La giuria capitanata da Cate Blanchett premia la regista cinese Chloè Zhao con il suo film che racconta la vita dei nomadi americani nel nuovo millennio
Una cerimonia di premiazione inconsueta, quella della 77esima edizione della Mostra di Venezia. Un po’ sottotono ma visti i tempi è miracolo che si sia svolto l’interno festival. Il neo-direttore della Biennale Roberto Ciccutto ha dichiarato che non il team dietro Venezia non è propriamente orgoglioso di essere il primo festival internazionale di cinema a ripartire, bensì che il loro possa essere un esempio di virtuosismo per il futuro. E noi non possiamo che augurarci che sia così.
Anna Foglietta ha condotto una cerimonia con garbo ed eleganza, regalandoci un discorso emozionante sul potere di ritrovarsi insieme a condividere l’emozione di vedere un film. Toccante anche l’esibizione del vincitore dell’ultima edizione di Sanremo Diodato, che accompagnato dal violino di Rodrigo D’Erasmo ci ha regalato una versione speciale di “Adesso”, uno dei suoi brani più popolari.
I vincitori di Venezia 77
Ma veniamo ai vincitori. La giuria capitanata da Cate Blanchett ha assegnato il Leone d’Oro a “Nomadland”. Il film della regista cinese Chloè Zhao racconta la vita dei nomadi nell’America di oggi. Protagonista di “Nomadland” è il premio Oscar Frances McDormand, che molti critici hanno elogiato, descrivendo la performance dell’attrice come la migliore della sua carriera. Il film era uno dei favoriti per la vittoria finale e quindi si candida ufficialmente come contendete ai prossimi Oscar.
Nella conferenza (virtuale) finale la regista ha dichiarato:
“La prossima volta che vedrete qualcuno in un vicolo non abbiate paura, ma fate un sorriso. Per quella persona significherà molto. Il fatto che il festival abbia accesso i riflettori su questo tema è importante”
La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è andata a Pierfrancesco Favino. La sua interpretazione nel film di Claudio Noce “Padrenostro” ha conquistato la giuria. Il film, autobiografico racconta l’uccisone del vicequestore Alfonso Noce, padre del regista, per mano dell’organizzazione terroristica dei NAP.
La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata, come da pronostico, a Vanessa Kirby, protagonista insieme a Shia LaBeouf di “Pieces of a Woman” del regista ungherese Kornél Mundruczó. L’attrice in un lungo discorso ha ringraziato la giuria e ha dedicato il premio a tutte le donne che hanno subito il trauma dell’aborto. Il Leone d’Argento per la regia è andato invece Kiyoshi Kurosawa per ‘Spy no Tsuma’ (Wife of a spy).
Il Leone del Futuro invece è stato assegnato a “Listen”, della regista colombiana Ana Rocha De Sousa. La regista ha voluta raccontare una storia molto attuale di una famiglia di migranti a Londra che lotta per rimanere unita. Nonostante le regole di distanziamento l’emozione ha avuto la meglio sulle cineaste salite sul palco per ritirare il premio che si sono abbracciate visibilmente emozionate.
La sezione Orizzonti premia Pietro Castellitto
Nella sezione Orizzonti invece è stato premiato il giovane Pietro Castellitto che si è portato a casa il leone per la miglior sceneggiatura. La sua opera prima “I predatori” ha riscosso un discreto successo confermando il talento del giovane Pietro, che si appresta a diventare uno dei cineasti del panorama italiano da tenere d’occhio. Nel discorso di accettazione del premio Pietro ha esordito con una dichiarazione simpatica ma intelligente:
“Soltanto gli infami e i traditori sono bravi nei ringraziamenti”.
L’attore ha poi concluso:
“Dedico il premio a tutti quelli che non la pensano come me: perché solo legittimando chi non la pensa come noi riusciremo ad avere uno scontro culturale per creare nuovi simboli».
Il giovane ragazzo romano è figlio d’arte, essendo i suoi genitori Sergio Castellito e la scrittrice Margaret Mazzantini. Pietro sarà protagonista del nuovo film di Gabriele Mainetti dal titolo “Freaks Out”. Inoltre interpreterà un’icona di Roma ovvero Francesco Totti, in una serie targata Sky dedicato al campione.
E con i saluti strampalati di Anna Foglietta e Cate Blanchett si chiude la Mostra del Cinema. Venezia 77 ci ha dimostrato quanto sia importante l’industria cinematografica, quanto duro lavoro c’è dietro un film. Questi fatti spesso vengono trascurati troppo spesso e la scoppiare della pandemia può (anzi deve) far accendere una luce e valorizzare anche tutte le persone che non compaiono sul grande schermo, ma che il cinema lo fanno lo stesso.