Once Upon A Time è una serie TV del 2011, ideata da due dei produttori di Lost: Edward Kitsis e Adam Horowitz.
Malgrado l’idea sia abbastanza originale, lo show pecca in un qualcosa che per una serie TV fantasy è importantissima, gli effetti speciali.
Once Upon a Time trama
La storia è molto semplice: Storybrooke è un paesino del Maine i cui abitanti sono i personaggi delle fiabe che sotto l’effetto di un sortilegio, non ricordano la loro identità e vivono come perfetti mortali: Biancaneve(Ginnifer Goodwin) è un insegnante elementare, La Regina cattiva (Lana Parrilla) è il sindaco, Il Principe Azzurro (Josh Dallas) è in coma, la Bestia (Robert Carlyle) ha un banco dei pegni, il Grillo parlante (Raphael Sbarge) è uno psicologo, Cappuccetto Rosso (Meghan Ory) è una cameriera, Belle è rinchiusa in un ospedale psichiatrico e Brontolo (Lee Arenberg) è un inserviente dell’ospedale, sempre ubriaco. Nelle sette stagioni appaiono quasi tutti i personaggi dell’universo fiabesco e grazie ad una buona sceneggiatura, riescono ad amalgamarsi bene tra di loro. A fare da trait d’union tra la fantasia e la realtà sono Emma Swan (Jennifer Morrison), figlia inconsapevole e ormai adulta di Biancaneve e Henry (Jared S. Gilmore) figlio di Emma.
Once Upon a Time recensione
Come dicevamo prima, la pecca di Once Upon a Time sono gli effetti speciali. Un pessimo green screen con degli sfondi talmente piatti da far inorridire qualsiasi scenografo. Questo pressapochismo infligge all’opera un deficit che si rivelerà fatale con il passare degli anni. Il pubblico lentamente abbandonerà la serie, che partita da 13 milioni di spettatori, ha chiuso dopo sette anni con 3 milioni e mezzo.
Oltre ai pessimi effetti speciali, come quasi tutte le serie che durano a lungo, la trama di Once Upon a Time ha incominciato ad essere troppo prevedibile e stantia e l’accantonamento di alcuni personaggi hanno fatto sì che l’interesse scemasse.
Un altro dato a sfavore della storia è il “blocco morale” che ha impedito nascesse una love story, voluta a furor di popolo, tra Emma e Regina, cosa che ha deluso molto i fans, la produzione da prima ha dichiarato che essendo un programma per famiglie la cosa avrebbe potuto turbare qualcuno, però (forse a causa del calo d’ascolti) hanno deciso in seguito di far scoppiare una liaison tra Cappuccetto Rosso e Dorothy (sì, quella del mago di Oz).
Once Upon Time poteva essere confezionato meglio, aveva un grande potenziale e malgrado le sette stagioni, già da subito ha cominciato a perdere spettatori, perché oramai nel grande universo delle serie televisive (e non), c’è una vastità di prodotti che lasciano libero lo spettatore di abbandonare una storia appena questa diventa una forzatura e Once Upon a Time lo è, anche perché lo sviluppo dei personaggi, che nelle prime stagioni è affascinante, diventa, con il seguire del tempo talmente ininfluente che alcuni spariscono senza neanche un motivo. L’unica domanda da porsi è: come mai, visto il crollo degli spettattori, la serie è durata per sette anni? Questo rimane un mistero, anche perchè soprattutto negli Stati Uniti le serie Tv sono assolutamente dipendenti dal pubblico. E Once Upon a Time non fa eccezione.
Una nota di merito va ai costumi, veramente originali, che immergono i personaggi nel mondo fatato che gli compete, anche l’interpretazione degli attori è senza dubbio un dato positivo. Robert Carlyle è magistrale nel ruolo di Tremotino che in realtà lui non incarna solo la parte della Bestia, ma anche il coccodrillo di capitan Uncino, insomma è il Cattivo per eccellenza, anche se non sarà l’unico e senza dubbio non il peggiore. Lana Parrilla invece rende perfetto il personaggio della Regina e come nelle migliori storie è uno di quei soggetti che non sai se odiare o amare e tocca le corde delicate del nostro inconscio, lasciandovi sedurvi da lei potrete anche assecondare le sue azioni più spregevoli. Jennifer Morrison invece sembra perennemente fuori luogo, probabilmente è il suo personaggio che lo richiede, ma nella maggior parte delle scene sembra dire: “Cosa ci faccio io qua?”; per gli amanti delle serie TV rimarrà sempre la Allison Cameron che affiancava il Dr. House, senza dubbio la sua migliore interpretazione.
La serie completa di Once upon a Time la potete trovare su Netflix.
Location delle riprese
Storybrooke è il paese fittizio che dovrebbe trovarsi nel Maine, in realtà le riprese sono state fatte a Steveston, un sobborgo di Vancouver, sempre per ovvi motivi economici.
Il locale dove lavora Cappuccetto Rosso