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Harry Potter e il Principe Mezzosangue

Viviamo in tempi pazzi”. Mai come in questi giorni la breve frase pronunciata dal professor Horace Lumacorno (Jim Broadbent) risulta attuale e significativa. Quattro parole che descrivono alla perfezione la quarantena nell’era del coronavirus, ma anche il film di cui fanno parte. Harry Potter e il Principe Mezzosangue, sesto capitolo della saga fantasy scritta da J. K. Rowling e diretto ancora una volta da David Yates, è un concentrato di mistero, azione e colpi di scena.

Tutto assume toni più intensi, grazie a una scelta stilistica singolare e funzionale. Il regista Yates ha infatti dichiarato in un’intervista che la tavolozza dei colori e i metodi di illuminazione utilizzati in questo progetto sono stati fortemente ispirati a Rembrandt, pittore olandese, autore di ritratti e capolavori come Il rapimento di Europa e La ronda di notte. La scommessa è valsa al film una nomination agli Oscar come miglior fotografia, l’unica per un capitolo della saga di Harry Potter.

Harry Potter
Ron (Rupert Grint), Hermione (Emma Watson) e Harry (Daniell Radcliffe) in una scena

Tempi come questi, tempi oscuri, possono unire le persone e possono separarle”.

Arthur Weasley

La magia è entrata nel nostro mondo e ha imposto la sua legge. La scena di apertura di Harry Potter e il Principe Mezzosangue è già simbolo di cambiamento netto rispetto alle origini. I due mondi, quello magico e quello babbano, sempre divisi e lontani, sono entrati in contatto. Non c’è più tempo per indugiare, occorre agire.

Harry Potter (Daniel Radcliffe) è al bar, intento a ottenere le attenzioni di una giovane cameriera (scena non presente nel libro, ma ideata dal regista), quando riceve la visita di Albus Silente (Michael Gambon). Insieme al preside di Hogwarts, si reca a casa di Horace Lumacorno, ex docente di Difesa contro le Arti Oscure, per convincerlo a tornare a scuola, stavolta dietro la cattedra di Pozioni.

Il professor Horace Lumacorno (Jim Broadbent) in scena

I suoi abiti logori sono simbolo dell’angoscia che pervade il suo animo: per realizzare questo concetto, i vestiti sono stati lavati con una soluzione polverosa, per farli apparire come se avessero raccolto sporcizia durante i lunghi anni della pensione. L’attenzione per i costumi del professore non si ferma qui: il cappello indossato durante le lezioni ha una ricca storia alle spalle. Fu infatti usato nei secoli XIV e XV per identificare umanisti, studiosi e dotti in generale. La nappa nera, invece, è simbolo di un alto grado.

L’idea di Silente di far tornare Lumacorno a Hogwarts non è dettata da nostalgia, ma da una forte indagine. Egli è infatti in possesso di un ricordo che può risultare cruciale nella lotta contro Voldemort, ma è protetto da incantesimi molto potenti. Solo Harry, insinuandosi nella mente del professore e ottenendo la sua fiducia, può scoprire la verità.

Il ricordo in questione è un incontro fra lo stesso professore e un giovane Voldemort – quando ancora si chiamava Tom Riddle – in cui i due discutono di una rara magia: gli Horcrux.

Harry Potter
Hero Fiennes-Tiffin nei panni di un giovane Tom Riddle

Un Horcrux è un oggetto in cui una persona ha nascosto parte della sua anima”.

Horace Lumacorno

Un incantesimo oscuro, usato da “Colui che non deve essere nominato” nel suo spasmodica desiderio di immortalità. Sarà la ricerca dei restanti cinque Horcrux (due, il diario visto in Harry Potter e la Camera dei Segreti e un anello sono già stati distrutti) a caratterizzare la vita di Harry, Ron (Rupert Grint) ed Hermione (Emma Watson) da qui in avanti.

La scuola è ormai alle spalle, così come molte lezioni e compiti adolescenziali. Non è più il tempo degli scherzi, delle avventure. Ora si fa sul serio, la guerra è in corso. Harry Potter e il Principe Mezzosangue guida la trama attraverso un film più contorto, che a tratti assume i toni di una spy-story.

