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La Ruota del Tempo 3: un fantasy più ambizioso

Si espande sempre di più il mondo sublime e fantastico della serie La Ruota del tempo (The Wheel of Time), che torna su Prime Video con la terza stagione. Questa nuova fase della storia continua a seguire il tortuoso viaggio di cinque giovani costretti ad abbandonare la loro umile vita in un villaggio dei Fiumi Gemelli per inseguire il destino tracciato per loro dalla grande Ruota.

Ideata da Rafe Judkins (Uncharted), la serie adatta l’universo fantasy dell’omonima saga letteraria nata dalla mente di Robert Jordan e portata a termine, dopo la sua scomparsa, da Brandon Sanderson. Dopo una prima stagione uscita nel 2021 e una seconda nel 2023, La ruota del tempo giunge nel 2025 al suo terzo capitolo, espandendo ulteriormente quanto introdotto in precedenza. Judkins riveste anche il ruolo di showrunner e produttore esecutivo, affiancato da Rick Selvage, Larry Mondragon, Ted Field, Mike Weber e Darren Lemke. Anche Rosamund Pike, interprete di Moiraine nella serie, figura tra i produttori.

Questa terza stagione prosegue la narrazione con un ritmo dilatato, ma coerente con l’obiettivo di ampliare l’universo narrativo. Se nella prima stagione, trasposta in modo debole e poco incisivo, la trama si concentrava sull’inizio del viaggio dei cinque protagonisti, braccati dai seguaci del Tenebroso, qui si consolida quanto già avviato nella seconda stagione. I personaggi acquisiscono progressivamente maggiore consapevolezza del proprio ruolo e del destino che li attende nel grande disegno della Ruota, determinante per l’eterno scontro tra Luce e Oscurità.

Pur alternando momenti lenti ad altri intensi e densi di informazioni, che potrebbero risultare disorientanti per chi non conosce i romanzi, la serie continua a offrire un grande spettacolo, sia visivo che narrativo, immergendo lo spettatore in un mondo fantasy ricco e complesso.

La Ruota del Tempo

La Ruota del Tempo – Trama

La terza stagione riprende idealmente da dove si erano interrotti gli eventi delle stagioni precedenti. Rand al’Thor si è ormai rivelato al mondo come il vero Drago Rinato: un uomo dotato di immensi poteri, il cui destino sarà decisivo nell’eterno conflitto contro il Tenebroso, l’incarnazione suprema del male in questo universo. Dopo aver svelato la propria identità, Rand prosegue il suo viaggio nel vasto e pericoloso mondo che lo circonda, combattuto tra i suoi tormenti interiori e le difficoltà sempre più grandi, con l’obiettivo di radunare un esercito capace di affrontare la battaglia finale contro le forze dell’Ombra.

Al suo fianco continuano il proprio percorso anche gli amici d’infanzia: Nynaeve, Egwene, Perrin e Mat. Ognuno di loro affronta un’evoluzione personale, alla scoperta del proprio ruolo nel grande disegno della Ruota. Durante il viaggio, i cinque ricevono l’aiuto di potenti alleati, come Moiraine, una Aes Sedai appartenente a un’antica e influente organizzazione di donne in grado di incanalare l’Unico Potere, fonte della magia in questo universo. Solo le donne possono accedere liberamente a tale potere, mentre gli uomini che vi attingono, come Rand stesso, rischiano la follia quanto più ne fanno uso.

I protagonisti si trovano costretti ad affrontare sfide sempre più complesse, al fine di impedire che l’Ombra si espanda fino a distruggere ogni cosa, incluso il loro villaggio natale. Tra i nemici più temibili figurano i Reietti, potenti campioni dell’Ombra incaricati di annientare il Drago Rinato e i suoi alleati, e la minacciosa dell’ Ajah Nera: una fazione segreta di Aes Sedai che, tradendo la loro missione originaria, hanno scelto di servire il Tenebroso, diventando strumenti del male.

La Ruota del Tempo – Recensione

La terza stagione di La Ruota del Tempo prosegue l’ambiziosa espansione del vasto universo fantasy creato da Robert Jordan. Il mondo narrativo si arricchisce di nuovi luoghi, popoli, culture e concetti magici, ampliando ulteriormente quanto introdotto nelle stagioni precedenti.

