Gabriel Moses è un cineasta, artista, con una carriera già avviata da ormai un decennio. Nonostante la sua giovane età, solo 2 anni, può vantarsi di aver anche avuto una retrospettiva dedicata alla sua arte, la scorsa estate al 180 Studios a Londra. Si tratta di una delle personalità più prolifiche e dotate del mondo contemporaneo dei cineasti.
L’artista ha guadagnato consenso e fama dopo il suo lavoro visivo con brand come Louis Vuitton, Burberry, Dior. Ha lavorato per Pharrell Williams, Travis Scott e Skepta. Ma anche per Timberland con Spike Lee. A breve Gabriel Moses debutterà con il suo primo lungometraggio, The Last Hour, al Metrograph a New York.

Dal lavoro visivo al cinema: l’evoluzione di Gabriel Moses
L’artista ha rivelato: «Sto entrando in questo spazio dove voglio che le persone capiscano che farò film fantastici. Quindi questo è dare alle persone un assaggio di quel mondo.». The Last Hour è stata co-scritta con Federico Sargentone e Katja Horvat.
Il film di Gabriel Moses segue il protagonista Ham, che si sveglia con una bomba ad orologeria sul suo petto. Vi è una sinossi: «Preso dal panico, Ham inizia a sfasare. Le emozioni sono completamente sopraffacenti, testa e cuore sono in disaccordo, riflesso in un conflitto tra intuizione emotiva e ragione logica. Spesso, quello che potrebbe essere la nostra fine, essenzialmente finisce con l’essere ciò che ci salva – vero?»
Il regista ha rivelato che l’idea per il film proviene proprio dalla sua curiosità sul non sapere quando sarà la nostra ultima ora. Sul fatto che nonostante tutti i progetti, non sappiamo quando finirà e quando moriremo. Gabriel Moses con il suo primo progetto filmico si interroga e cerca attraversare queste domande con il cinema. Cerca di creare un universo visivo che corrisponda al suo interiore. E spera di trascinare con sé anche lo spettatore.

