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Venezia, l’esordio amaro di Coup de Chance: Allen contestato

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Il Festival del Cinema di Venezia, giunto quest’anno alla sua ottantesima edizione, offre una visibilità internazionale non solo ai film, agli interpreti e agli autori ma anche a coloro che li contestano.

E’ accaduto ieri sul red carper del nuovo film di Woody Allen, Coup de Chance: l’attore-regista, che ha posato sul tappeto rosso in compagnia della moglie Soon-Yi Previn, è stato accolto da un gruppo di contestatrici.

Dietro le barricate, le donne hanno urlato frasi come “Spegniamo i riflettori sui colpevoli di abusi” e “Non vogliamo il patriarcato” e si sono spogliate restando a seno nudo. Quindi i responsabili della sicurezza le hanno portate via.

Le proteste non si sono limitate a questo episodio: le persone che hanno organizzato la contestazione, infatti, hanno distribuito volantini in cui hanno denunciato la presenza, oltre ad Allen, di altri due registi accusati di aver commesso abusi sessuali: Roman Polanski e Luc Besson.

Nell’occhio del ciclone è la stessa Biennale del cinema di Venezia, accusata di dare spazio ad alcuni registi coinvolti in casi di violenza contro le donne, talvolta minorenni.

Venezia, contestato anche Luc Besson, accusato di aver avuto relazioni con ragazze minorenni in età adulta. 

Qui con l'ex moglie Maïwenn, con cui è stato legato dal 1992 al 1997

Caso Woody Allen, i precedenti

Tutto ebbe inizio dalla decisione della futura moglie di Allen Mia Farrow e del suo precedente marito André Previn, di adottare, nel 1978, l’orfana sud-coreana Soon-Yi.

Un anno dopo il loro matrimonio finì e, nel 1980, iniziò la lunga relazione dell’attrice con Allen, che divenne patrigno dei figli avuti precedentemente da Farrow e con lei adottò un’altra figlia, Dylan, ed ebbe un figlio biologico, Satchel (che poi avrebbe cambiato il nome in Ronan). Ufficialmente, Allen non adottò mai nessuno dei figli della nuova compagna, ad eccezione del figlio Moses.

Nel 1992 scoppiò il primo scandalo: il rinvenimento di alcune foto pornografiche dell’allora ventunenne Soon-Yi tra gli effetti personali del regista decretò la fine dell’unione Allen-Farrow. Scoppiarono le polemiche, vista la giovanissima età della ragazza – 35 anni meno del patrigno – e il sapore quasi incestuoso che aveva l’idea di una relazione sessuale tra loro.

Con Soon-Yi, poi, si sposò nel 1997. Ma nel frattempo scoppiò anche un altro scandalo, più grave del precedente: il regista fu accusato da Mia Farrow di aver abusato della figlia adottiva Dylan. Dopo la separazione tra i due, e in occasione della battaglia legale per la custodia dei figli, un pediatra accertò che Dylan, 7 anni, aveva subito violenze sessuali.

Si parlò di una vendetta architettata da Mia Farrow ai danni dell’ex, accusandola di aver manipolato psicologicamente la figlia. Tuttavia, la verità dei fatti non è mai venuta alla luce.
Ad ogni modo, Soon-Yi Previn ha sempre preso le difese del marito.

Il risultato di queste vicende fu la totale disgregazione della famiglia: da una parte Allen e Soon-Yi, dall’altra i figli al gran completo, schierati dalla madre Mia.

Venezia, le accuse ad Allen: il risultato di anni di schermaglie con Mia Farrow

La verità di Dylan su Woody Allen

Nel 2014 un’intervista rilasciata da Dylan Farrow al New York Times rinfocolò la vicenda. La ragazza, ormai ventottenne, raccontò: “Da che mi ricordo mio padre ha fatto cose che non mi piacevano. Succedeva così spesso, era talmente una routine così abilmente nascosta da una madre che avrebbe dovuto proteggermi, che sono arrivata a pensare che fosse normale“. All’epoca, Woody Allen decise di non replicare a quelle dichiarazioni.

Anche l’unico figlio naturale della coppia Allen-Farrow, Ronan, sostiene le accuse della sorella Dylan. Quest’ultimo, noto giornalista famoso per aver denunciato le molestie perpetrate a molte attrici di Hollywood da parte di Harvey Weinstein, puntò il dito contro il padre su twitter. In occasione di un tributo a lui dedicato, scrisse: “Mi sono perso il tributo a Woody Allen – hanno menzionato la parte in cui una donna ha confermato pubblicamente di essere stata molestata da lui all’età di 7 anni?”.

Non è detto che riusciremo mai a sapere come sono andate davvero le cose. Sta di fatto, però, che Woody Allen continua ad essere sul banco degli imputati. E che difficilmente qualcuno, a Hollywood o altrove, si dimenticherà delle accuse che interessano i il regista da oltre trent’anni.


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Giulia Bucelli
Giulia Bucelli
Lettrice e spettatrice onnivora, non crede nello snobismo. Tuttavia non fa mistero della sua passione per il cinema orientale, gli horror e Alfred Hitchcock. Non si perde nemmeno un film di Cronenberg e Lanthimos.

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