Wanna Marchi tornerà protagonista su uno schermo (stavolta non televisivo). Il Netflix and chill raggiunge una sorta di next level in cui la più grande truffatrice italiana farà da padrona di uno dei prodotti in uscita più discussi dell’anno.
Le opinioni non sono discordanti, di più! Probabilmente la concomitanza con l’annuncio della produzione di una serie tv sul delitto di Avetrana ha fatto allineare i pianeti e ha scatenato un’ondata di proteste. Come si può leggere questa nuova tendenza (deriva?) che i servizi streaming hanno messo in piedi? Positivi o no i punti di vista possono essere molteplici: si può gridare al cringe, oppure valutare che dietro a tutto ciò permane pur sempre un intento culturale recondito.
Wanna Marchi è stata, tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, un’icona indiscussa della tv di serie b (dove per serie b si intende la matrice contenutistica, non di certo l’indotto economico). Ha portato alla ribalta le emittenti private locali dove una certa fetta di popolazione poteva comunque trovare conforto; sicuramente in percentuale maggiore rispetto alla magnificenza delle altre reti (dove dominava un senso di generalizzazione spossante).
Se non fosse che Wanna Marchi è stata, per l’appunto, un’abile ingannatrice che ha preso la disperazione altrui per raggiungere la grandezza (sempre economica). Sulla sua natura non sembrano esserci dubbi, eppure la domanda che tutti si pongono è se questa nuova serie possa in qualche modo arricchire la nostra ricerca sfrenata di novità e soddisfazione visiva.
Il punto di vista da mantenere potrebbe essere: no, un’altra serie così non serve. Ma se si pensa un attimo solo in più si potrebbe anche trovare uno spiraglio di originalità e validità contenutistica. A ognuno i suoi truffatori! Ecco perché Wanna Marchi “merita” una serie a sé. Si tratta di una truffa italiana, adatta al pubblico italiano.
Quando si ha a che fare con grandi film come The Wolf of Wall Street, questo pensiero nemmeno sfiora le nostre menti. Persi in terminologie lontane da noi come “schema Ponzi” e assorti nello scintillante oblio dell’inganno monetario, apprezziamo tutto dei truffatori economici. Perché quindi non far luce anche su un altro tipo di truffa? Wanna Marchi è simbolo di una ruberia più che altro umana che colpisce la gente alla pancia.
Si nutre delle emozioni altrui per guadagnare e fare proseliti ma senza “l’onorevole” astuzia di un broker finanziario. Che sia economica o umana quindi, una truffa è una truffa, e pur non ammettendolo è una piccola pagina di storia televisiva italiana la quale merita una piccola occasione.