La politica, trattata in altri ambiti come il cinema, è sempre stata una questione delicata. Entrano in gioco le ideologie e le fazioni, il pubblico diviene ancor più giudice rispetto ad un prodotto cinematografico canonico ed inoltre, essendo i soggetti principalmente eventi storici, rimane il problema del rischio di revisionismo. Per tutte queste ragioni, la curiosità verso quei film che raccontano la politica è sempre molto amplificata.
Storie di leader che nascono, fioriscono e poi muoiono, lasciando al paese che li ha osannati un certo bagaglio indelebile, che sia negativo o positivo. La capacità del regista, nell’approcciarsi a questo tipo di opera, risiede proprio nell’andare oltre all’oggettività storica e umanizzare il politico, rendendolo comune, con emozioni e passioni, al fine di indagarne le vere ragioni dietro le sue scelte. Ovviamente questo processo rappresentativo è assai complesso.
In alcune occasioni, però, il regista, e con lui tutto l’organismo che sta dietro al film, è riuscito nell’intento di rappresentare umanamente il leader, svincolandolo anche dai suoi contorni politici. Altre volte, invece, è stato in grado di rappresentare storicamente le vicissitudini politiche del leader in maniera magistrale e lucida.
Questa lista di cinque film prova a chiamare in causa questi registi e le loro opere, ringraziandoli per la lente d’ingrandimento che hanno posto sulla Storia e sulle figure storiche, per aiutarci a capire la nostra storia e quella del mondo intero.
Di seguito, sono riportati i cinque film.
Esterno Notte, di Marco Bellocchio
Il più recente tra quelli presenti in questa lista, Esterno Notte è l’ultima opera di Marco Bellocchio. Opera, poiché parlare di film non sarebbe propriamente esatto. Diviso in sei parti, racconta del sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro e della conseguente reazione di tutti i suoi conoscenti politici e privati. La narrazione inizia dal racconto del sequestro in sé per sé, rappresentato nella prima parte, in cui Fabrizio Gifuni (Aldo Moro) raggiunge un carisma attoriale che mai avevamo visto durante la sua carriera. L’attenzione si posta, poi, sul contorno politico di Moro, rappresentato dalla Democrazia Cristiana, sulla famiglia e gli amici, per poi concludersi con uno sguardo sulle Brigate Rosse, artefici del sequestro.
Hammamet, di Gianni Amelio
Numerosi sono stati gli autori cimentatisi nella realizzazione di lungometraggi inerenti a leader di oggi e del passato della storia italiana repubblicana e non. Unicamente Gianni Amelio, però, regista di Hammamet, ha oltrepassato la narrazione storica per mostrarci il lato più propriamente psicologico e umano di un uomo che divenne leader e di un leader che divenne uomo, Bettino Craxi. Martire o criminale? Il regista non intende rispondere a questa domanda. Al contrario vuole proporre al pubblico, attraverso un incredibile dualismo spazio-temporale, il declino di un leader. Il camaleontico Pierfrancesco Favino prende le sembianze del leader del Partito Socialista Italiano nei suoi ultimi anni di vita, quando Craxi fuggì ad Hammamet, in Tunisia, dopo lo scandalo di Tangentopoli.
Vice, di Adam McKay
Vice, biopic atipico sulla figura di Richard Bruce “Dick” Cheney, racconta un’intensa parte di storia della politica e della vita pubblica americana. Cheney è stato vicepresidente degli Stati Uniti D’America dal 2001 al 2009 sotto la presidenza di George W. Bush ed è stato colui che maggiormente ha contribuito come seconda carica dello Stato, ricoprendo quasi un ruolo chiave e superiore a quello del presidente, nelle vicende che hanno segnato l’America nei primi anni duemila. Il protagonista, interpretato da un irriconoscibile Christian Bale, è un uomo che, grazie anche alla compagna Lynne Ann Vincent, interpretata da Amy Adams, riesce a diventare grande ed importante per le sorti del paese, scalando i vertici della politica americana.
Vincere, di Marco Bellocchio
Il film non è propriamente un biopic ma piuttosto una lente d’ingrandimento su un momento di vita di Benito Mussolini sconosciuto ai più. La narrazione di Vincere ruota attorno alla relazione tra il giovane Mussolini e Ida Irene Dalser, interpretati rispettivamente da Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno. La realtà storica e la finzione si intrecciano in un film che racconta il Duce prima che diventi Duce. La donna, invaghitasi di Mussolini, come inizialmente lui di lei, porterà alla luce un figlio. Lui rinnegherà il bambino, facendo rinchiudere la donna in un manicomio, con l’intento di cancellare il passato.
Il divo, di Paolo Sorrentino
Non poteva di certo mancare in una lista di film sui leader politici l’originale opera di Paolo Sorrentino Il divo. Sorrentino, prima di parlare anche di Berlusconi nel film Loro, firma la regia di una coraggiosa opera che indaga una figura ambigua come quella di Andreotti, tra macchinazioni politiche e legami con la mafia. Il protagonista è interpretata do Toni Servillo, il fedelissimo di Sorrentino, che riesce a calarsi ottimamene, anche grazie al magistrale trucco, nella raffigurazione del politico.