Uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 22 ottobre 2021 ed in quelle italiane l’11 novembre dello stesso anno, The french dispatch (qui la nostra recensione) è la decima pellicola del regista Wes Anderson. Il film presenta un cast stellato: i ruoli principali delle differenti storie sono interpretati da figure del cinema Hollywoodiano come Bill Murray, Owen Wilson (Midnight in Paris), Adrien Brody ( il pianista) e Timothée Chalamet (Chiamami col tuo nome); ma anche internazionale, come Léa Seydoux e Benicio del Toro. The french dispatch presenta diverse peculiarità, partendo anche solo dalla struttura stessa del film, e diverse curiosità!
The french dispatch: curiosità
- The french dispatch può essere visto come una dedica al giornalismo in generale, ma specialmente al giornale New Yorker: il regista è dai tempi dell’università un fan della nota rivista statunitense e durante una intervista al New Yorker stesso ha affermato di aver sempre voluto fare un film su di esso e sui suoi redattori. Il risultato è quindi un film antologico, diviso in tre differenti vicende, tratte da altrettanti articoli del The french dispatch of the Liberty Kansas Evening Sun, ispirato e dedicato al New Yorker.
- Pur trattandosi di una pellicola molto originale e molto attesa, per via del ritardo nella data di uscita per la pandemia, The french dispatch non ha ricevuto nessuna candidatura agli Academy Awards del 2022. La totale esclusione dalla cerimonia degli Oscar risulta anche molto peculiare, dato che diversi altri film precedenti dello stesso Anderson hanno ricevuto candidature per più categorie o, nel caso di Grand Budapest Hotel, ottenuto anche ben quattro statuette.
- Parallelamente al cast, già costellato da attori molto affermati, sono presenti tre cameo: si tratta di Christopher Waltz (bastardi senza gloria) nei panni di Paul Duval nel secondo articolo, “revisioni di un manifesto”; di Edward Norton (Fight Club) nel ruolo dello Chauffeur e di Willem Dafoe come Albert, un contabile arrestato dalla polizia, nel terzo episodio, “La sala da pranzo privata del commissario di polizia”.
- Lo stesso Anderson, in collaborazione con il vignettista Javi Aznarez, ha diretto un video musicale animato per la canzone colonna sonora del film, Aline; il videoclip ripercorre tutte le vicende principali del film, insieme ai suoi personaggi. La scelta di Aline vuole anche essere un omaggio alla musica francese; si tratta di un brano del 1965 del cantante Christophe e rivisitata per il film da Jarvis Cocker. Inoltre, parti animate sono presenti anche nel film, durante il terzo episodio; questo è anche un omaggio ad Angouleme, il villaggio in cui è stato girato il film, il quale è anche la capitale dei fumetti.
- Il villaggio in cui si è stabilita la redazione del the french dispatch si chiama Ennui sur Blassè: naturalmente, si tratta di un luogo di finzione. Ad ogni modo, è molto comune che piccoli villaggi francesi abbiano dei nomi composti. In questo caso, però, la peculiarità sta proprio nel significato stesso del nome: traducendolo, infatti, si ottiene qualcosa come “noia su indifferenza”.
- Il personaggio fulcro del film, il filo che lega tutti i redattori ed i tre episodi, è Arthur Howitzer Jr., direttore del The french dispatch. Questa edizione speciale della rivista, in cui vengono proposti i tre particolari articoli, è proprio quella redatta in suo onore, dopo la sua improvvisa scomparsa, oltre ad essere anche l’ultima. Arthur è interpretato nel film dall’attore Bill Murray (Ghostbusters). Ma la vera curiosità riguardo al personaggio è la figura a cui è stata ispirata: si tratta di Harold Ross, co-fondatore e caporedattore proprio del New Yorker, una figura che, come Howitzer nel film, ha un grande feeling con i propri redattori, coccolandoli ed un po’ viziandoli.
- Anche i redattori della rivista del film sono ispirati a redattori realmente esistiti, facenti parte della redazione del New Yorker; la figura di Herbsaint Sazerac, interpretata da Owen Wilson, è ispirata al noto ritrattista Joseph Mitchell, mentre il personaggio di Roebuck Wright (Jeffrey Wright) è stato forgiando su due modelli, il giornalista A. J. Liebling e James Baldwin.
- Lo stesso fumettista Javi Aznarez che ha realizzato il videoclip di Aline è anche il vero realizzatore di tutti i disegni fatti da Hermés Jones, interpretato da Jason Schwartzman (Marie Antoinette), nel film sui muri della redazione. Anche in questo caso si ha un confronto con la realtà: anche Christoph Niemann, illustratore del New Yorker, ha l’abitudine di fare degli schizzi sulle pareti e sulle finestre del proprio ufficio.
- Per alcuni personaggi dei tre episodi, come Moses Rosenthaler, interpretato da Benicio del Toro, Anderson ha preso spunto dal cinema francese: l’artista tormentato de “Il capolavoro di cemento” riprende Boudu salvato dalle acque, una pellicola degli anni Trenta.
- Per chiarire in maniera ancora più dettagliata le proprie fonti e cosa lo ha portato a realizzare questo film, Wes Anderson ha pubblicato “An editor’s burial”: si tratta di un antologia di tutti gli scritti che hanno ispirato il regista.