assoluti. Occhiali Neri in qualche modo è vintage, motivo per il quale è apprezzabile questo piccolo salto di qualità. Si nota come abbia una voglia ritrovata di far cinema che, in realtà, forse non aveva mai perso. Questo è il motivo per cui questo suo nuovo lavoro non va troppo accostato ai precedenti. Vi è ritmo, una discreta tensione (che ogni tanto va a perdersi), buone idee e stilisticamente è apprezzabile. Occhiali Neri fa ben sperare che Dario Argento sia sulla strada giusta per regalarci un ritorno al cinema di genere senza se e senza ma.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Occhiali Neri è il nuovo film di Dario Argento la cui sceneggiatura, scritta insieme a Franco Ferrini, era già pronta vent'anni fa. Si è un po' scettici ogni qual volta si parla di un nuovo film del maestro del brivido, eppure a questo suo lavoro bisogna approcciarsi diversamente. Pur con le sue mancanze e i suoi difetti, si nota l'impegno e lo spirito vintage ripreso dalla sua epoca d'oro. Non è un film che merita di finire nel dimenticatoio come i precedenti, ma un inizio da cui ripartire.
Redazione
Redazione
La Redazione di MovieMag presente e passata al completo. La Redazione attuale, compresi tutti gli autori che hanno scritto in passato per al rivista.

ULTIMI ARTICOLI

Occhiali Neri è il nuovo film di Dario Argento la cui sceneggiatura, scritta insieme a Franco Ferrini, era già pronta vent'anni fa. Si è un po' scettici ogni qual volta si parla di un nuovo film del maestro del brivido, eppure a questo suo lavoro bisogna approcciarsi diversamente. Pur con le sue mancanze e i suoi difetti, si nota l'impegno e lo spirito vintage ripreso dalla sua epoca d'oro. Non è un film che merita di finire nel dimenticatoio come i precedenti, ma un inizio da cui ripartire. Occhiali Neri, la recensione dell'ultimo film di Dario Argento