The Batman 2: Colin Farrell rivela cosa lo spinge a tornare sul set

Colin Farrell, interprete di Oswald “Oz” Cobb (Pinguino) nel film “The Batman” diretto da Matt Reeves, tornerà nei panni del futuro boss del crimine per “The Batman 2” che uscirà nel 2027.

Il primo film si è concentrato sul personaggio dell’Enigmista, un sadico assassino seriale che inizia a uccidere le principali figure politiche di Gotham. In questo contesto, Batman è costretto a indagare sulla corruzione che dilaga nella città. Per quanto riguarda il sequel, la trama non è ancora stata svelata.

Il personaggio di Farrell è anche al centro della serie “The Penguin”, che racconta l’ascesa del celebre villain nel mondo del crimine di Gotham City.  L’attore ha avuto l’opportunità di approfondire e ampliare la psicologia e il mondo interiore di Oz.

Parlando con Collider, Farrell ha raccontato la sua esperienza nell’universo di “The Batman”.

The Batman 2: l’entusiasmo di Colin Farrell

“Adoro quel mondo. Voglio dire, l’ho amato da appassionato di cinema fin da Batman ’66. Sono cresciuto guardando quel film, e Burgess Meredith è stato il mio primo Pinguino, e poi Danny DeVito è stato il mio secondo Pinguino. Poi, il lavoro di Chris Nolan, ovviamente, è stato straordinario in quell’universo. Ma vedere come Matt [Reeves] ha reimmaginato un mondo che è abbastanza unico e che rende omaggio alle difficoltà di quella città e alle difficoltà psicologiche del personaggio di Bruce Wayne e di Batman. Solo far parte di quel mondo…Onestamente, solo essere in qualcosa che si svolge a Gotham, dove esiste un personaggio chiamato Bruce Wayne e Batman, è una gioia immensa per me”.

Inoltre, Farrell ha affermato che ciò che lo spinge maggiormente a tornare nell’universo creato da Reeves sono le persone con cui ha la fortuna di lavorare.

“Non si tratta tanto di ‘cosa posso fare’, quanto di essere di nuovo in quel mondo, stare di nuovo con Robert Pattinson e stare di nuovo con Jeffrey Wright, ed essere guidato da Matt Reeves. È qualcosa che mi entusiasma davvero, semplicemente essere di nuovo lì”.