Dal punto di vista tecnico, la serie raggiunge picchi notevoli. La CGI è uno degli elementi più sublimi, in particolare nella resa degli incantesimi lanciati dalle Aes Sedai e nella rappresentazione dei paesaggi e delle creature che popolano i diversi reami. Ogni ambientazione è studiata nel dettaglio per trasmettere l’identità culturale e visiva di ciascun luogo.

La regia, ambiziosa e ricercata, brilla in diverse sequenze memorabili. Una delle più potenti è quella che lega tempo e spazio attraverso visioni di civiltà passate e futuri alternativi della protagonista Moiraine.

Tuttavia, questa ricchezza visiva e concettuale porta con sé anche un rovescio della medaglia. L’ampliamento del mondo, con l’introduzione continua di nuovi nomi, popoli e fazioni, può generare spaesamento, soprattutto per chi non ha letto i libri. La serie è tratta da una saga letteraria molto vasta, e con questa terza stagione si entra nel vivo di trame più fitte e dense. In molti casi, lo spettatore occasionale rischia di sentirsi sommerso da una quantità di informazioni difficile da assimilare in tempi così rapidi.

Anche la scelta strutturale di dividere la narrazione in tre linee parallele, una per ciascun gruppo di protagonisti, aggiunge complessità. Questa frammentazione rischia infatti di rendere più difficile il coinvolgimento emotivo, costringendo lo spettatore a cambiare continuamente prospettiva e contesto.

La terza stagione della serie continua a confermare l’alto livello tecnico e la sua grande ambizione narrativa, ma pone anche una sfida importante: riuscire a restare accessibile e coinvolgente per chi si avvicina al mondo di La Ruota del Tempo senza una conoscenza pregressa dell’universo letterario.

La Ruota del Tempo

I protagonisti crescono, ma i comprimari conquistano

Uno degli elementi più interessanti di questa terza stagione di La Ruota del Tempo è l’approfondimento psicologico dei personaggi, che avviene attraverso tre archi narrativi principali. I cinque protagonisti vengono divisi e seguono percorsi distinti, ma tutti funzionali al disegno complessivo della trama. Se da un lato alcuni di loro non raggiungono ancora una piena maturazione narrativa, dall’altro ciascuno riceve momenti chiave che ne segnano la crescita e la consapevolezza rispetto a ciò che sono chiamati a diventare.

Tra i protagonisti, Perrin e Nynaeve emergono come i personaggi che compiono gli archi evolutivi più completi. I lunghi tempi dedicati all’esplorazione dei loro conflitti interiori trovano finalmente una risoluzione soddisfacente negli ultimi episodi della stagione, mostrando come abbiano acquisito una nuova consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie capacità.

A sorprendere maggiormente, però, sono i personaggi secondari. Già introdotti marginalmente nelle stagioni precedenti, ora assumono un peso narrativo crescente, rubando spesso la scena ai protagonisti principali. Ognuno di loro ottiene un proprio spazio e, anche nei brevi momenti in cui è in scena, riesce a lasciare un segno evidente, dimostrando quanto potenziale narrativo ancora inesplorato risieda nella coralità dell’universo della serie.

In questa stagione vengono introdotti anche nuovi personaggi, che si inseriscono con forza nella narrazione, ciascuno portando con sé culture, poteri e dinamiche inedite. Tra le interpretazioni, spicca ancora una volta Rosamund Pike nei panni di Moiraine. Pur avendo meno spazio rispetto alle stagioni precedenti, ogni sua apparizione è carismatica e intensa.

Un aspetto da sottolineare è che, pur essendo Rand al’Thor il fulcro della profezia e del conflitto tra Luce e Oscurità, la serie riesce a mantenere alta l’attenzione su tutto il cast, dimostrando che l’intero destino del mondo non si regge solo su un solo prescelto, ma su un mosaico complesso e collettivo.

La Ruota del Tempo – Cast

La Ruota del Tempo arricchisce ulteriormente il proprio cast, unendo volti giovani a interpreti di grande esperienza.

