HomeNewsIl Mistero del Profumo Verde, una commedia spionistica esilarante

Il Mistero del Profumo Verde, una commedia spionistica esilarante

Dopo il thriller politico The Great Game (2015) e la commedia filosofica Alice e il sindaco (2019), il regista Nicolas Pariser torna sul grande schermo con un divertissement pieno di colpi di scena, Il mistero del profumo verde.

La pellicola, in sala dal 20 luglio, mostra un mélange di generi, dal giallo classico al thriller hitchcockiano con venature comiche tinte di rosa. L’enigmatico omicidio è soltanto l’incipit di un intreccio narrativo molto complesso che procede a ritmo frenetico e vivace, regalandoci momenti esilaranti.

Scelto come titolo di chiusura della sezione Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes del 2022, il film risulta un prodotto ben concepito non solo per la sceneggiatura ma anche e soprattutto per le notevoli capacità interpretative di Vincent Lacoste e Sandrine Kiberlain nel ruolo dei protagonisti.

Il mistero del profumo verde

Il mistero del profumo verde – Trama

Durante una rappresentazione teatrale della Comédie Française, viene commesso un omicidio. Prima di morire, la vittima, un attore della compagnia, rivela al suo collega Martin (Vincent Lacoste) alcuni dettagli importanti sull’identità dei suoi carnefici. Tuttavia, i sospetti della polizia ricadono proprio sul protagonista, che è ricercato anche da una misteriosa organizzazione denominata “Profumo Verde”, coinvolta nell’assassinio. In seguito a una serie di eventi rocamboleschi, Martin incontrerà l’eccentrica fumettista Claire (Sandrine Kiberlain), che lo accompagnerà in un avventuroso viaggio in Europa alla scoperta della verità.

Lo sviluppo politico del film

Al centro di questa misteriosa storia fatta di inseguimenti e organizzazioni segrete c’è un complotto internazionale legato al nuovo prototipo di un software cinese finanziato dai Russi, Antracite, che genera fake news.

Dalle dichiarazioni di Pariser sembra però che dietro la leggerezza della spy-comedy siano celate riflessioni (e anche qualche preoccupazione) sulla geopolitica contemporanea: “C’è stato sicuramente uno sviluppo politico dal mio primo al terzo film, ma se in quest’ultimo sembra ci sia un minore interesse verso le cose della politica posso dire che non è affatto vero.”

Il mistero del profumo verde

“Diciamo che in The Great Game la politica era rappresentata come una cosa molto elitaria – continua il regista – come una sorta di partita a scacchi, a cui non possono partecipare tutti e che esclude così i cittadini comuni. Il secondo film, invece, Alice e il Sindaco, metteva in luce la sfiducia sempre più diffusa nel sistema democratico e il progressivo deteriorarsi di ciò che avevamo fino a quel momento chiamato “sinistra”. Ora con Il mistero del profumo verde questo fenomeno si è definitivamente compiuto: la fiducia verso la sinistra è del tutto persa”.

Svelandoci poi il vero significato del film, Pariser esprime il suo punto di vista sulla politica internazionale: “Ma questo a che risultato porta? Abbiamo oggi una politica che è basata sulla forza e sullo scontro, che inevitabilmente poi si trasforma in guerra. Quando la gente perde fiducia nella democrazia e la sinistra smette di svolgere il proprio ruolo, si finisce in una situazione di guerra. Ecco cosa racconta davvero questo film“.

Alessia Pennino
Alessia Pennino
Il cinema ha sempre rappresentato per me il rifugio perfetto dalle vicissitudini quotidiane, un porto sicuro dalla realtà, ma anche la dimensione ideale in cui sogni e desideri prendono forma. Ho sempre coltivato un interesse profondo per quest'espressione artistica, immaginandomi un giorno di scrivere recensioni per poter esprimere il mio punto di vista.

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