Il primo premio del Locarno Film Fest 2024 va a Toxic (Akiplesa), film d’esordio della scrittrice e regista lituana di Saule Bliuvaite. Il lungometraggio ha inoltre ottenuto lo Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima) e il Premio Ecumenico della 77/a edizione del Festival.
Toxic racconta la vita di due tredicenni Marija e Kristina che intraprendono la carriera di modelle in una scuola della zona. Un percorso che, in un primo momento, sembra migliorare la vita delle ragazze ma che in seguito metterà sempre più a rischio il loro corpo e la propria salute. Un’opera toccante e profonda incentrata sull’industria della moda che esplora il rapporto che le modelle hanno con il proprio corpo e le dinamiche all’interno delle agenzie di moda. Un’industria competitiva, di certo affascinante ma che nasconde molti lati oscuri.
“un ritratto incisivo delle ragazze adolescenti e delle schiaccianti aspettative imposte loro”.
Così, la giuria, presieduta da Jessica Hausner con la produttrice Diana Elbaum, Payal Kapadia, Luca Marinelli e Tim Blake Nelson, ha definito questo sorprendente esordio. Grande attenzione anche per Moon (Mond) di Kurdwin Ayub. La regista austriaca nata in Iraq che, con il suo secondo lungometraggio, ha ottenuto il Premio speciale della giuria.
Locarno 77 al femminile
Con Toxic e Moon, la 77esima edizione del Locarno Film Fest ha affermato “la centralità delle voci femminili nel cinema contemporaneo”. E ha inoltre premiato Laurynas Bareisa, con il Pardo per la migliore regia, Drowning Dry. Il film, in lituano Seses, è incentrato su due sorelle che, dopo un incidente, improvvisamente, si ritrovano madri single. Ha inoltre ottenuto uno dei due Pardi per la miglior interpretazione. L’altro è andato a Kim Minhee in Suyoocheon (By The Stream) di Hong Sangsoo. Qui l’attrice veste i panni di una giovane docente che fa rivivere a suo zio l’ambiente universitario, riportandolo ai tempi della sua giovinezza.
Tra gli altri riconoscimenti di Locarno 77 le menzioni speciali a Qing Chun – Ku (Youth – Hard Times), secondo capitolo del documentario del cineasta cinese Wang Bing. E a Salve Maria di Mar Coll, storia di una giovane scrittrice diventata da poco mamma, scossa dalla notizia della morte di un neonato. E ancora il Pardo d’Oro – Concorso Cineasti del Presente va a Holy Electricity di Tato Kotetishvili e il Premio per la miglior regia emergente a Denise Fernandes per Hanami.