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Scream VI, recensione del nuovo capitolo della saga horror

Il sesto capitolo della saga creata da Wes Craven è riuscito a proseguire la buona strada intrapresa dal film precedente? Scopriamolo insieme.

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Scream VI, Ghostface non ha più pudore

Ogni volta che un nuovo capitolo di Scream viene annunciato, lo si aspetta insieme a Ghostface come se fosse il ritorno di un membro della famiglia che non vediamo da tempo. Diciamo la verità, per qualcuno di noi un po’ è così. Questo perché il buon caro Wes Craven ha iniziato, nel lontano 1996, una storia a cui ci siamo legati con affetto, amore e devozione. I fan tremavano all’idea di Scream (titolo che omaggiava il capostipite del franchise e primo film senza la supervisione del maestro, poiché morto nel 2011), ma l’anno scorso il quinto capitolo ha soddisfatto le aspettative, preservando al meglio la tradizione. Avrà fatto lo stesso Scream VI? Distribuito nelle sale italiane a partire dal 9 marzo, questo sesto capitolo vede il ritorno dietro la macchina da presa della coppia Matt Bettinelli Olpin e Tyler Gillett, già registi del precedente film. Novità, nuove regole, nuova ambientazione, nuovi personaggi, graditi ritorni e mancanze che, ahimé, si fanno sentire. C’è persino una nuova maschera da utilizzare per il prossimo Halloween e Ghostface non ha più pudore, uccide anche in pubblico. Ma…tutto questo sarà bastato?

Scream VI, la trama

Un po’ difficile raccontare la trama di un film della saga senza spoilerare troppo. Le sorelle Carpenter, Sam (Melissa Barrera) e Tara (Jenna Ortega), hanno deciso di lasciarsi alle spalle la cittadina di Woodsboro, dopo l’ultimo massacro alla quale sono sopravvissute. Si trasferiscono a New York, insieme agli altri amici sopravvissuti, Chad e Mindy. Tara inizia il college, cercando di vivere una vita quanto più possibile normale. Sam invece, non ha un reale motivo che giustifichi il trasferimento, vuole solo stare vicino alla sorella e proteggerla. Inoltre, ha deciso di andare in terapia per via di alcune sensazioni ambigue provate mentre uccideva il suo ex fidanzato, nonché uno dei due Ghostface del quinto capitolo. Ha paura che, essendo figlia di Billy Loomis, primo assassino di Woodsboro, anche lei sia “destinata” a seguire le sue orme. Le incomprensioni tra sorelle verranno preso soppiantate da una nuova minaccia: Ghostface è tornato. Arriva in città e questa volta non sembra farsi scrupoli ad attaccare e uccidere anche in mezzo alla gente.

Scream VI

Nuove regole, stesso divertimento?

Matt Bettinelli-Olpin e Tylet Gillett, dirigendo il quinto capitolo, hanno vinto la scommessa di far ripartire la saga nella giusta direzione. Seguendo i dettami del maestro Craven, hanno mantenuto l’ironia, il divertimento e lo spirito che ha reso Scream un cult che ha attraversato intere generazioni. Scream VI, nel complesso, somiglia al film precedente e si nota l’impronta degli stessi registi, ma manca un po’ di autorialità. Per intenderci: se il quinto film è stato fatto per rendere omaggio al regista da cui tutto iniziò, questo sesto capitolo sembra essere completamente asservito al volere del pubblico, per incontrare i favori dei fan più accaniti e dei nostalgici dei primi film. Difficile scendere a patti con questa realtà, ma qualcuno deve pur fare questo sporco lavoro.

E così abbiamo Mindy che si improvvisa forzatamente la nuova Randy spiegando le regole della saga (sì, adesso anche loro parlano di saga). E che dire del ritorno di Kirby Reed (Hayden Panettiere), apparsa in Scream 4 o la presenza immancabile di Gale Weathers (Courtney Cox), l’unico personaggio realmente storico rimasto a fare da baluardo? Linus e Sidney sono ormai fuori dai giochi (anche se vengono sempre citati) e né Sam né Tara hanno la tempra per essere le nuove final girl. I commoventi cimeli di serial killer e sopravvissuti venuti prima di Sam, Tara e i suoi amici sono lì per nostalgia, per quanto funzionali alla trama. Ci si diverte assolutamente, inutile negarlo, ma non può non apparire una mossa furba far leva su questi elementi e usare come specchietto per le allodole una nuova ambientazione, nuovi personaggi e persino un Ghostface “diverso”, di cui ora parleremo più approfonditamente.

Ghostface in continua evoluzione

Per fortuna c’è lui, Ghostface. Ciò che contraddistingue il serial killer della saga Scream e che lo rende affascinante ancora oggi, nonostante siano passati quasi trent’anni e abbia sei film alle spalle, è il suo essere normale. Cosa intendiamo? Che tutti possono essere Ghostface. Non vi è nulla di soprannaturale nella sua identità, per quanto alcune caratteristiche come l’abilità o la forza lo rendano simile ai suoi illustri predecessori del genere e quindi sovrumano. In questo sesto capitolo cambiare aria gli fa decisamente bene, perché diventa sfrontato, senza scrupoli. Uccide in pubblico, tra la folla, senza preoccuparsi di niente e nessuno. Proprio per questo diventa ancora più pericoloso e il film è continuamente pervaso da una sensazione di pericolo imminente, più che nei film precedenti. Se il film in sé traballa per via di alcune scelte opportuniste, l’aver permesso a Ghostface un’evoluzione che riguarda il suo agire (e anche la sua identità, ma non sveliamo oltre) ha sicuramente fatto bene all’anima slasher del franchise. Scream, in buona sostanza, rinnova il suo antagonista e come diceva Alfred Hitchcock: “Più è riuscito il cattivo, più sarà riuscito il film”.

Attendiamo un settimo capitolo?

I registi vorrebbero che la saga continuasse, con o senza di loro. Bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perché questo nuovo film cigola già. Un settimo capitolo potrebbe portare la saga ad un punto di non ritorno. Scream VI ha fatto fare un passo indietro alla saga, per quanto piccolo. E’ senza dubbio godibile, come gli altri, ma la sensazione che la sceneggiatura abbia delle storture diventa sempre più concreta man mano che il tempo passa.

Fermarsi sarebbe opportuno per il bene della saga. Accettiamo con fatica che qualcosa non sia andata per il verso giusto in questo capitolo, vista la buona riuscita del precedente, ma passare sopra ad ulteriori storture sarebbe chiedere troppo ai fan.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Tutti speravano che Scream VI proseguisse sulla buona strada battuta dal precedente film, riuscito alla grande. Tuttavia, non è così. Il sesto capitolo perde un po' lo spirito che caratterizza da sempre la saga, incontrando in modo troppo furbo i favori del pubblico e dimenticandosi di sé stesso e delle sue origini. C'è di buono che Ghostface si evolve e rimane un serial killer che non invecchia, anzi. Un settimo capitolo potrebbe essere ancora più pericoloso della sua lama affilata.

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