Alfonso Cuarón sarà uno degli ospiti d’onore alla prossima edizione del Festival di Locarno. Domenica 11 agosto, infatti, il regista messicano riceverà il Lifetime Achievement Award, con cui il Festival intende promuovere la carriera di un grande autore.
Alfonso Cuarón è riuscito negli anni a spaziare da film a produzione low-budget fino a grandi produzioni hollywoodiane. Il suo primo lungometraggio, Uno per tutte, risale al 1991 e in più di 30 anni ha lasciato un segno indelebile nella Settima Arte. Numerosi ormai i suoi titoli entrati nella storia: Y tu mamá también (2001), I figli degli uomini (2006), Gravity (2013), Roma (2018). Un portfolio invidiabile che tra i numerosi premi, ottenuti nei vari festival internazionali, gli è valso quattro Oscar.
La cerimonia di premiazione sarà tenuta nell’iconica Piazza Grande. A seguire un evento in cui il pubblico avrà modo di dialogare con il regista, ma non è tutto. L’omaggio includerà anche la proiezione del film “Jonas che avrà vent’anni nel 2000” di Alain Tanner. Il film, scelto personalmente da Cuarón, sarà presentato dallo stesso. Prima della proiezione, il regista condividerà l’influenza che quest’opera ha avuto sulla sua carriera e sul cinema in generale, in un’intervista moderata dal direttore della Cinémathèque suisse.
Nazzaro racconta perché premiare proprio Alfonso Cuarón
La spiegazione del motivo dietro la scelta di premiare Cuarón al Festival del Pardo d’oro non poteva che spettare al Direttore Artistico Giona Nazzaro.
“Alfonso Cuarón è un autore visionario di immaginari agili e liberati. Combinando uno spirito sperimentale con l’impeto dei grandi scrittori popolari, è riuscito a catturare l’immaginazione e il cuore di milioni di spettatori, trasmettendo la stessa meraviglia che lui stesso ha provato da bambino e adolescente crogiolandosi nel bagliore del cinema messicano classico. Dai romanzi di formazione alla fantascienza, dal melodramma alle grandi saghe come quella di Harry Potter, Alfonso Cuarón si è reinventato come artista a ogni nuovo film, sempre al servizio del piacere del cinema, creando così un’opera davvero poliedrica.”