Rachel Zegler è in questi giorni sulla bocca di tutti. Questo perché è proprio lei la protagonista del nuovo remake live-action, targato Disney, Biancaneve, diretto da Marc Webb e programmato nelle sale italiane a partire dalla data odierna. Tra le recenti interviste, rilasciate dalla giovane attrice classe 2001, spicca quella con il magazine di moda Allure. Rachel Zegler ha infatti voluto raccontare di un episodio che nella sua carriera l’ha messa un po’ a disagio, e non riguarda Biancaneve. L’attrice ha fatto riferimento al suo film di debutto del 2021 West Side Story di Steven Spielberg, remake dell’omonimo lungometraggio del 1961.
L’episodio di cattivo gusto
Rachel Zegler ha raccontato ai microfoni di Allure durante il provino per il ruolo di Maria si sentiva come se dovesse “dimostrare la propria identità”. Tutto di fronte a dirigenti bianchi e solo perché il suo nome “non aveva nemmeno un briciolo di latino”.
“C’è confusione perché non ho nemmeno un grammo di latino nel mio nome. Quando ero in lizza per il ruolo di María in West Side Story, continuavano a chiamarmi per chiedermi se ero in regola. Ricordo di aver pensato: “Volete che porti la mia abuelita? Lo farò. La porterò in studio se volete conoscerla”.
Un’ennesima testimonianza interna di come il sistema produttivo-cinematografico hollywoodiano rispecchi ancora oggi i limiti di un mondo ottuso. Lo viviamo ogni giorno. Le polemiche che scorrono a fiotti su internet per qualsiasi questione che non rispecchi la norma e quindi dei preconcetti. La cosa più triste è che nel mondo artistico dovrebbe vigere una regola assoluta, essenza stessa del suo motivo di esistere: la libertà interpretativa.
Nonostante le sue origini etniche e culturali siano state oggetto di discussione in passato, l’attrice continua a essere fiera della sua identità. Sebbene sia nata e cresciuta nel New Jersey, la sua famiglia materna proviene dalla Colombia, poiché sua nonna si trasferì negli Stati Uniti negli anni ’60, come rivelato in un’intervista con TIME Magazine.