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M – Il figlio del secolo: la potenza delle prime due puntate

M. - Il Figlio Del Secolo approderà il 10 gennaio su Sky ma le prime due puntate sono già una conferma della sua potenza.

Disponibile su Sky dal 10 gennaio, M. – Il Figlio Del Secolo, si appresta a divenire una delle più feroci e affascinanti serie di questo nuovo anno appena inaugurato. Tratto dal romanzo best-seller omonimo a cura di Antonio Scurati, M.Il Figlio Del Secolo – diretta da Joe Wright – racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini. Dalla fondazione dei Fasci italiani da combattimento del 1919, passando al discorso in parlamento del 1925 e concludendosi con i tragici eventi del ventennio che lo vide al potere.

M - Il figlio del secolo: la potenza delle prime due puntate

M. – Il Figlio Del Secolo:

Io sono come le bestie: sento il tempo che viene e il mio tempo é arrivato (…) tradisco tutti, anche me stesso. Ed é con questa frase lapidaria, densa che la seconda puntata di quella che é destinata a divenire una delle serie più acclamate del nuovo anno, si conclude. Forte del materiale di partenza e della sua solidità storica ( stiamo parlando dell’opera omonima di Antonio Scurati ), Joe Wright confeziona un’opera audace ed irresistibile, pop quanto basta ma sempre tagliente e critica nei riferimenti del proprio oggetto. I primi due episodi di M. sono esattamente questo: sintesi perfetta del cinema dell’autore inglese fino a questo momento e che già precedentemente si era confrontato con il materiale storico nell’ottimo The Darkest Hour (2017).

Presentata all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, la serie televisiva prodotta da Sky Studios in collaborazione con Lorenzo Mieli e Pathé, pone il proprio sguardo sugli anni che condussero all’ascesa al potere del Duce fino ai terribili eventi che culminarono con il discorso in parlamento del 1925. Dalla violenta ed inesorabile ascesa dei Fasci Italiani da Combattimento, senza dimenticare le nefandezze dell’omicidio Matteotti, la serie ripercorre le date cruciali di quello che viene ricordato come il ventennio più oscuro della nostra storia. Narrati completamente in prima persona dallo stesso Benito Mussolini, il racconto é un continuo attraversamento della quarta parete che ci pone in una condizione di profondo disagio in quanto ci rende diretti partecipi e osservatori delle brutalità in atto.

Il Mussolini di Joe Wright:

Il Mussolini di Wright – ameno in queste due prime puntate di M. – Il Figlio Del Secolo – é una rockstar, un prestigiatore multiforme che ci inquieta ed affascina in maniera sinistra al contempo. Le vicende sono da lui esposte con un ritmo forsennato, scalpitante e con netti rinvii al genere gangsteristico. In supporto a questa scansione affilata e rapida sono poi le musiche prodotte da Tom Rowlands dei The Chemical Brothers le quali forniscono dinamicità e forza al girato. Non solo: esse si sposano perfettamente con l’estetica futurista, sfuggente della miniserie. Con le sue pulsioni, le sue atmosfere.

Tornando a Mussolini, invece, a suffragio dell’interpretazione cui sopra, sono le parole dello stesso regista che, commentando il proprio dittatore, afferma: “Sono stato molto attento a raccontare la verità senza essere didattico, ho cercato di capire senza simpatizzare, mantenendo una distanza critica… Mussolini era affascinante, ha sedotto una nazione e molte altre. Se non avessi mostrato quel fascino, la gente avrebbe potuto pensare che tutti gli italiani fossero idioti. Quell’equilibrio era la mia preoccupazione principale… A livello più personale è una serie sulla mascolinità tossica, che non è qualcosa di diverso da noi, ce l’abbiamo dentro di noi” e poi “( la serie) voleva essere un incrocio tra L’uomo con la macchina da presa di Dziga VertovScarface e la cultura rave degli anni ’90”

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Siamo ancora figli del fascismo?

A prestare il volto a Benito Mussolini é Luca Marinelli. Attore eclettico e di grande talento, notevole é la sua interpretazione. Nonostante il tono della serie il suo personaggio non é mai sopra le righe, mai fuori contesto ma sempre magistralmente controllato nella sua eccentricità. Un Duce mai mimetico o mostrificato ma sempre tremendamente umano. Il fascino prodotto dal Mussolini – Marinelli é indubbiamente forte tuttavia la pericolosa fascinazione che si potrebbe subire é sempre allontanata da Wright con sapienza. Il regista, infatti, non esita a mostrarci il lato oscuro e tremendo del suo personaggio seppur, come abbiamo detto, quest’ultimo quasi venga glamourizzato attraverso un’estetica pop.

Ci agghiaccia lo sguardo di Marinelli quando, osservandoci oltre il limite dello schermo ci dice: “Mi avete adorato follemente per venti anni come una divinità. E poi odiato follemente, perché mi amavate ancora. A cosa è servito quell’odio? Guardatevi attorno, siamo ancora tra voi”. Ed é vero, innegabile: l’ascesa della destra ( moderata o estrema che sia ) a livello globale é ormai un fatto e M. – Il Figlio Del Secolo sopraggiunge con un tempismo incredibile in questo panorama. La pelle ci si accappona: siamo ancora eredi di quel seme malato?

Il messaggio della serie televisiva:

Dice Antonio Scurati: “La serie pur nelle differenze col romanzo, conserva la vocazione di mobilitare le coscienze per far conoscere quanto fosse seducente e repellente il fascismo. La forza dell’arte, come la letteratura e il cinema, non è evocare lo spettro del fascismo, ma fugarlo, disperderlo“.

Non ci resta dunque che attendere le prossime puntate in arrivo a brevissimo su Sky e NOW ma se queste sono le premesse non possiamo che esserne folgorati.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni
Redazione
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