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Alice in Borderland, la recensione della serie Netflix

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Alice in Borderland, è una serie thriller su Netflix, diretta da Shinsuke Sato, molto apprezzata dagli amanti di Squid Game. Entrambe le stagioni sono disponibili sulla piattaforma dal 22 dicembre 2022.

Alice in Borderland: trama

Ryohei Arisu (Kento Yamazaki) è un gamer apatico che trascorre la maggior parte del tempo bloccato in casa . I genitori non condividono lo stile di vita e lo spingono costantemente a trovare un lavoro o proseguire gli studi. Un giorno mentre Arisu e i suoi amici, Daikichi Karube e Chōta Segawa, passeggiano per il quartiere di Shibuya a Tokyo, vedono fuochi d’artificio nel cielo e dopo essersi nascosti in un bagno si ritrovano in una città completamente deserta, in cui tutti i cittadini sembrano essere improvvisamente scomparsi. La nuova realtà ha regole diverse e per guadagnare giorni di vita ed estendere il visto i protagonisti dovranno superare pericolosissimi Game. Quando i suoi migliori amici muoiono e le speranze di sopravvivenza sembrano ridotte al minimo Arisu conoscerà nuovi interessanti personaggi e scoprirà lo sconcertante segreto che si nasconde dietro alla Tokyo fantasma.

Alice in Borderland

Alice in Borderland: recensione

Alice in Borderland è un’interessante rivisitazione giapponese di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. Anche se a primo impatto il classico della letteratura inglese e la serie tv sembrano non avere niente in comune, riscontrano in realtà numerose somiglianze. A parte Arisu (Alice in italiano) sono presenti personaggi che ricordano i protagonisti del romanzo, prima fra tutte la Regina di Cuori, sfidante dell’ultimo complicatissimo Game.

Il plot dei giochi mortali è inoltre un elemento narrativo molto apprezzato nelle generazioni contemporanee, questo è evidente a seguito del successo planetario di Squid Game, con una trama molto simile. Alice in Borderland è però stato caricato sulla piattaforma prima della serie coreana ed è ispirato all’omonimo Manga che ha avuto grande successo in Giappone.

La caratterizzazione dei personaggi è molto dettagliata e interessante, in particolare modo nella seconda stagione, dove molte backstories dei personaggi principali vengono raccontate. Tra i protagonisti più significativi Usagi, una ragazza che ha da poco perso il padre, rinomato alpinista, rinunciando quasi del tutto alla voglia di vivere. Chisihiya, un dottore molto affezionato ai suoi pazienti, estremamente scaltro e controllato. Kuina, una giocatrice abile, desiderosa di ricucire il rapporto con il padre e rivedere sua nonna gravemente malata.

La serie è capace di alternare momenti di tensione e azione a situazioni profondamente toccanti e mai scontate. Il succedersi degli eventi risulta pertanto coinvolgente e spinge lo spettatore ad andare avanti, non solo per conoscere l’esito delle vite dei personaggi, ma per scoprire i loro risvolti psicologici, paure e sentimenti che li portano a comportarsi in determinati modi.

Le stagioni, nonostante uscite a due anni di distanza, rimangono coerenti e riprendono la narrazione da dove si era interrotta. Le scenografie, seppur abbastanza fatiscenti nella prima serie, migliorano nella seconda, rendendo la visione più piacevole. Sono presenti scorci suggestivi e inquietanti allo stesso tempo di una Tokyo completamente deserta e desolata.

Alice in Borderland

Il significato dei semi delle carte

Elemento fondamentale di Alice in Borderland è il mazzo da gioco. Ogni Game ha infatti una struttura ben precisa e porta a guadagnare una carta. Ogni seme indica un tipo diverso di gioco mortale, cuori sfidano i sentimenti, picche la prestazione fisica, quadri l’astuzia e fiori il lavoro di squadra. Più il numero della carta è alto, maggiore è il livello di difficoltà e di conseguenza la probabilità di morte. Nella prima stagione non figurano le carte più potenti, Jack, Donna e Re, che faranno la loro apparizione nel corso della seconda, mettendo sempre di più alla prova i protagonisti. L’unico modo per sfuggire alla Tokyo fantasma è quello di ottenere tutte le carte del mazzo.

Alice in Borderland

I Game (spoiler)

Tra i Game più significativi nella prima stagione troviamo “Caccia alla Strega“, gioco conclusivo che porterà ad ottenere la carta mancante, ovvero il 10 di cuori. Lo scopo è trovare “la Strega” colpevole di aver ucciso una ragazza della Spiaggia, albergo in cui la maggior parte dei partecipanti si sono rifugiati. Conseguenze inaspettate deriveranno dalla sfida portando a morti inutili a causa della soluzione fin troppo ovvia. In Alice in Borderland 2 il Game più apprezzato dai fan sarà senza dubbio il “Fante di Cuori“: “I giocatori devono indovinare il seme della carta che appare sul retro del loro colletto, ma non sono autorizzati a guardare il simbolo da soli. Devono fidarsi di coloro che li circondano dentro la prigione“.

Alice in Borderland: il finale

Il finale della seconda stagione è stato sicuramente oggetto di discussione tra i fan della serie che si sono domandati cosa sia successo con esattezza. Non solo svela come i protagonisti siano effettivamente giunti a Borderland, ma si chiude con un cliffhanger che porterebbe a pensare alla possibilità di una terza stagione, viene infatti svelata una nuova carta completamente ignorata fino a quel momento.

Alice in Borderland è pertanto una serie ben fatta e coinvolgente. Probabilmente, a causa del numero limitato di episodi certe storie vengono trascurate e sarebbe stato interessante avere la possibilità di svilupparle maggiormente. Per gli appassionati del genere distopico sarà sicuramente un prodotto molto apprezzato, anche se la trama non porta novità o alcun tipo di arricchimento al genere nel complesso. Non particolarmente messa in evidenza dalla piattaforma streaming, merita senza dubbio una maggiore visibilità.

Trailer e dove vederlo

Entrambe le stagioni di Alice in Borderland sono disponibili su Netflix con la possibilità di vederle gratuitamente grazie alla settimana di prova.

PANORAMICA

Ragia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozione

SOMMARIO

Alice in Borderland è una serie distopica sulla scia di Squid Game, capace di risultare piacevole e a tratti più coinvolgente. Nonostante il tema già visto in produzioni precedenti riesce a combinare abilmente azione e dramma. Visione assolutamente consigliata.
Lucrezia Lugli
Lucrezia Lugli
La passione per il cinema mi ha accompagnato dall’infanzia all’età adulta, ma ho impiegato più del previsto a capire che sarebbe diventata la mia strada. Guardo ogni genere di contenuto da film a serie tv, questo comprende anche i più grandi successi delle piattaforme streaming.

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