L’horror campione d’incassi del 1999, The Blair Witch Project, tornerà a terrorizzarci in una veste completamente nuova e originale. A capo del progetto Lionsgate e Blumhouse.
È di tendenza ultimamente, nel mondo del cinema, recuperare titoli in voga negli anni novanta/duemila e darli nuovamente vita attraverso remake, sequel o reboot. Proprio qualche settimana fa, ad esempio, è stato annunciato il sequel di This Is Spinal Tap ed ora è il momento di The Blair Witch Project.
The Blair Witch Project (1999)
A 25 anni dal primo capitolo si prepara a tornare sul grande schermo uno degli horror più riusciti di sempre.
Si tratta di una pellicola diretta da Daniel Myrick ed Eduardo Sànchez. Il film ci informa attraverso le prime inquadrature che tre ragazzi sono scomparsi e che i video sono stati ritrovati giorni dopo la loro sparizione.
Tre studenti, dopo aver intervistato delle persone del posto su una leggenda locale, si inoltrano in un bosco per girare un documentario all’interno del quale si narra la leggenda che una strega sia responsabile della sparizione di alcuni bambini. Inoltratisi nella foresta, iniziano a seguire una mappa che dovrebbe portare i ragazzi nel nascondiglio della strega. Dopo aver trovato strani oggetti, pietre e manufatti composti da rami di albero, trascorrono la notte in tenda. Uno dei ragazzi il mattino dopo afferma di aver sentito una strana risata e nelle notti successive tutti e tre capiscono che “hanno delle visite” durante la notte. Spaventati, decidono di abbandonare il progetto e di rientrare a casa, ma si perdono e non riescono a trovare una via d’uscita.
Una notte uno dei ragazzi sparisce, senza lasciare alcuna traccia. La mattina successiva i suoi compagni ritrovano dei resti del suo orecchio all’interno di un sacchetto lasciato fuori dalla loro tenda, realizzando quindi di essere in serio pericolo.
The Blair Witch Project è ritenuto dai critici uno dei più riusciti e coinvolgenti found footage della storia del cinema.