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September 5: la tragedia da un altro punto di vista

Il 13 Febbraio prossimo uscirà nelle sale cinematografiche September 5 – La diretta che cambiò la storia, già presentato allo scorso Festival del Cinema di Venezia. La tragedia avvenuta alle Olimpiadi di Monaco del 1972, raccontata però dal punto di vista dell’emittente televisiva della ABC. Uno sguardo differente sullo stesso accadimento narrato da Steven Spielberg nel 2005 con Munich.

Trama

Siamo nel 1972 a Monaco, dove si stanno tenendo i giochi olimpici. Improvvisamente la calma e la gioia dello spirito sportivo viene scosso da un attacco terroristico. Un gruppo di atleti israeliani venne preso in ostaggio dall’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero. La vicenda viene raccontata attraverso lo sguardo del team televisivo di ABC Sports, mostrando come hanno gestito la copertura e reagito all’emergenza mentre erano costretti a documentare la crisi in diretta.

September 5

Il cast di September 5

Il cast diretto da Tim Fehlbaum racchiude al suo interno attori dalle alte capacità che riescono a trasmettere tutta l’inquietudine, il panico e il dolore di quei terribili momenti. John Magaro interpreta Geoffrey Mason, l’uomo che fondamentalmente prenderà il comando della diretta più importante della storia televisiva. Al suo fianco Peter Sarsgaard, Leonie Benesch e Ben Chaplin.

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La tragedia dal punto di vista mediatico

Nell’era di internet siamo ormai abituati a vedere sui nostri schermi qualsivoglia tragedia, da uccisioni in tempo reale a violenze perpetrare ai più deboli. Trasportandoci, però, nel 1972 è necessario ricordare che i programmi in diretta a livello mondiale non erano così scontati e diramati. September 5 racconta di come un’emittente sportiva si sia resa testimone oculare di un attacco terroristico, mostrandolo al mondo intero. Il dramma di Monaco era già stato raccontato da Spielberg, ma qui si utilizza un diverso punto di vista per entrare maggiormente nel vivo dell’accadimento. La ABC fu l’unica emittente a trasmettere tutte le immagini del sequestro degli ostaggi, riuscendo anche a riprendere i terroristi, rischiando la vita dei giornalisti stessi.

September 5 pone un quesito morale fondamentale: fin dove ci si può spingere per ottenere ascolti e fare cronaca? In particolare, un passaggio della pellicola affronta il tema dell’uccisione in diretta. I personaggi si chiedono se sia giusto mostrare un omicidio live e viene optato per un sì. La scelta deriva da un pensiero egoistico, rivolto alla quantità di ascolti che ne deriverebbero. Normalmente una situazione simile porrebbe l’essere umano in condizione di disagio, ma per i giornalisti tutto ciò è semplicemente lavoro. Mostrare la realtà in diretta è decisamente più importante di qualsivoglia morale o sensibilità. Il giornalismo spesso e volentieri deve sporcarsi le mani per ottenere la cronaca e la notizia. L’azione della ABC è passata alla storia.

September 5 – La diretta che cambiò la storia

La pellicola racconta il dramma morale e fisico del terrorismo vissuto in un luogo che si credeva sicuro e libero da pericoli. September 5 mette di fronte allo spettatore un punto di vista nuovo, inedito, quello dei giornalisti. La drammaticità dell’evento si respira in ogni inquadratura, immersa in una fotografia grigia e spenta che ben rappresenta l’atrocità dell’attacco terroristico. La camera a mano, spesso utilizzata, acuisce questa sensazione. La freneticità di una emittente televisiva è descritta egregiamente, grazie ad un ottimo cast e l’attenzione ai dettagli. Vengono mostrate le tecniche televisive, affiancate a filmati reali di repertorio, immergendo il pubblico completamente all’interno della tragedia. La responsabilità della gestione televisiva emergono profondamente nei dialoghi e nelle azioni e con essa anche il peso dell’improvvisazione di fronte a ciò che sta succedendo.

September 5

I primi minuti di September 5 lanciano lo spettatore nell’atmosfera sportiva, amplificata dalle interviste degli atleti che ancora sentono il peso della seconda guerra mondiale. Lo sterminio degli ebrei è avvenuto quasi 30 anni prima, ma le persone ne portano ancora le cicatrici. Non solo, i protagonisti sono immersi nel clima della guerra fredda, il che non fa che amplificare il disagio e la sofferenza. C’è ancora diffidenza nei confronti della Germania, nonostante le Olimpiadi siano state un’occasione per riunire popoli e cuori. L’aspetto storico e politico viene qui affrontato e approfondito a dovere, senza tuttavia tralasciare la narrazione dettagliata e concitata. Quasi l’intera azione si svolge in un solo luogo, ma il montaggio alternato con il luogo della tragedia e la rapidità con cui si succedono gli eventi, creano ritmo e azione.

Conclusioni

September 5 non racconta solo gli avvenimenti tragici di un attacco terroristico, ma lo fa attraverso l’occhio della stampa e dei media. Un punto di vista diverso, ragionato e relativamente lontano dal dramma, che permette allo spettatore di approfondire uno dei capitoli più oscuri della storia mondiale. Un racconto sofferto e che pone di fronte al dilemma morale che lega i media alla realtà.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

September 5 è un film sofferto e drammatico che racconta la prima tragedia ripresa in diretta mondiale al mondo. Un attacco terroristico che la ABC ha portato nelle case degli spettatori, il dramma attraverso un punto di vista mediatico, che crea tensione e si pone dilemmi morali.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror
September 5 è un film sofferto e drammatico che racconta la prima tragedia ripresa in diretta mondiale al mondo. Un attacco terroristico che la ABC ha portato nelle case degli spettatori, il dramma attraverso un punto di vista mediatico, che crea tensione e si pone dilemmi morali.September 5: la tragedia da un altro punto di vista