Mean Girls – Introduzione
Mean Girls (2024) è il remake musical, diretto da Arturo Perez Jr e Samantha Jayne, del film omonimo del 2004 tratto a sua volta dal romanzo Queen Bees and Wannabes di Rosalind Wiseman. Il film prende ispirazione e le musiche dal popolare musical di Broadway andato in scena dal 2018 con la collaborazione di Tina Fey. Il film ha come protagonista Angourie Rice e la cantante Reneé Rapp.
Trama
Il film, come l’originale, segue la timida adolescente Cady Heron (Angourie Rice) appena trasferitasi dal Kenya in una scuola americana dove si sente da subito un pesce fuor d’acqua dato che non ha mai frequentato ragazzi della sua età. Da subito Cady fa amicizia con altri due outsiders Janis ‘Imi’ike (Auliʻi Cravalho) e Damian Hubbard (Jaquel Spivey) ma per la sua “unicità” viene notata dalle Plastics (si è mantenuto il termine in originale), soprannominate così perché sono le più popolari della scuola. Il trio delle Plastics è composto da Karen Shetty (Avantika Vandanapu), una ragazza svampita e sciocca, Gretchen Wieners (Bebe Wood), più assennata ma che spalleggia sempre la “capa” di questo trio, cioè Regina George (Renée Rapp). Janis e Damian, per rancori passati, convinceranno Cady a “infiltrarsi” nel trio delle Plastics, fingersi loro amica per poi distruggerle dall’interno.

Mean Girls – Promozione
Il film, da quando è stato annunciato, ha ricevuto critiche miste. C’era chi non lo riteneva necessario, chi ne era entusiasta, e, soprattutto, chi non aveva capito che si trattasse di un musical. Nel mondo social gli utenti guardano ma pochi leggono e si è creato un po’ di caos nei commenti soprattutto dopo l’annuncio del cast. Degli attori principali sono comunque ritornati Tina Fey e Tim Meadows.
Il punto è sempre e solo uno. Ne è valsa la pena fare questo remake?

Recensione
Il film cerca disperatamente di ricalcare l’originale del 2005, senza però avere un’anima. È altresì difficile parlare di questo adattamento senza fare riferimento all’originale, proprio perché, pur essendo un’opera separata, si regge sull’effetto nostalgia.
È come se il Mean Girls del 2024 non riuscisse a reggersi da solo, ma avesse bisogno di essere “sorretto” dall’originale. Guardare questo musical non dona la stessa freschezza e divertimento perché il lavoro che c’è dietro non è lontanamente comparabile. Di solito in un musical le canzoni vengono inserite nella narrazione per esprimere lo stato d’animo di chi canta o per presentare una situazione o un personaggio chiave.
In questo caso, invece, almeno l’80% delle canzoni inserite non arricchisce né la trama né i personaggi. I momenti musicali diventano uno strumento per velocizzare gli eventi, sembrano inseriti “a caso”, spuntano tra un dialogo e l’altro per ricordare allo spettatore che quello che sta guardando è un musical.
La sceneggiatura è debolissima, proprio perché la presenza delle canzoni è futile. Gli eventi accadono perché devono accadere, non c’è cognizione di causa e anche lo sviluppo dei personaggi ne risente.
La regia delle coreografie è fatta bene, ma non può essere considerata all’altezza di altri film del genere usciti al cinema (come il recente Wicked). Tutto in questo film non risulta autentico: i costumi, che dovrebbero essere il tratto distintivo delle Plastics, sembrano di materiale scadente.
L’iconica frase “Di mercoledì ci vestiamo di rosa” lascia il tempo che trova e da che dovrebbe rappresentare l’essenza delle Plastics, qui si perde in mezzo a tante altre cose.

Dove sono le Mean Girls?
Il vero problema di questo film è la caratterizzazione delle Plastics.
Ci viene presentata una versione troppo “edulcorata” di tre ragazze che dovrebbero essere cattive e giudicanti. Si aveva l’opportunità di rinnovare i personaggi, renderli più subdoli, abbracciando il politicamente scorretto e creare delle vere e proprie vipere.
Invece proprio a causa del politically correct le Plastics vengono “appiattite” diventando quasi delle macchiette. Dove sono le Plastics che giudicano le altre ragazze? Dov’è la pressione psicologica di Regina nei confronti di Gretchen e Karen?
Questo film è il prodotto della nuova Hollywood che non vuole osare, che preferisce andare sul sicuro per non far arrabbiare nessuno. Snaturando i personaggi, Mean Girls non funziona: le Plastics di questo nuovo film sono figure sbiadite, è come se fossero state create come copia carbone delle Plastics “originali” del 2004 ma con meno personalità.
Se l’80% dei pezzi musicali non funziona, il restante 20% rende piacevole la visione. Reneé Rapp nei panni di Regina George dà un’ottima prova, forse l’unica degna di nota in tutto il film.
“Meet the plastics” e “World Burn” sono le canzoni più riuscite: questo film avrebbe potuto essere tutta un’altra storia se si fosse seguita questa linea
Conclusioni
Nonostante le buone intenzioni, il Mean Girls del 2024 non riesce ad avere lo stesso impatto emotivo e generazionale che ha avuto il film originale. Ogni scena risulta troppo artificiosa e i personaggi sono coloro che ne risentono di più. Le Plastics perdono la loro cattiveria, Cady diventa una macchietta stereotipata, ma a spiccare tra tutti nel cast è la cantante Reneé Rapp che con il suo phisique du role ci regala una Regina George accattivante.
Il film potete trovarlo incluso nell’abbonamento Paramount Plus.

