Chi segna vince (Next goal wins) è un film del 2023 co-scritto e diretto da Taika Waititi (Thor: Ragnarok, Jojo Rabbit, Thor: Love and Thunder) e basato sulla vera vicenda della nazionale di calcio delle Samoa Americane, protagonista in negativo della peggior sconfitta in una partita ufficiale: 31-0 contro l’Australia.
Il film, presentato in anteprima al Toronto Film Festival del 2023, è ispirato all’omonimo documentario Next Goal Wins, distribuito nel 2014.
Chi segna vince – Trama
Dopo una lunga serie di sconfitte, la nazionale di calcio delle Samoa Americane decide di sollevare dall’incarico il proprio allenatore. A prendere il suo posto è Thomas Rongen (Michael Fassbender), ex commissario tecnico della nazionale statunitense Under-20, esonerato dopo la mancata qualificazione ai Mondiali in Colombia.
Il compito di Rongen è arduo: riuscire a far segnare almeno un gol alla squadra in vista delle qualificazioni per il Mondiale del 2014. Inizialmente riluttante e scoraggiato dall’apparente mancanza di competitività e motivazione del gruppo, l’allenatore scopre progressivamente il valore umano e la forza d’animo dei suoi giocatori.
Fondamentali nel percorso di crescita della squadra sono il portiere Nicky Salapu (Uli Latukefu), ancora segnato da una storica sconfitta 31-0, e Jaiyah Saelua (Kaimana), difensore e primo calciatore transgender a rappresentare una nazionale in una competizione ufficiale FIFA.
Chi segna vince – Cast
Il cast di Chi segna vince vanta un mix di attori noti e attori non professionisti, provenienti da diverse zone del pacifico contribuendo a conferire autenticità e realismo al film. Per il ruolo del coach Thomas Rongen, Waititi si affida a Michael Fassbinder (Bastardi senza gloria, 12 anni schiavo, The Killer).
Accanto a lui, Kaimana nel ruolo di Jaiyah Saelua, la prima calciatrice transgender a partecipare a una qualificazione per la Coppa del Mondo FIFA. La sua presenza dà al film un’importante dimensione di inclusività e rappresentazione. Oscar Kightley interpreta Tavita, il presidente della federazione calcistica samoana che recluta Rongen, mentre Beulah Koale veste i panni di suo figlio Daru Taumua, uno dei giovani calciatori della squadra.
Uli Latukefu ha il ruolo di Nicky Salapu, noto per essere stato il portiere della drammatica sconfitta 31-0 contro l’Australia nel 2001. Nel cast, inoltre, figura anche lo stesso Waititi, nei panni di un sacerdote.
Chi segna vince – Recensione
Chi segna vince di Taika Waititi è un film comico che affronta con ironia e con toni surreali e demenziali uno dei leitmotiv più popolari del cinema di genere sportivo, ovvero quello dell’impresa impossibile, della rinascita attraverso lo sport e del sogno.
La nazionale di calcio delle Samoa Americane si appresta ad affrontare le qualificazioni ai Mondiali del 2014, ma l’atmosfera che circonda la squadra è tutt’altro che positiva. Dopo anni di sconfitte, compresa la storica umiliazione per 31-0 contro l’Australia nel 2001, la squadra è ultima nel ranking Fifa ed è considerata la più debole del mondo. L’allenatore Ace (Oscar Kightley) è sopraffatto dalla pressione, dirige allenamenti privi di pallone, concentrandosi unicamente su esercitazioni mentali e simulazioni.
Di fronte all’ennesima crisi, la federazione decide di tentare il tutto per tutto: viene contattato Thomas Rongen (Michael Fassbender), allenatore dal passato burrascoso e recente esonero, spinto ad accettare l’incarico anche dalla sua ex moglie Gail (Elisabeth Moss), che crede ancora in lui.
Riscatto e impresa oltre la vittoria sportiva
Chi segna vince è, prima di tutto, una storia di riscatto, non solo sportivo, ma anche umano. Il film riflette sull’importanza dell’identità, del rispetto e del legame tra persone apparentemente molto diverse, ma unite dal desiderio di migliorarsi. Rongen incarna la figura classica del mentore in crisi, in cerca di redenzione, che si ritrova a guidare un gruppo improbabile contro ogni aspettativa.
Questi elementi richiamano alcuni tra i film più iconici del genere sportivo: The Karate Kid (1994) è un riferimento esplicito: Rongen che, come il maestro Miyagi, insegna più con i gesti che con le parole, trasformando allenamenti ordinari in lezioni di vita. Emblematico è l’omaggio agli insegnamenti del personaggio interpretato da Pat Morita, con i calciatori che ripetono il celebre “dai la cera, togli la cera”, imitando le movenze di Daniel-San; mentre, durante l’ultima partita, lo staff tecnico indossa una maglia con scritto Miyagi, come tributo allo stesso maestro giapponese.
Altro film di riferimento è Ogni maledetta domenica (1999) di Oliver Stone, dove il personaggio interpretato da Al Pacino affronta dinamiche simili a quelle di Rongen. Anche in questo caso Taika Waititi non si risparmia negli omaggi, rievocando forse la scena più famosa del film, ovvero il discorso motivazionale di coach Tony D’Amico nello spogliatoio.
Chi segna vince è anche un’opera che va oltre il risultato sportivo, soffermandovi su temi come l’inclusione e l’integrazione. La cultura samoana, inizialmente percepita come distante dalle abitudini del tecnico americano finisce per essere uno dei punti di forza di questa impresa, grazie, soprattutto, al suo profondo legame con il concetto di comunità. Emblematica, in questo senso, è la presenza di Jaiyah Saelua, calciatore transgender che diventa il simbolo di un gruppo che fa dell’inclusione una bandiera.
In conclusione
Con questo film, Taika Waititi affronta un compito non facile dal punto di vista registico, ovvero quello di filmare uno sport come il calcio, tradizionalmente considerato poco fotogenico. Per superare questo ostacolo, le sequenze sportive assumono tratti surreali, con un’estetica caricaturale, come aveva fatto in passato Stephen Chow con Shaolin Soccer (2001) e come faranno i Manetti Bros. con U.S. Palmese (2024).
Il regista di Jojo Rabbit rilegge, con il suo inconfondibile umorismo e un tocco surreale, uno dei topos classici del cinema sportivo: l’impresa impossibile, la sfida tra Davide e Golia. Ma qui il trionfo non si misura in trofei o risultati, bensì nella crescita individuale e collettiva dei protagonisti. Chi segna vince è, in definitiva, un racconto di riscatto autentico e personale, che va ben oltre il campo da gioco.