HomeDrammaticoArmageddon Time, la recensione del nuovo film di James Gray

Armageddon Time, la recensione del nuovo film di James Gray

Come recentemente numerosi registi hanno voluto volgere lo sguardo verso la propria infanzia, utilizzando la storia personale come mezzo per veicolare un concetto universale, così James Gray dirige Armageddon Time. Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, partendo dalle vicende familiari del regista, racconta gli Stati Uniti che stanno per accogliere Ronald Reagan come nuovo presidente. Risentendo enormemente della fatica che il regista ha trovato nell’affrontare il suo passato, l’opera presenta alcune problematiche che non permettono di empatizzare completamente con il giovane protagonista Paul, alter-ego del regista.

Armageddon Time cast

Il cast di Armageddon Time è composto da Banks Repeta (Paul Graff), Jaylin Webb (Johnny), Anne Hathaway (Esther Graff), Anthony Hopkins (Aaron Graff), Jeremy Strong (Irving Graff), Tovah Feldshuh (Mickey Graff), John Diehl (Fred Trump), Andrew Polk (sig. Turkeltaub), Ryan Sell (Ted Graff), Jacob MacKinnon (Edgar Romanelli), Marcia Jean Kurtz (zia Ruth), Domenick Lombardozzi (sergente D’Arenzio), Dane West (Topper Lowell), Jessica Chastain (Maryanne Trump Barry).

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Banks Repeta interpreta Paul Graff nel nuovo film di James Gray, Armageddon Time

Armageddon Time trama

Paul Graff frequenta la scuola pubblica, al contrario del fratello che viene iscritto dalla famiglia in una scuola privata. In questa scuola conosce Johnny, un ragazzo afroamericano che vive con la nonna. I due stringeranno un legame particolare che li vincolerà anche quando Paul verrà iscritto dalla famiglia alla scuola privata del fratello. Questo perché il bambino si rende protagonista di numerose bravate che costringeranno i genitori ad usare metodi duri. Questa vicenda è contornata da una famiglia unita ma con problemi interni, in cui il nonno materno cerca di tenere uniti i pezzi. Tutto questo, durante le settimane che precedono l’elezione di Ronald Reagan come Presidente degli Stati Uniti d’America.

Armageddon time recensione

Il rapporto tra Paul e Johnny, e i risvolti che questo porta, è il punto di partenza per un discorso politico del regista James Gray che, operando un sottile parallelismo tra i due presidenti repubblicani Trump e Reagan, definisce l’elezione di quest’ultimo come l’inizio della fine del mito del sogno americano. D’altronde, non sono certamente causali le continue presenza di membri della famiglia Trump all’interno del film. I protagonisti si muovono, quindi, all’interno di questo contorno politico che, però, fatica costantemente a caratterizzarsi e a prendere forma autonoma.

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Jeremy Strong e Anne Hathway nel nuovo film di James Gray, Armageddon Time

L’attenzione del regista è limitata principalmente alla sua storia personale, arricchita sicuramente dalle ottime performance di attori quali Anthony Hopkins e Anne Hathaway. Questi due costituiscono il cuore della famiglia Graff, coloro che, inoltre, dominano la scena nella maggior parte del film.

La costante presenza di quadretti di vita quotidiana della famiglia Graff si controbilancia in maniera debole con lo scheletro politico che il regista avrebbe voluto dare al film. L’attenzione nei confronti della sua famiglia, e il sincero affetto per essa che ne traspare, mettono in secondo piano tutto il resto del film che, infine, risulta una mera narrazione autobiografica che si esaurisce una volta iniziati i titoli di coda.

Ad una presenza costante, e al limite dell’estenuante, della famiglia Trump, si affianca una quasi totale assenza del repubblicano Reagan che, solo sul finale del film, ha la funzione di concludere la vicenda e iniziare un nuovo periodo della storia politica e sociale americana.

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I due protagonisti di Armageddon Time

Paul e Johnny: due personaggi a confronto

Insieme a Anthony Hopkins e Anne Hathaway, la scena viene dominata dal protagonista del film, Paul, interpretato da Banks Repeta, che firma una performance ottima per un attore della sua età. Egli riesce a rappresentare tutto il disagio e le difficoltà nel comprendere la società del giovane Gray.

Una società che metteva in secondo piano persone come lui che, però, avevano un diverso colore della pelle. Questa parte di società dimenticata viene raffigurata nel film da Johnny, interpretato da Jaylin Webb che non riesce, però, come il suo compagno, a regalarci una performance che ricorderemo con entusiasmo.

Il duo di attori, inoltre, non sembra mai entrare totalmente in sintonia, offrendoci situazioni e scene disorganiche. Come, però, è disorganica la caratterizzazione del personaggio di Paul che, se pur interpretato ottimamente, risulta una miscela di particolarità che non riescono a fornire al ragazzo una forte identità. Queste problematiche, però, potrebbero essere giustificate dal carattere fortemente biografico dell’opera che, quindi, risponde di alcune peculiarità esclusivamente al regista stesso.

Paul Graff e la madre in Armageddon Time

Armageddon Time: un intimo sguardo nell’infanzia di James Gray

Allo spettatore, però, risulta di certo fuorviante questa eterogeneità di comportamenti e passioni di Paul. La caratterizzazione degli altri personaggi, invece, seppur riuscita in alcuni tratti, conferisce una situazione familiare confusa, in cui fanno fatica ad emergere le vere identità dei vari parenti di Graff.

Da tutto ciò, però, se ne deduce un intenso lavoro di scrittura del regista che, nell’approcciarsi al suo passato, ha di certo incontrato non poche difficoltà. I demoni che tornano di una vita che sembrava divenuta ormai Storia. Il tormento di un autore che affronta sé stesso.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Armageddon Time è un viaggio attraverso l'infanzia del regista James Gray in cui, però, manca la lucidità di un narratore esterno.
Redazione
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