Spiccano i ritorni di Josha Stradowski, nel ruolo di Rand al’Thor, e di Rosamund Pike (Orgoglio e pregiudizio), che dona intensità e autorevolezza a Moiraine. Accanto a loro ritroviamo Daniel Henney (Lan), Zoë Robins (Nynaeve), Madeleine Madden (Egwene), Marcus Rutherford (Perrin) e Dónal Finn (Mat), che consolidano i propri personaggi con interpretazioni più mature e convincenti.

Il cast della nuova stagione vede una ricca combinazione di volti già noti e nuove aggiunte. Kate Fleetwood interpreta Liandrin, Priyanka Bose torna nei panni di Alanna Mosvani, Hammed Animashaun riprende il ruolo di Loial, mentre Kae Alexander dà volto a Min Farshaw. Fares Fares è Ishamael, Natasha O’Keeffe torna a vestire i panni di Lanfear, Ceara Coveney interpreta Elayne Trakand e Lindsay Duncan (Birdman) è Anvaere. Jay Duffy compare nel ruolo di Dain Bornhald, Ayoola Smart dà vita al personaggio di Aviendha, mentre Laia Costa ritorna nei panni di Moghedien. Olivia Williams (Anna Karenina) interpreta Morgase Trakand, Shohreh Aghdashloo esordisce come Elaida do Avriny a’Roihan, Isabella Bucceri debutta nel ruolo di Faile Bashere e, infine, Sophie Okonedo riprende quello di Siuan Sanche.

La Ruota del Tempo

Conclusioni

Con la terza stagione, La Ruota del Tempo dimostra tutta la sua ambizione: non solo continua a espandere un universo già vasto, ma alza ulteriormente l’asticella, proponendo una narrazione sempre più intricata, densa di simbolismi, personaggi e mondi. Questa espansione è accompagnata da un deciso miglioramento tecnico, con battaglie spettacolari, effetti visivi straordinari e una regia sempre più ispirata, capace di orchestrare sequenze suggestive che legano spazio, tempo e destino in modo visivamente potente.

Nonostante il ritmo alterni momenti lenti e contemplativi a scenari d’azione mozzafiato, la serie riesce comunque a tenere alta l’attenzione dello spettatore, offrendo un’esperienza narrativa che ricompensa la pazienza con rivelazioni intense e sviluppi drammatici. La divisione in sottotrame e la moltiplicazione dei luoghi e dei popoli esplorati, se da un lato può generare confusione in chi non conosce i romanzi, dall’altro costituisce proprio uno degli aspetti più affascinanti per chi desidera immergersi completamente in un mondo fantasy maturo e stratificato.

La Ruota del Tempo non è una serie semplice né immediata. Richiede attenzione, coinvolgimento e spesso anche una certa familiarità con il materiale originale. Ma per chi accetta questa sfida, lo spettacolo che offre è ricco, affascinante e carico di promesse per il futuro. La terza stagione ha gettato le basi per sviluppi ancora più epici nelle prossime, e se la Ruota continuerà a girare con questa forza e coerenza, ci saranno ancora molte storie da raccontare.

La ruota gira. Sta a noi seguirla o spezzarne il corso.

Il Trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

La terza stagione de La Ruota del Tempo conferma l’ambizione della serie, espandendo il suo universo narrativo con una regia ispirata, effetti visivi affascinati e una CGI spettacolare. Le sottotrame offrono spunti interessanti e una buona crescita dei personaggi, soprattutto quelli secondari. Tuttavia, la narrazione frammentata e l’enorme quantità di informazioni possono disorientare gli spettatori non familiari con i romanzi. Resta un fantasy ricco, visivamente affascinante, ma non sempre accessibile.
Francesco Simone
Francesco Simone
Laureato in DAMS e in Informazione, Editoria e Giornalismo, attraverso il cinema e le serie tv viaggio con la fantasia, vivo emozioni autentiche e mi immergo nelle storie e nei loro protagonisti. Raccontare questo mondo è ciò che amo di più: il modo migliore per condividere questa passione.

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