Siamo in curiosa attesa della seconda stagione, dopo esserci appassionati alle vicende intorno a Hill House.
Il primo romanzo horror trasposto cinematograficamente dalla serie Netflix The Haunting ideata da Mike Flanagan è quello di Shirley Jackson del 1959. Infatti La casa degli invasati è la ghost story a cui è ispirato questo primo prodotto di dieci episodi, la cui regia è di Flanagan stesso.
Questa serie corale da brividi è una rivisitazione moderna del classico gotico scritto da Shirley Jackson, si legge sulla pagina della piattaforma streaming, che l’ha distribuita a nell’ottobre del 2018.
La coralità della serie, è di sicuro un ingrediente efficace per la riuscita di questa prima stagione, assieme alla doppia linea temporale – passato e presente – che ormai sembra essere un must, un elemento indispensabile per aumentare lo spessore di ogni serie tv che si rispetti. Infatti i flashback movimentano la trama, spiegano e confondono allo stesso tempo.
Hill House è una casa, di quelle tipiche fatiscenti che puzzano di spettri da lontano, ma per la famiglia Crain è un’ottima occasione per ricominciare. Infatti Hugh Crain – Henry Thomas, più noto come il bambino protagonista di E.T. L’extraterrestre, nella versione giovane; Timothy Hutton in quella più matura – e la moglie Olivia “Liv” Crain (Carla Gugino) decidono di acquistare la casa e ristrutturarla, per poterla vendere e costruire la casa dei sogni che, nell’attesa, Liv stava progettando. Liv e Hugh sono rispettivamente architetto e costruttore, itineranti per lavoro, si spostano di casa in casa per sistemare e rivendere gli immobili.
La numerosa famiglia che nel 1992 viveva nella grande e cupa casa ora è sparpagliata.
Tutto il passato riemerge e i fratelli si riuniscono perché uno di loro muore in circostanze sospette. Questo dà il via a un domino di vicende che sollevano la polvere dai ricordi sepolti e svela quello che c’è sotto, la verità.
Lo scrittore, Steven – Michiel Huisman da adulto e Paxton Singleton da piccolo – che ha ottenuto successo con la storia romanzata della storia a Hill House; la proprietaria di un’agenzia funebre Shirley – Elizabeth Reaser e Lulu Wilson –; Theo – Kate Siegel e Mckenna Grace –, la sensitiva psicologa infantile; Luke – Oliver Jackson-Cohen e Julian Hilliard –, tossicomane; e la gemella Nell – Victoria Pedretti e Violet McGraw –, la prima per cui l’esperienza dell’infanzia è stata fatale, motore primo delle vicende nel presente.
La vita attuale dei figli di Liv e Hugh esprime in modo evidente l’influenza che ha avuto per ognuno di loro l’infanzia a Hill House.
La casa infestata è il contenitore perfetto del subconscio dei protagonisti. Teatro della messa in scena di un percorso di psicanalisi freudiana che s’intreccia e si snoda davanti ai nostri occhi. Tensione che sviluppa e rinsalda la parte horror sulla base thriller della serie.
I segreti che ogni protagonista porta con sé sono giunti al capolinea.
Grazie a loro, oltre alle vicende surreali con il maligno, ci vengono raccontante situazioni umane molto reali che vengono trattate al giorno d’oggi come se fossero demoni da esorcizzare o nascondere: la morte, la droga, l’omosessualità, i matrimoni misti, l’esoterico.
La prima stagione della serie antologica di The Haunting offre dunque diversi spunti per intrattenersi, riflettere e divertirsi alla caccia della verità sui curiosi e inquietanti fatti accaduti a Hill House.
Ci affezioniamo ai protagonisti; un po’ dispiace abbandonarli con Bly Manor, la seconda stagione basata questa volta sul racconto horror del 1898 Il giro di vite di Henry James.
Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà.
Voto Autore: [usr 3,0]