The Novelist’s Film (So-seo-gal-ui Yeong-hwa) è un film del 2022 scritto, diretto e prodotto da Hong Sang-Soo, di genere drammatico. La pellicola, girata in bianco e nero, è il quarto prodotto del noto regista sudcoreano nel biennio 2021-2022, dopo Introduction, In Front of Your Face e Walk Up. È stato presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Berlino, dove si è aggiudicato l’Orso d’Argento – gran premio della giuria.
The Novelist’s Film cast
Il cast principale del film è composto da Lee Hye-Young (Kim Junhee), Kim Min-Hee (Gilsoo), Seo Young-Hwa (Sewon), Yunhee Cho (Yangjoo), Seong-Guk Ha (Gyeongwoo), Lee Eun-Mi (Jaewon), Kwon Hae-Hyo (Hyojin), Ki Joo-Bong (Mansoo) e Park Mi-So (Hyunwoo).
The Novelist’s Film trama
La trama di The Novelist’s Film è molto semplice: una scrittrice, Junhee, arriva dopo un lungo viaggio in una libreria, di proprietà di una vecchia amica e collega con la quale non è più in contatto da ormai molto tempo. Una volta terminata la visita, Junhee decide di recarsi in una famosa torre nelle vicinanze, dove incontra per caso due vecchie conoscenze, un regista e sua moglie. Dopodiché, i tre si incamminano verso un parco e si imbattono in una nota attrice, con cui la scrittrice pianifica di realizzare un cortometraggio, insieme all’aiuto del nipote dell’attrice stessa, che è studente di cinema. Le due donne vanno a mangiare qualcosa e successivamente fanno ritorno alla libreria, dove si intrattengono a bere insieme ad altri ospiti. Al termine della pellicola, viene mostrata una parte del film realizzato da Junhee.
The Novelist’s Film recensione
The Novelist’s Film, ventisettesimo lungometraggio del maestro sudcoreano Hong Sang-Soo, si presenta come un film esplicativo, una pellicola nella quale viene mostrata, in maniera esplicita o meno, un’indagine agrodolce su ciò che il pubblico si aspetta dall’arte che viene prodotta, e in cui si inizia gradualmente a sfidare le briglie delle aspettative che, in generale, tutti gli artisti hanno per se stessi.
Hong Sang-Soo discute di se stesso, mettendo in scena il processo creativo che ispira l’artista a creare. Un’evoluzione finale dell’idea, attraverso una progressione di pensieri e azioni, che si distingue però dai suoi lavori precedenti, in quanto non è composta da particolari virtuosismi o geniali momenti d’ispirazione, ma dalla semplicità degli incontri, dalla condivisione con altri individui, dalla complicità degli sguardi e dei piccoli gesti. In The Novelist’s Film l’alter ego del regista, Junhee, trae ispirazione per fare il suo cortometraggio dall’amore che lei prova nella sua vita, esattamente come quello che Hong prova verso tutto ciò che esiste nella realtà, al di fuori della finzione generata tramite la Settima Arte. La pellicola gioca per tutta la sua durata sulla base di questo parallelismo: infatti, se per i registi della Nouvelle Vague, come François Truffaut o Jean-Luc Godard, il cinema risulta essere un tradimento della realtà, per Hong Sang-Soo è invece il mezzo più genuino attraverso il quale scrivere una lettera d’amore a tutte quelle persone e tutti quei dettagli che compongono il mondo che lo circonda.
The Novelist’s Film parla del suo stesso autore, ne richiama la poetica e lo stile, tuttavia, al centro dell’opera non c’è il singolo creatore, ma rimangono le persone che ne fanno parte: senza di esse, in primo luogo, il film non sarebbe nemmeno potuto nascere. Il regista stesso “sceglie le persone prima di iniziare a scrivere”, in quanto gli altri individui risultano essere fondamentali per restituire al regista l’illuminazione che gli serve per iniziare il processo creativo. Esplicativa in questo senso è una linea di dialogo di Hyojin, il personaggio del regista, rivolta a Junhee, dopo che i due si incontrano nella torre: “Prima, pensavo che la mia vita facesse pena, così mi sono concentrato solamente sul girare i film, il mio mestiere. La vita è così difficile da sistemare, infatti. Ma il mio pensiero è cambiato: sistema prima la vita. In questo modo, aumenterai la tua soddisfazione verso di essa, e così facendo non ti abbatterai per qualunque cosa ti accadrà dopo”.
Non ci sono incontri casuali in The Novelist’s Film, poiché la possibilità di creare qualcosa di unico dal punto di vista artistico ribolle sotto ogni combinazione di persone. Un principio drammatico che trova il proprio compimento nello stile adottato dal regista, dalla geometria e disposizione dei personaggi, agli zoom distintivi all’utilizzo del bianco e nero, che rimane per tutta la durata del film per poi fare spazio alle immagini a colori negli ultimi istanti del finale, che nell’ambito dell’analisi semiotica del film potrebbe significare un definitivo ritorno alla realtà, unica vera fonte di ispirazione, da parte di Junhee, e quindi da parte anche del regista stesso.
Hong Sang-Soo si riconferma quindi un regista totale anche in questa nuova pellicola, firmando tra le altre cose pure il montaggio, la fotografia e le musiche di questo piccolo gioiello cinematografico.