Jason Isaacs ha recentemente rivelato in un’intervista a Vulture che ogni membro del cast della terza stagione di The White Lotus (qui la recensione della seconda stagione) ha ricevuto un compenso di 40.000 dollari a episodio, per un totale di circa 320.000 dollari a testa. Una cifra che, secondo l’attore britannico, è sorprendentemente bassa per una serie TV di tale successo.
“È vero, siamo stati tutti pagati uguale”, ha confermato Isaacs. “In genere non parliamo di compensi perché sono sproporzionati rispetto a quello che facciamo: metterci il trucco e fare voci buffe. Ma in confronto agli standard delle grandi produzioni, è un cachet molto basso. Detto questo, probabilmente avremmo pagato noi pur di partecipare. Avremmo dato via un rene”.
L’uguaglianza salariale ha significato che veterani come Isaacs e Parker Posey hanno guadagnato quanto colleghi più giovani e meno noti, come Sarah Catherine Hook e Sam Nivola. Quando gli è stato chiesto se ritenesse giusto questo trattamento paritario, Isaacs ha risposto con serenità: “Mi importa di non essere stato pagato più degli altri? Assolutamente no. Non ho mai lavorato per soldi”. L’attore ha aggiunto con ironia: “La gente pensa che io abbia risparmi infiniti, ma la verità è che ho semplicemente speso tutto ciò che ho guadagnato negli anni”.
The White Lotus, una lezione importante per Isaacs
Durante le riprese di The White Lotus, Isaacs ha condiviso con i colleghi più giovani un prezioso consiglio: non investire emotivamente nei risultati finali. Una lezione imparata sulla propria pelle dopo il flop del film Peter Pan del 2003, dove interpretava Capitan Uncino. “Pensavo fosse un capolavoro, ma nessuno lo ha visto. È stato un disastro per la mia carriera. Non riuscivo più nemmeno a ottenere ruoli minori”.
Oggi, invece, The White Lotus 3 è disponibile in streaming su Max, e Isaacs si gode il successo senza rimpianti e con una filosofia chiara: “Il mio lavoro è raccontare storie, non accumulare soldi”.