Presentato in anteprima nazionale al 24esimo Festival del Cinema Europeo, Shoshana è diretto dal regista britannico Michael Winterbottom. Il dramma storico che ne viene fuori è perfettamente sincronizzato con gli attuali e problematici tempi politici. Perchè se è il 1938 ad essere il punto di avvio della storia, è impossibile non pensare a quello che è avvenuto nel recente e perennemente tragico conflitto arabo israeliano. All’epoca, quel lembo di terra così martoriato non era ancora lo Stato di Israele, e lo sarebbe diventato circa una decina d’anni più tardi, precisamente nel 1948.
Shoshana: il cast
Shoshana oltre ad essere diretto da Michael Winterbottom, è scritto dallo stesso insieme a Laurence Coriat e Paul Viragh. E’ interpretato da Irina Starshenbaum come Shoshana, Douglas Booth (Tom Wilkin) ed Harry Melling (Geoffrey Morton), mentre il poeta capo dell’Irgun Avraham Stern da Aury Alby.
Shoshana: trama e recensione
Palestina, 1938. Durante il mandato britannico, Shoshana Borochov, figlia di Dov Ber, il co-fondatore del Partito Laburista Sionista e l’ufficiale della polizia inglese, Tom Wilkin, si innamorano perdutamente (e reciprocamente) l’una dell’altro. Ma la fine degli anni Trenta riserva un contesto ad altissima tensione, nel tentativo di contenimento da parte delle forze britanniche dei sanguinosi conflitti tra popolazione ebraica e palestinese.
L’ Irgun, l’organizzazione paramilitare guidata dal poeta Avraham Stern, è responsabile di numerosi attentati, e Tom insieme al suo risoluto superiore Geoffrey Morton, cerca di stroncare pavidamente tutto quello che accade. Ma nel frattempo, la storia fra Shoshana e l’uomo sarà messa a dura prova dalla violenza politica del contesto, che porterà a delle scelte radicali.
Fin dalle prime inquadrature l’aspetto didascalico della pellicola è quello che risalta di più agli occhi dello spettatore. Si evidenzia un aspetto incalzante sia nelle vicende, ma soprattutto nel cuore dei protagonisti, che fanno i conti con i tumulti interiori, storici e sociali della Palestina dell’epoca.
Quella tormentata area di terra sarebbe divenuta lo Stato di Israele nel 1948. Ma prima di allora, la lotta era tra il popolo ebraico e l’esercito inglese, che aveva il mandato britannico su quella zona. In quell’epoca, erano l’Haganah e l’Irgun le principali organizzazioni clandestine che gli ebrei utilizzavano per colpire l’occupazione inglese.
Un’appassionata relazione amorosa in Shoshana
I cinegiornali iniziali lasciano lo spazio alla tumultuosa e appassionata relazione amorosa tra la figlia di uno dei fondatori del sionismo, Shoshana Borochov (Irina Starshenbaum) e il capo della polizia inglese, Tom Wilkin (Douglas Booth). Accomunati da un nobile sentimento di attrazione reciproca, i due saranno dolorosamente divisi dalla tensione politica con tutta la violenza che porta.
Le varie sfide che le milizie, ma soprattutto le resistenze ebraiche, ponevano agli inglesi non erano da sottovalutare. C’è un eccessivo peso cronologico narrativo che Winterbottom dà nelle fase iniziali del film. Tutto il resto viene alleggerito da un elemento di sottotesto romantico. Infatti questo rapporto nasce problematico già dal principio.
E questo principio, è rappresentato dall’incessante sequela di attentati che queste organizzazioni del popolo ebraico perpetrano ai danni degli occupanti inglesi. Il predominio britannico voleva stabilire un ordine nella sua geopolitica, ma ciò era praticamente impossibile.
Un po’ di Storia
Negli anni Trenta del Novecento, la situazione in Palestina era già caratterizzata da tensioni etniche e politiche, e la popolazione ebraica già manifestava la propria insofferenza verso quella araba, e viceversa. Tra i gruppi paramilitari ebraici dell’epoca che operavano in Palestina, vi erano l’Irgun e l’Haganah.
Entrambi giocarono un ruolo significativo per quel periodo, fomentando una crescente discordia tra la popolazione ebraica e araba. In parallelo gli inglesi venivano considerati come ostacoli ai loro obiettivi sionisti. Scopo dichiarato era la creazione di uno stato ebraico in Palestina.
Però l’Irgun si impegnò in azioni ancora più radicali contro i britannici proprio per forzare il riconoscimento del loro obiettivo sionista. Tra questi anche l’attentato all’Hotel King David di Gerusalemme, avvenuto il 22 luglio 1946.
Curiosità
Winterbottom ha fatto una ricerca molto approfondita, in particolare a livello di archivio. In Israele si è recato a visitare tutti gli archivi di stato e quello di Spielberg per ricavare materiale storiografico, e le varie testimonianze sui gruppi ebrei che avevano fatto parte della Resistenza del tempo.
L’idea del film è nata circa 15 anni fa durante una visita del regista al Festival del Cinema di Gerusalemme, e per la prima volta aveva letto un libro intitolato One Palestine, Complete di Tom Segev. Questo testo raccontava l’occupazione inglese della Palestina negli anni Trenta. Per ricostruire le location specifiche in Shoshana , Winterbottom ha scelto la Puglia.
A Lecce sono state effettuate riprese per riprodurre Gerusalemme. Ad Ostuni, Brindisi, Pantanagianni e Torre Canne viene ritratta la Tel Aviv dell’epoca. Su Taranto invece, è stata riscostruita Jaffa. Il regista ha fatto presente che non c’è differenza fra gli scorci della Puglia dove si è girato e le immagini dell’epoca ritrovate in archivio.
Conclusioni
Con Shoshana Michael Winterbottom racconta un momento del passato, che sembra ricordare parecchio il presente contemporaneo. Cambiano i nemici, le fazioni, ma non l’odio che contraddistingue le varie epoche. E purtroppo la Palestina dell’epoca ha le stesse caratteristiche del tempo odierno, dove i bagni di sangue erano e sono senza fine.
I personaggi principali sono uniti in una storia profonda che finisce in un certo senso a coinvolgere anche lo spettatore. Vengono schiacciati dal peso della loro appartenenza politica prima di tutto. Perchè l’aderenza a certi dogmi vale più di un qualsiasi sentimento amoroso, e sarà il peso della tragedia a determinare le sue conseguenze.
Shoshana è prodotto da Revolution Films (Regno Unito) e Bartlebyfilm (Italia), mentre nel nostro paese la distribuzione è a cura di Vision Distribution.