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Adrien Brody: la vittoria 20 anni dopo il suo Oscar per Il pianista

Adrien Brody è stata una delle stelle premiate nella notte dei Golden Globes

Adrien Brody ha vinto la scorsa notte il premio per il Miglior Attore Protagonista durante la cerimonia dei Golden Globes per la sua interpretazione nel film The Brutalist. Questo ha portato l’attore a riflettere sull’Oscar che vinse più di 20 anni fa per il film Il pianista. “Sono passati decenni” ha dichiarato l’attore durante il backstage della premiazione. Brody ha poi aggiunto: “Ho avuto una vita e una carriera lunghe, con molti alti e molti bassi. Mi ha dato una prospettiva, mi ha dato un grande apprezzamento per questo momento perché può andare via”. Ha continuato poi: “Sono molto grato. Ho avuto una carriera molto fortunata, ma è ancora una sfida trovare un lavoro come questo. Puoi avere di nuovo un trionfo nella tua vita è curativo e gratificante e ciò che parla delle mie lotte familiari e delle difficoltà che hanno affrontato mi hanno dato una solida base come attore americano”.

Adrien Brody

Adrien Brody vince per The Brutalist ai Golden Globes

Adrien Brody ha portato il film The Brutalist a vincere diversi premi nella scorsa notte, durante la cerimonia dei Golden Globes. Statuetta alla mano, Brody ha deciso di fare una riflessione sul passato e sul presente, sulle soddisfazioni ottenute e le difficoltà. In questo modo l’attore ringrazia la cerimonia dei Golden Globes per il premio conferitogli, ma riflette anche sulla gratitudine che prova per ciò che è riuscito ad ottenere negli anni e per le persone che sono state al suo fianco. The Brutalist racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita.

Non solo Adrien Brody è grato per la vittoria, ma ha parlato anche di come ha sentito molto vicino a sè il suo ruolo in The Brutalist. Infatti, sua madre e i suoi nonni sono fuggiti dall’Ungheria nel 1936. Brody ha parlato anche dell’essere un attore ebreo in un mondo ancora troppo antisemita. “Purtroppo c’è un’enorme quantità di antisemitismo. È qualcosa da cui questo personaggio sta fuggendo e da quella persecuzione, non solo perché è ebreo, ma per le sue convinzioni artistiche e i suoi valori e per essere oppresso, giudicato e alterato. E poi arrivare con le speranze e i sogni che sono nel passato e affrontarli ancora, affinché quelle sfide esistano ancora; il fatto che lo facciano è intimo per me per i ruoli che ho interpretato e mi fa sentire molto grato di far parte di una narrazione che parla di questa e di molte altre questioni su cui il film fornisce spunti”.

Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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