L’uscita nelle sale indiane del film Santosh, recentemente incluso nella shortlist per l’Oscar come miglior film internazionale, è stata posticipata a causa di un’improvvisa sospensione della certificazione da parte del Central Board of Film Certification (CBFC) dell’India.
Diretta da Sandhya Suri, la pellicola, acquisita a dicembre dalla PVR Inox Pictures, era originariamente prevista per il 10 gennaio. Tuttavia, la mancata approvazione della certificazione ha impedito la distribuzione, nonostante il film avesse già ottenuto l’approvazione del copione per le riprese in India e gli incentivi alla produzione da parte del governo indiano.
Santosh racconta la storia di una vedova che eredita il ruolo di agente di polizia del defunto marito in un villaggio rurale dell’India settentrionale. La narrazione si concentra sulla sua partecipazione alle indagini sull’omicidio di una ragazza minorenne appartenente a una comunità emarginata, affiancata da un’ispettrice di polizia femminista di nome Sharma.
Il film affronta tematiche delicate legate alle discriminazioni di casta e alla misoginia (qui un articolo di approfondimento su ciò che ha ispirato la pellicola), con una narrazione che intreccia elementi di procedural drama con riflessioni sociali profonde.
Santosh, le dichiarazioni dei produttori
Tra i produttori del film figura anche Mike Goodridge, già produttore di Triangle of Sadness, che ha dichiarato: “Eravamo entusiasti di far uscire il film in India il 10 gennaio e siamo ancora fiduciosi che l’uscita possa avvenire a breve. Avendo già ottenuto l’approvazione del copione dalle autorità indiane, non ci aspettavamo ritardi.”
Il CBFC non ha ancora fornito commenti ufficiali riguardo le ragioni del ritardo. La produzione è in attesa di ricevere un riscontro dettagliato sulle preoccupazioni sollevate dall’ente di censura.
Santosh, ambientato in uno stato fittizio dell’India settentrionale, si distingue per la sua narrazione profondamente intrecciata con la politica di casta e religiosa del paese. La regista Sandhya Suri ha dichiarato: “Non realizzo film per lanciare messaggi, ma ero interessata a esplorare come intolleranza religiosa, casteismo e misoginia possano essere parte integrante dell’ambiente.”
Con un cast di rilievo e una storia intensa, il film promette di essere un’importante aggiunta al panorama cinematografico internazionale, nonostante i recenti ostacoli alla distribuzione in India.