Potter entra in possesso di un volume misterioso, di proprietà del “Principe mezzosangue”. Nessuna nota nelle biblioteche, nessuna menzione o citazione sulla sua identità. Chi è l’autore di pozioni magistrali, incantesimi mortali e pericolosi, mai visti prima di allora? Il mistero guida i tre protagonisti fra tradimenti, sia d’amore sia di fedeltà, dove l’animo viene messo continuamente a dura prova.

Harry Potter
Harry Potter (Daniel Radcliffe) insieme a Hermione Granger (Emma Watson)

Di nuovo, io devo chiederti molto Harry”.

Albus Silente

Questo sesto capitolo è il punto di non ritorno, dove tutti trovano il loro posto nella storia e non possono più rinunciarvi. L’amore tra Hermione e Ron inizia a svelarsi, come quello fra Harry e Ginny Weasley (Bonnie Wright), che per la prima volta ottiene una parte rilevante nella sceneggiatura. Draco Malfoy (Tom Felton) sceglie definitivamente una parte – quella del male – mentre finora era rimasto un’antagonista a metà, mai veramente in grado di svolgere il proprio compito.

Al suo fianco, Severus Piton (Alan Rickman) scopre – in parte – le sue carte, muovendo la sua pedina da alfiere del signore oscuro all’unisono con quella della regina della scacchiera, Bellatrix Lestrange. Interpretata da una fantastica Helena Boham Carter, la zia di Malfoy (è sorella della madre Narcissa), è l’incarnazione della follia, dell’amore incondizionato per Lord Voldemort e la sua causa.

Sguardo perfido, look paonazzo dai capelli all’abbigliamento, Bellatrix ha impresso l’immagine dell’attrice britannica nell’immaginario collettivo. “Ho ancora la sua parrucca”, ha dichiarato l’attrice in un’intervista. “Quando devo spaventare i miei figli, la tiro fuori e ottengo subito quello che voglio”.

Harry Potter
Da sinistra, Harry Potter (Daniel Radcliffe) e Albus Silente (Michael Gambon) in scena

Questo posto ha conosciuto la magia, molto oscura, molto potente. Stavolta non posso sperare di annientarla da solo”.

Albus Silente
La carta dei Tarocchi raffigurante la Torre

Harry Potter e il Principe Mezzosangue rappresenta anche il canto del cigno del preside Albus Silente. E nella sua morte, colpo di scena più alto della saga fino a questo momento, si nasconde una lunga e profonda ricerca da parte della scrittrice Rowling. Si tratta, infatti, di un riferimento visivo alla carta della Torre nei Tarocchi, comunemente associata al caos e alla distruzione. Raffigura una persona incoronata che cade da una torre, proprio come Silente che precipita dalla torre di Astronomia dopo la sua morte.

Il riferimento è ancora più chiaro nel romanzo, in cui la professoressa di Divinazione, Sibilla Cooman (Emma Thompson) menziona la “torre fulminata”, altra caratteristica tipica della citata carta dei Tarocchi: il lampo è qui invece emblema della luce verde della maledizione Avada Kedavra.

Intenso, commovente e a tratti straziante, Harry Potter e il Principe Mezzosangue segna il ritorno delle location originali. Le riprese sono infatti state eseguite nella cattedrale di Gloucester, per la prima volta da Harry Potter e la Camera dei Segreti.

Un interessate aneddoto riguarda invece i ciak per le scene notturne. Girati nel pittoresco villaggio di Lacock (sud-ovest dell’Inghilterra, vicino Bristol) e nei chiostri della sua Abbazia occuparono quattro notti, dal 25 al 28 ottobre 2007. Ai residenti della zona fu chiesto di oscurare le finestre con persiane scure per 96 ore, in modo da non interferire con la troupe.

Tutto è cambiato, i due mondi sono ormai connessi, anche nel backstage. “Viviamo in tempi pazzi”.

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