Una Promessa è una promessa rientra a pieno nel novero dei Film di Natale, una nicchia che puntualmente anno dopo anno acquista visibilità e gloria in un periodo dell’anno molto concentrato. Le luci ci ricordano da dove veniamo e indicano il cammino davanti a noi, evocando un futuro speranzoso.
Nel mondo cinematografico si ha sempre la sensazione che i film di natale possano effettivamente rinfrancare l’animo e per questo donano un contesto di sogno che evade la realtà, la scavalca oppure talvolta la esalta.
Che si tratti di opere direttamente collegate alla festività in questione oppure titoli solo ambientati nella circostanza, i film di natale sono quasi sempre dei classici. Eppure, ve ne sono alcuni che non godono di particolare risalto e che vale la pena riscoprire (o magari, soltanto guardare con occhi diversi).
Una Promessa è una promessa in tal senso è un must. Un film conosciuto ma che ha ricevuto un plauso critico moderato. Eppure, monitorando l’andamento dell’Home Video, entrò di diritto nel cuore del pubblico.
Di seguito le motivazioni che rendono Una Promessa è una promessa un titolo che merita di essere visto e vissuto. Trattasi, come anzidetto, di un prodotto valido e che fa sognare. Un’opera che racchiude al suo interno tutta l’essenza della magia natalizia.
Non è uno dei primi film sul Natale che vengono in mente ma senza dubbio può essere uno di quelli impossibili da dimenticare.
Film di Natale – Una Promessa è una promessa
Una Promessa è una promessa, che piaccia o no, è indubbiamente una chicca assoluta. Chris Columbus ha confezionato infatti nel 1996 uno dei film di natale più sensati mai fatti.
Nel titolo convivono di base due essenze: una commerciale e una contenutistica. Da un punto di vista commerciale si può dire che il film costituisce la parodia di un avvenimento che fece scalpore oltreoceano.
In quegli anni ci fu un vero e proprio assalto ai negozi di giocattoli per il pupazzo parlante “Tickle Me Elmo” e una quasi morbosa attenzione verso la serie tv dei Power Rangers, uno dei primi esempi di supereroi per i più piccoli.
Per l’occasione, Arnold Schwarznegger interpreta un papà dedito al lavoro e che trascura suo figlio Jamie. Il piccolo viene continuamente deluso dalle sue disattenzioni, pertanto per perdonarlo esprime un desiderio ben preciso: ricevere in dono l’action figure di Turbo Man, il suo super eroe preferito.
Ovviamente, essendosi svegliato tardi, parte la vigilia di Natale e gira tutti i negozi del suo stato per avere la statuetta che ormai è praticamente sold out. Le peripezie lo porteranno a fare i conti con il giro della contraffazione e ad avere guai seri con la polizia. Tutto per regalare al figlio un oggetto materiale.
Una Promessa è una promessa è dunque una palese ma dolce critica nei confronti del capitalismo e un assalto vero e proprio all’ossessione per il lavoro. Cerca di far riscoprire i veri valori che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono legati alla famiglia. Quando si dice “un film d’altri tempi”.
Per Grandi e piccini
Una Promessa è una promessa è una produzione rivolta necessariamente a tutte le età. Chris Columbus, come sempre, ha cercato di regalare alla platea un titolo divertente e non impegnativo.
Per non impegnativo non si intende trash. Si intende un qualcosa che è evidentemente adatto a tutti e che non sia caotico. Brian Levant, regista dell’opera, ha pienamente soddisfatto queste linee guida e ha confezionato un film vincente.
D’altronde il direttore veniva da un passato glorioso. Diresse successi come Beethoven (1992) e I Flinstones (1994) due pesi massimi in fatto di cinema per famiglie prima e Home Video poi.
Una Promessa è una promessa vive di costanti situazioni paradossali, semplici come erano le opere negli anni novanta. Oggi si griderebbe alla noia, alla ridondanza ma sicuramente si evince quel calore che era proprio dei film di fine millennio.
Una casa da sogno nella periferia bene delle grandi città. La rivalità con il vicino di casa per gli addobbi e una famiglia intera che è indaffarata a preparare due giorni di festa che sembrano valere come un anno intero.
Chiaro è che non si tratta di un film inclusivo, socialmente variegato ma di un titolo uniforme, ancora legato ai clichè occidentali. Se visto al giorno d’oggi la parola banale è la prima che verrebbe in mente. Nonostante tutto ciò, il seminato ha comunque portato Una Promessa è una promessa a una gloria che non ha ottenuto in sala ma che ha recuperato solo in seguito.
Senza ombra di dubbio, questo è un contraltare non troppo poetico al Grinch, un prodotto artistico ben più d’effetto ma anche diametralmente opposto. Una Promessa è una promessa è per chi ama il Natale e l’ingenuità a esso connessa. Non vi è troppa dietrologia ma una volontà chiara di fare incetta di apprezzamento emotivo.