Twisters è un film d’avventura-catastrofica del 2024, diretto dal regista di origini sudcoreane Lee Isaac Chung (Lucky Life, Abigail Harm, Minari, ecc.) con protagonisti Daisy Edgar-Jones (Normal Peole, Fresh, La ragazza della palude, ecc.) e Glen Powell (Hit Man-Killer per caso, Tutti tranne te, Top Gun: Maverick, ecc.).
Evocando una tempesta di spettacolo e trasportato dai venti impetuosi del carisma di Glen Powell, le previsioni di Twisters sono splendide, con alte probabilità di emozioni forti.
Il regista di Minari infonde coraggio in un film catastrofico esemplare in cui i personaggi sono importanti quanto i tornado. Senza aspettarselo, Twisters ha fatto rivivere lo spirito del blockbuster estivo degli anni ’80 e ’90.
Twisters, la trama
‘Twisters’ ha, ed è, tutto ciò che ti aspetteresti da un film che parte da una premessa semplice come
mettere uno contro l’altro due gruppi radicalmente opposti di cacciatori di tornado in un punto caldo di questi fenomeni meteorologici.
Sequel del film cult del 1996, Daisy Edgar-Jones interpreta Kate, un’esperta di tornado che lavora in ufficio a New York cinque anni dopo una tragedia legata alla caccia ai tornado. Dopo essere stata tentata di riunirsi a una squadra che indaga su una rara attività di tornado in Oklahoma, la squadra di Kate si scontra con una banda di arroganti “domatori di tornado”, guidati dalla star di YouTube Tyler (Glen Powell).
Oltre al carismatico Powell e alla simpatica Edgar-Jones, i solidi attori secondari (tra cui Anthony Ramos, Sasha Lane e David Corenswet) fanno bene a farci preoccupare di chi sopravvive quando le tempeste, certamente impressionanti, colpiscono.
Twisters, la recensione
Non c’è dubbio che l’esperienza che offre sia tanto intensa quanto divertente, conquistando tutto con un design fragoroso e un mix sonoro e con un impegno inaspettato per il tangibile – che, ovviamente, convive con il digitale in un’invidiabile simbiosi. Tutto questo, insieme alla magnifica fotografia 35mm di un veterano come Daniel Mindel.
Sorprendentemente, la magia di ‘Twisters’ non risiede nel senso dello spettacolo o nell’impiego tecnico, ma nella cura proiettata sui protagonisti e sulla narrazione. Sia il trio principale che diversi secondari sono trattati con cura, hanno archi drammatici ben definiti e si distinguono come grandi compagni di viaggio da scoprire poco a poco – cambi di prospettiva compresi -, confermando ancora una volta che il nucleo di ogni il buon film si trova nei suoi personaggi.
Ed è proprio qui che puoi vedere che Lee Isaac Chang è stato in grado di costruire la sua visione sulle basi del blockbuster per antonomasia. Il film, oltre ad avere le sue dosi di commedia leggera e a sfuggire alla solennità imposta, pur prendendosi a volte un po’ più sul serio del necessario,
mostra grande sensibilità quando si tuffa nel terreno paludoso del melodrammatico, da cui emerge trionfante e quando si tratta di catturare alcuni scatti davvero belli e quasi poetici nel mezzo del caos e della distruzione.
I difetti di Twisters
È giusto sottolineare che Twisters incontra qualche problema per quanto riguarda l’esposizione orale piena di chiacchiere scientifiche che evaporano dalla mente dello spettatore non appena ascoltate e con l’uso di qualche dialogo che pecca di ovvio; ma se a tutto questo aggiungiamo le performance di Daisy Edgar Jones e Glen Powell che si riconferma la grande star del momento, il divertimento è completamente assicurato.
In conclusione
Ricorderemo ‘Twisters’ tra qualche mese? Probabilmente no, ma il livello di evasione e di spettacolarità che ci offre su un piatto d’argento durante le sue due brevi ore di riprese ce lo farà ritornare alla mente.