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65 – Fuga dalla Terra: la recensione

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Prodotto da Sam Raimi e diretto da Scott Beck e Bryan Woods, 65 – Fuga dalla Terra è un thriller fantascientifico che racconta le vicende di un viaggiatore spaziale casualmente atterrato sul pianeta Terra. La genesi del film inizia nel 2020, e dopo vari ritardi e annunci, il lungometraggio vede la luce in questo 27 Aprile 2023. Adam Driver, Ariana Greenblatt, Nika King e Chloe Coleman sono i principali interpreti di questo film.

65 – Fuga dalla Terra, trama

Nel lontano pianeta Somaris, il pilota Mills (Adam Driver) vive una vita tranquilla e felice con la moglie Alya (Nika King) e la figlia Nevine (Chloe Coleman). Per far fronte alle ingenti spese sanitarie che la famiglia deve affrontare a causa di una malattia che sta pian piano spegnendo Nevine, Mills deve fare un lungo viaggio della durata di due anni. Durante la traversata spaziale però, un gruppo di asteroidi colpisce l’astronave e la catapulta su un pianeta sconosciuto. Mills e la soppravvissuta Koa (Ariana Greenblatt) dovranno districarsi all’interno di un mondo preistorico: la nostra Terra.

65 - fuga dalla terra
Mills e Koa

Fantascienza, dinosauri e la fine del mondo…ma anche no

Un viaggio nei meandri di un mondo desolato, dove creature rettiliformi sguazzano tra paludi e foreste infuocate tutt’altro che lussureggianti e paradisiache, ma che anzi mostrano il volto di un imminente e inevitabile apocalisse. Non un pianeta sconosciuto, ma semplicemente la nostra casa terra, molti anni fa, più precisamente 65 milioni.

Queste sono le premesse, già da qui poco interessanti, di 65 – Fuga dalla Terra. Un film che purtroppo non balla e soprattutto non fa ballare. Se il soggetto che vede, in un futuro molto lontano, un uomo atterrare su un pianeta sconosciuto abitato da alieni è già così abbastanza banale e dopo Alien è un qualcosa di già visto e rivisto, questo film cerca vanamente di ribaltare il tutto. Il futuro è in realtà un lontanissimo passato, il pianeta sconosciuto è invece l’unico che conosciamo appieno e i pericolosi extraterrestri altri non sono che i dinosauri illustrati nei volumi conservati nelle piccole biblioteche scolastiche. Alcuni (sbagliati) cambiamenti che non ne mutano però la sostanza.

65 – Fuga dalla terra è un film di cui non si aveva bisogno, un mix confuso di fantascienza, preistoria e azione poco ben congeniati tra loro. La regia di Scott Beck e Bryan Woods non regala nessun momento di elevazione, il terrore di questa Terra non si respira e qualche piccolo jumpscare non è sufficiente a creare le atmosfere necessarie a questo tipo di opera. I 45 milioni di dollari di budget, forse troppo pochi, non sono serviti a molto visto che la CGI utilizzata per i dinosauri in alcuni momenti era da spavento più delle creature stesse. L’arrivo del meteorite che estinguerà per sempre i passati giganti del nostro mondo non aumenta affatto l’hype di un film dai finali resi palesi già dopo i primi 20 minuti.

65 - fuga dalla terra
Mills e lo scheletro di un dinosauro

Adam Driver, Ariana Greenblatt e le musiche di Elfman

Anche nelle composizioni musicali più stridule e di difficile ascolto una nota dolce e positiva è comunque quasi sempre presente. In 65 – Fuga dalla terra questa ha il nome di Ariana Greenblatt. Certo la sua non è una performance che basta a rattoppare i numerosi buchi presenti, va però detto che la giovanissima cresciuta sulle reti di Disney Channel ha sorpreso positivamente. Piccola e indifesa, ma allo stesso tempo forte e intraprendente, una sopravvissuta alla morte che cerca di trovare la strada per scappare da quel mondo che le ha tolto tutto. Un personaggio chiaramente ispirato alla Newt vista nel film Aliens di James Cameron del 1986.

Deludente e poco rassicurante il protagonista Adam Driver. Dopo le belle interpretazioni mostrate negli ultimi tre anni, l’attore sembra riportare sullo schermo Kylo Ren. Poca espressività, poche emozioni, solo botte e spari che, per quanto ben eseguiti visto i trascorsi nei Marines dell’attore, non bastano ad elevarne la statura.

Danny Elfman, l’ultimo sulle quali le speranze potevano essere riposte, appare qui poco riconoscibile. Le musiche sono infatti al di sotto delle aspettative alle quali il fidato compositore di Burton ci ha negli anni abituato. Poca epicità e poca magia in una colonna sonora che, come quasi tutti gli aspetti del film, arranca a fatica e difficilmente si fossilizzerà nella memoria dello spettatore in visione.

65 - fuga dalla terra
Koa

In conclusione

65 – Fuga dalla Terra proprio come i suoi protagonisti dinosauri rimane ancora un essere misterioso e del quale forse non capiremo mai le origini. Un opera che non è ne carne ne pesce, un monster movie sci-fi con al suo interno dei mostri poco interessanti per quanto già sviscerati in questi ultimi decenni. Mancano l’azione adrenalinica, le atmosfere ansiogene/claustrofobiche e una sceneggiatura degna di reggere tutto questo. Qualche piccola lode alla principale interprete ma davvero poco altro, per un film che si prende la briga di citare a ripetizione pellicole che hanno fatto la storia della settima arte. Un timido omaggio che però ne peggiora la situazione, ispirando paragoni e accostamenti deleteri per l’opera stessa.

65 – Fuga dalla Terra trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Poca suspense, poca fantascienza e poca fantasia. 65 - Fuga dalla Terra cerca invano di portare a termine un compitino già visto e rivisto.
Davide Secchi T.
Davide Secchi T.
Cresciuto a pane e cinema, il mio amore per la settima arte è negli anni diventato sempre più grande e oltre a donarmi grandissime emozioni mi ha accompagnato nella mia maturazione personale. Orson Welles, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa e Federico Fellini sono gli autori che mi hanno avvicinato a questo mondo meraviglioso.

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